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Inghirami, Francesco [Hrsg.]
Galleria Omerica o raccolta di Monumenti antichi (Band 3) — [S.l.], 1836

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https://doi.org/10.11588/diglit.3666#0405
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resse ( v. 3i5 ). Ma lo distoglieva Eumeo da
tale divisamente, adducendo la difficoltà di so-
stenere il confronto della gioventù che serviva
que'superbi signori, e consigliavalo ad aspetta-
re presso di lui che Telemaco tornasse alla
casa del padre. Vi si arrese il vecchio men-
dico, e intanto s informò di Laerte, fintosi igna-
ro della sorte di sua madre e di quella d'Eu-
meo medesimo, di cui ascoltava i casi felici
ed avversi che gli occorsero in vita, e come
fosse figlio di re tradito da una fantesca , e
fatto schiavo di marinari fenici , e da essi
venduto a Laerte. Mentre Jra loro così favel-
lavano approdò Telemaco ( v. 4°^) a^e spiag^
gè itacensi, e rimandata alla città la nave coi
suoi compagni di viaggio, egli volle prima
portarsi a visitare i suoi beni, ed i contadini
e pastori di quelli. Teoclimeno restò perplesso
nel seguir Telemaco, oppure i di lui compagni.
Ln questo mentre uno sparviere a destra volò
soprani capo di Telemaco ( v. 53o ) ed avea
fra gli artigli una bianca colomba che spen-
nava. Jppena che Teoclimeno ebbe ciò veduto,
manifestò a Telemaco V enigma di quel prò-
 
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