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Inghirami, Francesco [Editor]
Galleria Omerica o raccolta di Monumenti antichi (Band 3) — [S.l.], 1836

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.3666#0419
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tombe se potea vendicarsene*, e immantinente
fece ricerca di Teoclimeno, eh1 avea mandato
in città coi suoi compagni di mare , racco-
mandato a Pireo. Non tardo Telemaco a mo-
strarsi armato d'asta per la città, co9suoi cani
che lo seguivano, e attorno i proci, simulando
amicizia ; e mentre ch'egli s' incamminava a
cercare i compagni della sua prima età An-
tifo ed Aliterse, sopraggiunse Pireo che avea
condotto il raccomandatogli straniero per la
città ( v. 72 ) e nel foro. Costui fu introdotto
da Telemaco nella reggia, ed onorato del bagno,
della mensa e d'altri ospitali offici, e in quel
mentre Penelope interrogava il figlio se notìzia
recat'avesse alcuna del padre, ed ei narro come
Nestore nulla seppe dirgli d! Ulisse , e come
udito avea Menelao da Proteo che Ulisse era
da Calipso ritenuto nell* isola da lei abitata
senz aver legno e compagni da partirne.^ Voci
sì vaghe confondevan la mente di Penelope
in vece di consolarla. Teoclimeno soggiunse a
lei, che il figlio non sapea tutto ( v. 153 ), men-
tre il di lei consorte era in Itaca, udendo e ve-
dendo quanto vi si passava, e meditando di
vendicarsi dei proci : cose che gli erari dette
da un uccello augurale, come accenno a Te-

Voi. HI. Odis. 40
 
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