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Deutsches Archäologisches Institut [Hrsg.]; Archäologisches Institut des Deutschen Reiches [Hrsg.]
Jahrbuch des Deutschen Archäologischen Instituts: JdI — 27.1912

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Macchioro, Vittorio: I ceramisti di Armento i Lucania
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https://doi.org/10.11588/diglit.44287#0286
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268

V. Maccliioro, I ceramisti di Armento in Lucania.

e semplice: molti degli scavatori ehe nella prima meta dell’ ottocento saccheggiarono
Armento, arricchendo i vari musei, risiedevano ad Anzi, la quäle era una specie di
quartier generale di questi messen1). La merce scavata veniva quindi portata ad
Anzi, ivi conservata piu o meno a lungo e poi venduta al miglior offerente: pro-
veniva quindi, nel rispetto pratico, da Anzi. A documento di ciö, ricordero ehe
Giuseppe de Stefano il quäle fece vasti scavi, verso il 1814, per conto del governo
francese, risiedeva per l’appunto in Anzi edi qui datava le sue lettere3 *): cosi abitavano
ad Anzi certi Giniscalchi, Sassone e Baldassare Zito ehe nel 1814 trovarono ad Ar-
mento »delle belle cose« e le portarono a Napoli 3): lo stesso si dica di Domenico Zito
ehe pure ando rapinando in quel d’Armento nel 18164): e nel 1816 un Vincenzo
Fella di Anzi chiese licenza di fare scavi ad Armento 5). La falsa provenienza da Anzi
non puo dunque destar meraviglia.
Lo stesso dico per l’unico vaso proveniente da Saponara (Grumento)
ehe distapochichilometri da Armento, poiche un tal Giliberti di Saponara fu incaricato
nel 1824 di sorvegliar uno scavo di Armento 6), il ehe prova ehe tra le due cittä vi erano
rapporti . . . archeologici e ehe equivoci di tal genere potevano avvenire.
Ne il lettore vorrä inarcar le ciglia vedendo ehe molti vasi di Armento pro-
vengono da Ruvo. Non escludo Γ importazione, ma credo piuttosto a equivoci
nella tradizione; del resto Ruvo era un gran mercato antiquario ehe serviva a crescer
p-regio alla merce falsificandone 1’ origine: ho giä notato come tra i vasi Sant-
angelo, provenienti in gran parte dalla Lucania, troppo abbondi la provenienza
ruvestina7): del resto il cratere del Louvre, trovato ad Armento 8) non e forse di-
chiarato dal Rayet proveniente da Ruvo 9) ?
A ogni modo certo e ehe la maggioranza dei vasi di Armento provengono anche
nei documenti sia da Armento sia dalla Lucania in generale e ehe i vasi ehe sarebbero
stati trovati a Ruvo sono pochi e non fondamentali. I crateri del Museo Britannico,
di Vienna, del Louvre, di Napoli e dell’ Eremitaggio, la pelike di Napoli, sono,
a tacer degli altri, cosi caratteristici, cosi ricchi di figure e di motivi da porgere
basi solidissime allo studioso. 11 quäle nella lista ehe ora gli esporro vedrä elencati
i vasi ehe a me hanno servito, aggruppati secondo ehe a me hanno servito: dopo
di ehe cerchero anche di fargli teuere proprio la via ch’io battei quando da prima
ricostituii i gruppi e poi cercai per entro ad essi 1’ evoluzione dell’ arte. Egli ha quindi
tutti i mezzi per valutare e, volendo, rigettare, la mia ricerca. Elenco dunque per
prima cosa i vasi di Armento con provenienza accertata, rimettendomi per i vasi
di musei esteri, alle provenienze indicate dai cataloghi, e cioe alle ricerche fatte su
questo punto dai valentuomini ehe compilarono quei cataloghi, poiche l’esperienza mi

’) »Tutti gli scavi della provincia sono diretti o
eseguiti dagli Anzesi« (Lombardi, Bull. Inst.
1830 p. 26).
’2) Ru ggier 0 Scavi p. 485. Cfr. Macchioro,
Röm. Mitt. XXVI 1911, p. 204s.
3) Ruggiero p. 486.
9) Rayet-Collignon, Hist, de la ceram.

4) Ruggiero p. 487. Arch. Mus. VI. Scavi in Basil,
fase. 2.
5) Arch. Mus. ivi fase. 2.
6) Ruggiero p. 488.
7) Röm. M i t t.XXVI 1911, p. 200; cfr. p. 208 nota 2.
8) Bull. 1842, p. 33; cfr. Ann. 1847, p. 422.
p. 297, fig. 114: »oxybaphon trouvd ä Ruvo«.
 
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