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hanno sperimentata, e quanto si è esteso il loro erudito orizzonte
osservando le nostre ricchezze in genere di antichità tanto stazio-
narie che passaggiere, le quali per nostra sventura sono innume-
rabili. Queste pullulano e sbucano dal nostro suolo, come i cam-
pestri fiori sbucciano spontaneamente e spesso; ma per poco si ar-
restano ne’magazzini degli speculatori, poiché tosto si mettono in
cammino per l’Europa intera e per 1’America ancora. Quindi
è che solo del presente ci occuperemo in questo opuscolo , la-
sciando ad altre penne il raccogliere quanto si è già scritto
su questi ed altri articoli riguardanti Napoli antica. Pel no-
stro scopo basta soltanto indicare gli Autori che ne trattano ,
restringendoci per brevità a quello che ne fa più estesa men-
zione.
Il nostro laboriosissimo scrittore Lorenzo Giustiniani = Bi-
blioteca Storica e Topografica del Regno di Napoli — al
titolo Storici generali del Regno ne numera 71 ; a quello degli
Scrittori particolari della Città di Napoli, 5l, nell’altro de’Re
di Napoli scrittori generali 26 , e particolari da Rugiero a Ferdi-
nando IN. , che in tutto montano a 227 fino al g3 del
passato secolo, oltre a quelli dall’Autore trasandati, ed agli altri
a’quali spesso rimanda il lettore, perchè citati in altri titoli. Se
piacerà aggiungere a questi , quelli che trattano de’ Vescovi ,
delle Acque minerali, del Vesuvio, di Pompei, di Erodano ec.
si avrà certamente di che leggere per più anni, e materiale
abbastanza per formarne una biblioteca.
Le antichità si possono considerare in due aspetti, monumenti
stabili, ed oggetti mobili. I primi sono tanto scarsi nella nostra
Capitale, per quanto abbondanti ne’suoi contorni, e viceversa
pei secondi. In quella i resti della sua greca magnificenza furono
sepolti sotto la romana grandezzate su i ruderi di questa è
edificata la moderna Napoli. Quindi il grande degli antichi suoi
edifìci! è solo rinvenibile fra le memorie de’ dotti che lo hanno
lasciato scritto. Appena qualche sfigurato indizio ne comparisce,
allorché i muratori penetrano a grandi profondità per pian-
tarvi le fondamenta delle moderne abitazioni. Non così delle
hanno sperimentata, e quanto si è esteso il loro erudito orizzonte
osservando le nostre ricchezze in genere di antichità tanto stazio-
narie che passaggiere, le quali per nostra sventura sono innume-
rabili. Queste pullulano e sbucano dal nostro suolo, come i cam-
pestri fiori sbucciano spontaneamente e spesso; ma per poco si ar-
restano ne’magazzini degli speculatori, poiché tosto si mettono in
cammino per l’Europa intera e per 1’America ancora. Quindi
è che solo del presente ci occuperemo in questo opuscolo , la-
sciando ad altre penne il raccogliere quanto si è già scritto
su questi ed altri articoli riguardanti Napoli antica. Pel no-
stro scopo basta soltanto indicare gli Autori che ne trattano ,
restringendoci per brevità a quello che ne fa più estesa men-
zione.
Il nostro laboriosissimo scrittore Lorenzo Giustiniani = Bi-
blioteca Storica e Topografica del Regno di Napoli — al
titolo Storici generali del Regno ne numera 71 ; a quello degli
Scrittori particolari della Città di Napoli, 5l, nell’altro de’Re
di Napoli scrittori generali 26 , e particolari da Rugiero a Ferdi-
nando IN. , che in tutto montano a 227 fino al g3 del
passato secolo, oltre a quelli dall’Autore trasandati, ed agli altri
a’quali spesso rimanda il lettore, perchè citati in altri titoli. Se
piacerà aggiungere a questi , quelli che trattano de’ Vescovi ,
delle Acque minerali, del Vesuvio, di Pompei, di Erodano ec.
si avrà certamente di che leggere per più anni, e materiale
abbastanza per formarne una biblioteca.
Le antichità si possono considerare in due aspetti, monumenti
stabili, ed oggetti mobili. I primi sono tanto scarsi nella nostra
Capitale, per quanto abbondanti ne’suoi contorni, e viceversa
pei secondi. In quella i resti della sua greca magnificenza furono
sepolti sotto la romana grandezzate su i ruderi di questa è
edificata la moderna Napoli. Quindi il grande degli antichi suoi
edifìci! è solo rinvenibile fra le memorie de’ dotti che lo hanno
lasciato scritto. Appena qualche sfigurato indizio ne comparisce,
allorché i muratori penetrano a grandi profondità per pian-
tarvi le fondamenta delle moderne abitazioni. Non così delle