SPIEGAZIONE DELLE TAVOLE.
Tav. I. II. e III. Vedi pag. 38.
Tav. IV. e V. Vedi pag- 41-
Tav. VI. e VII. Vedi pag. 118, e quel che siegue.
Avvertenze : le lettere iniziali C. M. R. Dinotano che
l’indicata forma è o comune, o non tanto ovvia, cioè di me-
diocre rarità, o rara.
N.° i. A volute. R. Questo nome proviene dalla somiglianza
del termine superiore de’ manichi, i quali finiscono con quel
disegno che in architettura chiamasi Voluta.
N.° 2. A mascheroni. R. In grazia delle maschere che si
osservano sulla estremità superiore de’manichi.
N.° 3. A bottoni, rotelle, lunelle, o trocciole. M. Per la forma
rotonda degli ornati che si veggono attaccati simmetricamente
ai manichi, e per le ragioni anzidette, ognuno ne dà il nome
corrispondente all’idea che questo vaso gli ha risvegliata. Chi
ha creduto vedervi come de’bottoni} ad altri sembravano simili
alle rotelle} ed a taluno altro osservando che il manico passa
a traverso delle due figure sferiche , appunto come la fune
traversa la carrucola detta nel nostro dialetto trocciola, lo
chiama vaso a trocciola.
N.° 4- Misura. C. Atteso che ha un solo manico , e così
per lo più sogliono essere gli antichi , come i moderni reci-
pienti destinati per misurare i liquidi.
N.° 5. Langella di Nola. R. Vedi l’anzidetto.
N.° 6. A tre manichi. R. Come abbiamo detto che anche
alcune parti parziali del vaso gli procurano un nome , così
questo c conosciuto generalmente con l’indicato per causa dei
suoi tre manichi , de’ quali è adorno. Questo però non impe-
disce che in alcuni paesi della Basilicata non si conoscano col
nome di Pignato dagli scavatori, ed Urna da altri.
Tav. I. II. e III. Vedi pag. 38.
Tav. IV. e V. Vedi pag- 41-
Tav. VI. e VII. Vedi pag. 118, e quel che siegue.
Avvertenze : le lettere iniziali C. M. R. Dinotano che
l’indicata forma è o comune, o non tanto ovvia, cioè di me-
diocre rarità, o rara.
N.° i. A volute. R. Questo nome proviene dalla somiglianza
del termine superiore de’ manichi, i quali finiscono con quel
disegno che in architettura chiamasi Voluta.
N.° 2. A mascheroni. R. In grazia delle maschere che si
osservano sulla estremità superiore de’manichi.
N.° 3. A bottoni, rotelle, lunelle, o trocciole. M. Per la forma
rotonda degli ornati che si veggono attaccati simmetricamente
ai manichi, e per le ragioni anzidette, ognuno ne dà il nome
corrispondente all’idea che questo vaso gli ha risvegliata. Chi
ha creduto vedervi come de’bottoni} ad altri sembravano simili
alle rotelle} ed a taluno altro osservando che il manico passa
a traverso delle due figure sferiche , appunto come la fune
traversa la carrucola detta nel nostro dialetto trocciola, lo
chiama vaso a trocciola.
N.° 4- Misura. C. Atteso che ha un solo manico , e così
per lo più sogliono essere gli antichi , come i moderni reci-
pienti destinati per misurare i liquidi.
N.° 5. Langella di Nola. R. Vedi l’anzidetto.
N.° 6. A tre manichi. R. Come abbiamo detto che anche
alcune parti parziali del vaso gli procurano un nome , così
questo c conosciuto generalmente con l’indicato per causa dei
suoi tre manichi , de’ quali è adorno. Questo però non impe-
disce che in alcuni paesi della Basilicata non si conoscano col
nome di Pignato dagli scavatori, ed Urna da altri.