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Mavelìo, l’Estero si ricorderà delle montagne della Svizzera,
ma mentre è sotto il cielo azzurro di Napoli.
Pesto.—Volendo esaminare gl’importanti ruderi di Pesto, e
la sua pianura, il di cui attuale silenzio è più loquace di qua-
lunque bene studiata descrizione , vi bisognano tre giorni.
Il viaggiatore sarà contentissimo dell’opuscolo~Le antichità
di Pesto disegnate ed incise dall’ Architetto Francesco de Ce-
sare 1834 — Esso fa anche parte dell’opera dello stesso Auto-
re — A monumenti di Architettura esistenti nel Regno di Na-
poli ec.~Con Pesto, impiegandovi però tre giorni, si posso-
no ancora comodamente riunire le tre seguenti visite.
ó\ Maria maggiore in Nocera.—Chiesa edificata nel risorgi-
mento delle arti con magnifiche colonne ed altri marmi prov-
venienti dagli scavi di Pesto, e luoghi vicini. Nell’ingresso della
Villa Reale se ne può vedere un bellissimo Diorama da Marras.
La Trinità della Cava.— L’antichità, la biblioteca, e la
località istessa di questo interessantissimo Santuario , richiamano
l’attenzione de’dolti, e de’curiosi.
Salerno. — Il Duomo di questo Città non deve trascurarsi
anche da coloro che sono stretti dal tempo ; e gli amatori del-
l’antico vedranno con piacere la scuderia dell’Arcivescovo, ove
i capitelli di Pesto, ed altri antichi frammenti han servito
di materiale alla fabbrica. Si potrà impiegare parte della terza,
o della prima giornata per le visite anzidetto , per le quali
bastano poche ore : la seconda giornata sarà tutta occupata per
andare, e ritornare da Salerno a Pesto.
Caserta eS. Leucio.—Questa passeggiata è interessantissima
per la parte moderna, alla quale si può aggiungere l’antica, non
meno interessante della prima. Il riunir poi tutto in un giorno,
sarebbe farlo con troppa superficialità j perciò o si pernotta in
Caserta , o in altro luogo fissato col vetturino. Ecco tutto il
rimarchevole di questa gita ne’tre seguenti titoletti. Per Caserta
e S. Leucio è utilissimo munirsi dell’accurato opuscolo dell’ar-
chitetto Ferdinando Patturelli — Caserta e S. Leucio 180.6.
Anfiteatro Campano. — Comunemente detto i Tiri lasci. in S,*
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Mavelìo, l’Estero si ricorderà delle montagne della Svizzera,
ma mentre è sotto il cielo azzurro di Napoli.
Pesto.—Volendo esaminare gl’importanti ruderi di Pesto, e
la sua pianura, il di cui attuale silenzio è più loquace di qua-
lunque bene studiata descrizione , vi bisognano tre giorni.
Il viaggiatore sarà contentissimo dell’opuscolo~Le antichità
di Pesto disegnate ed incise dall’ Architetto Francesco de Ce-
sare 1834 — Esso fa anche parte dell’opera dello stesso Auto-
re — A monumenti di Architettura esistenti nel Regno di Na-
poli ec.~Con Pesto, impiegandovi però tre giorni, si posso-
no ancora comodamente riunire le tre seguenti visite.
ó\ Maria maggiore in Nocera.—Chiesa edificata nel risorgi-
mento delle arti con magnifiche colonne ed altri marmi prov-
venienti dagli scavi di Pesto, e luoghi vicini. Nell’ingresso della
Villa Reale se ne può vedere un bellissimo Diorama da Marras.
La Trinità della Cava.— L’antichità, la biblioteca, e la
località istessa di questo interessantissimo Santuario , richiamano
l’attenzione de’dolti, e de’curiosi.
Salerno. — Il Duomo di questo Città non deve trascurarsi
anche da coloro che sono stretti dal tempo ; e gli amatori del-
l’antico vedranno con piacere la scuderia dell’Arcivescovo, ove
i capitelli di Pesto, ed altri antichi frammenti han servito
di materiale alla fabbrica. Si potrà impiegare parte della terza,
o della prima giornata per le visite anzidetto , per le quali
bastano poche ore : la seconda giornata sarà tutta occupata per
andare, e ritornare da Salerno a Pesto.
Caserta eS. Leucio.—Questa passeggiata è interessantissima
per la parte moderna, alla quale si può aggiungere l’antica, non
meno interessante della prima. Il riunir poi tutto in un giorno,
sarebbe farlo con troppa superficialità j perciò o si pernotta in
Caserta , o in altro luogo fissato col vetturino. Ecco tutto il
rimarchevole di questa gita ne’tre seguenti titoletti. Per Caserta
e S. Leucio è utilissimo munirsi dell’accurato opuscolo dell’ar-
chitetto Ferdinando Patturelli — Caserta e S. Leucio 180.6.
Anfiteatro Campano. — Comunemente detto i Tiri lasci. in S,*
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