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Maffei, Scipione; Vallarsi, Jacopo [Oth.]; Berno, Pierantonio [Oth.]
Verona Illustrata (Parte Prima): Contiene L'Istoria Della Città E Insieme Dell'Antica Venezia: Dall'Origine Fino Alla Venuta In Italia Di Carlo Magno — In Verona: Per Jacopo Vallarsi, e Pierantonio Berno, 1732

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Dell'istoria di Verona
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https://doi.org/10.11588/diglit.62317#0020
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DELL’ ISTOR

do tutto dominavano i Toschi, per conse-
guenza avanti ogn’ irruzione de’ Galli. 11
Str. !. i3- Geografo della venuta degli Heneti nella Ve-
nezia , e predo Adria con Antenore fa
pj.1.3. menzione altrove. Ch’erano di Troiana ori-
e- J9- gme, scrisse Catone , con che forsè dir volle
Apatica. Indegna Polibio, eh’ ebbero lin-
•>’«’xxe’st gua da quella de’Galli diversa. Il nome
d’ Heneti è Greco, e viene a dir lodevo-
li: la pronunzia Latina gli fece passute in
A Veneti, mutazione, che in più altre vo-
’, ci è avvenuta. Il luogo per altro onde si
spiccasfero, e il tempo non sono del tutto
;tsst- *n c^’ar° ■> benché la più comune sentenza
Vefi«, Ga quella di Cornelio Nepoteriferito da So-
*csiera ’ lino, che venissèro di Passagonia. Dion Cri-
sostomodilse, che prima dell’arrivo d’An-
«««• tenore erano già in queste parti. Eustazio
Oratiti' sopra Dionigi Periegete prima dell’ altre
ilio. opinioni porta quella dì Arriano, che ve-
xarJ n’ssero in Europa i Veneti per essere fiati
’Àcrws/ss vinti, e cacciati dagli Assirj, e che pren-
desfero ad abitare preiso il Po. Sembrami
di riconoscer talvolta,che il nome d’Euga-
nei da pochi ricordato, e che lignifica alle-
gri , ovvero illufiri , folle sopranome, o a
gliEtrusci, o a’Veneti dato, vuol" inten-
derli a quella parte di elsi, che al seno Adria-
tico dimorò. Predò molti antichi Scrittori
Euganeo, e Veneto osservasi valer lo stessò.
Ma parlando il medesimo Livio degli Etru-
sei, dice, che di qua dal Po tutto occupa-
7M- $• rono, eccettuato l'angolo de'Veneti, che abi-
t avano intorno a quel ìeno di mare-, ma elsien-
^uio^c. do che i Veneti più Citta o fabnearono, o
tennero, ed avendo egli detto prima, che
arrivando scacciaron gli Euganei dal paese,
eh’ e tra Palpi, e’1 mare, come potea poi
confinargli in sì piccol sito ? Potrebbe qui
dirli ancora, che alcun monumento Etrus-
co si è scavato qualche volta non molto lun-
1. 3. e. 16. gi dalle marine acque, e che Adria essèrCit-
vai.in tàEtrusca, ed aver dato all3 Adriatico il
nome, insegnò Plinio, con più vèrisimigli-
dìo». anza d’Aurelio Vittore, che dall’Adria del
Piceno, e d’ Eustazio, che suppose da un
uomo denominato il Golfo : con che par-
rebbe , quell’ angolo ancora essere fiato una
volta da’ Toschi occupato, i quali acquista-
ron poi forsè il Greco sopranome d’Euga-
nei. Ma che che sra di ciò, baltici, due
ZX'«». punti esser certisfimi intorno a’ Veneti ; 1’
plin z uno, che fu anticbìffma gente, come anche
3. c. 19. Polibio chiamolla; l’altro, che alquante
Città edificò , o tenne, come si legge in
Plinio, tra le quali Padova , e Vicenza.
L’ordine dellecose susseguito poi ben faco-
noseere, com’anche in Verona cofioro , o
con nome di Veneti , o con nome d’ Euga-
nei, si annidalfero: onde possiam conchiu-

1ADIVERONA 8
dere col sentimento del nostro celebre Pan-
' vinio, tanto esiere in Plinio 1’ sdegnar per
autori di Verona Euganei, e Reti, quan- ad al».
to se Veneti avelie detto, ed Etrufei.Così
l’origine di Mantova per autorità di Scr-
vio, e da Tofebì venne, e da' Veneti. Veneti:.
Deesi rintracciar’ora, con quale di que-
ste due genti Verona si computassè, e nell’
antichissimo costume di collegarsi i popoli
d’un contorno, e di costituire unitamente
Republica, in quale avellerò partei Vero-
nesi. Filippo Cluverio , insigne deserittor
dell’Italia antica, tenne, che Verona los-
sie già nella Rezia compresa, e per conse-
guenza che lòssie co3 Reti congiunta. Non
è da farli punto beffe di quell3 opinione ,per
cui militano ragioni non disprezzabili : che
una parte del nostro Territorio per Rezia si
computasse , vedremo altrove. Con tutto
ciò che la Città non fece co’Reti è indu-
bitato, mentre nulla ebbero a far con Ve-
rona i Romani, quando in tempo d’Augn-
ilo aggredita fu la Rezia, e in tempo di
Tiberio predò i monti di Trento seonfitta.
All’incontro con la prossima Venezia aver
da immemorabil tempo fatto corpo Vero-
na , tutte le memorie, e tutte le congettu-
re dimostrano. Però quando i Romani la
Venezia ottennero, Verona ottennero anco-
ra . Molto desiderabil sarebbe adunque per
la Storia nostra , di poter dare de’Veneti,
e del governo, e delle cose loro ne’ più an-
tichi tempi contezza: ma non c’è slato co-
sì cortese il tempo, di lasciarcene arrivar
memorie, o Scrittori. Leggesi in Polibio, lib.z.
che molto n’avean parlato i Poeti Tragici,
e che gran cose n’aveano dette: da che pol-
liamo arguire, come famosa gente era cote-
sta, e nelle prische età grandemente confe-
derata. Erodoto, il qual ne fece menzione
per occasion di certo costume , che avea
comune co3 Babilonesi intorno al maritar le
fanciulle, par che la stimasfie popolo Illi-
rico. Trovali come gli antichi Veneti gran- E'wLv
demente si dilettavano di tener razze di ca-
valli, onde veniva addotto quello contra-
fegno per giudicargli difeesi da gli Heneti
di Passagonia, ne3quali simil cura indicò
Omero. Famosi eran però in ogni partei V.B
lor poliedri, talché Dionigi Tiranno di Si-
cilia, che tanto si compiacque de’Giuochi
equestri, e del corso delle quadrighe, dal-
la Venezia gli traeva, e per tutta la Gre- Sttab. t,5.
eia ne durò gran tempo il pregio , e la fil-
ma. Ch’erano eccellenti, disfe anche Esi-
chio, e gli chiamò fori anticorona tra gli altri.
L’amor de’cavalli , e insieme 1’ Asiatica,
o Greca origine par si riconoscano altresì da.
gli onori, che i Veneti aveano in uso di
fare a Diomede , cui sagrificavano un de-
strier
 
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