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Maffei, Scipione; Vallarsi, Jacopo [Bearb.]; Berno, Pierantonio [Bearb.]
Verona Illustrata (Parte Prima): Contiene L'Istoria Della Città E Insieme Dell'Antica Venezia: Dall'Origine Fino Alla Venuta In Italia Di Carlo Magno — In Verona: Per Jacopo Vallarsi, e Pierantonio Berno, 1732

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Dell'istoria di Verona
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Libro settimo
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https://doi.org/10.11588/diglit.62317#0087
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E L L I S




I A

DI VERONA

l i b no s ir r imo.

Olirò peso essendo di far
ricordanza de’più nota-
bili fatti in Verona, e
nel Veronese avvenuti,
daremo a quello libro
cominciamento con la
morte in quella Città
seguita d’un Imperado-
re, cioè di Giulio Filippo, succeduto all’
ultimo Gordiano, Trovandoli egli qui do-
po essere slato (confìtto da Traian Decio,
ni ucciso da’ soldati nel sedo anno del suo
Imperio, come Aurelio Vittore racconta,
e conferma Eutropio : di che giunta la no-
vella a Roma, vi fu ammazzato anche il
giovanetto sigliuolo, cui si era preso nell’
Imperatoria dignità per compagno. Dove
seguisseil fatto d’arme ninni antico esprime,
benché seguito a Verona, o nel Veronese i
moderni Io affermino.
Dove nel libro antecedente si trattò de-
gli edifizj, menzion non si fece delle antiche
mura, benché ne rimangano tuttavia mol-
ti pezzi; e ciò perchè in età più bassa furo-
no erette: cioè dopo che le genti barbare
presero a invadere, a scorrere, e a depre-
dar l’Italia; il che ebbe fanello principio
lòtto Gallieno, quando indebolito grande-
mente 1’ Imperio , come dissipato, e fra
molti Tiranni diviso, non sidamente lepro-
vincie lacerate furono da più nazioni , ma
rimase al lor surore esposla 1’ Italia stessa .
Afferma Eutropio, che in tempo di Gallie-
no, e di Valeriane gli Alemanni devaflate le
G alile penetrarono In Italia, ed l Ger manten-
nero fino a Ravenna: ed. afferma Eumenionel
Panegirico di Costanzo, che siotto il Princi-
p . pato di Gallieno perduta la Rezia, e sac-
qH- cheggiato il Nerico, l'Italia medesima , fi-
gnor a delle genti, pianfe l'eccidio dì molti [simo
ipjigen- fue Città. Leggesi ancora in Zolimo, che
tiu>n do- mentre Gallieno oltra l’Alpi era intento alla
tnina tSc.


guerra co’ Germani, gli Sciti Taccheggiato j,'lie,37.
l’illirico, entrarono in Italia, e seorsero fi-
no a Roma. Non è però maraviglia, se
volle Gallieno munir quella Città di nuove,
e più forti mura, e corroborarla in oltre
con nuova Colonia militare, eh’ ei v’ intro-
dusse. Non si trovano quelle notizie negli
Scrittori, mali rilevano da insigne Iscrizio- XXX
ne, qual tuttavia sussiIle sopra l’antica Por- ylIL
ta, che si conserva. Pochi anni dopo, co-
me si ha in Aurelio Vittore, Aurelianocir-
condò anche Roma di mura sortìssime, e ciò
perche non accadere mai più quel eh' era avve-
nuto Cotto Gallieno-, parole, che si leggono „ ,
per l’appunto anche in Vopnco, e confer- sub Gai-
mano, come Roma stessa imperando Gal- lieno ew
lieno fu porta dalle barbare nazioni in ter-
rore . Il sito, e 1! importanza di Verona
mettea in necessità d’invigilar con molta
cura alla Tua difesa. Ben mostra la celeri-
tà , con cui si fece il lavoro, come si era in
apprensione di doverne aver ben torto bisi>
gno ; poiché si legge nell’ Iscrizione , che
quelli muri de' Verone fi suron fi abdicati dalter-
%p giorno d' Aprile, e il dì quattro Decembre
dell’anno medesimo Dedicati, che vuol dir
perfezionati, e porti in uso. Si riconosce la
fretta dall’ osservar negli avanzi, che qua e
là ne rimangono, come non furon già que-
lle mura condotte con 1’ antica esattezza,
nè coll’ordine allora usato degli stratì, ma
gettato il materiale quali casualmente, e
confusamente ,impiegati sallì d’ogni sorte,
e mattoni, e pietre grandissime per lo più
siate prima in opera . Magnifiche rese con
tutto ciò quelle mura, e 1’ altezza in alcu-
ni luoghi ancora indicata , e la grossezza,
ch’eccede tre braccia, e la mole, e la qua-
lità di molte pietre altresì, mentre vi si urta-
rono bassirilevi, irterizioni , cornici, fregi ,
e pezzi di colonne. Non potrebbe immagi-
narli la più viva immagine delle mura d’
Atene,
 
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