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Maffei, Scipione; Vallarsi, Jacopo [Oth.]; Berno, Pierantonio [Oth.]
Verona Illustrata (Parte Prima): Contiene L'Istoria Della Città E Insieme Dell'Antica Venezia: Dall'Origine Fino Alla Venuta In Italia Di Carlo Magno — In Verona: Per Jacopo Vallarsi, e Pierantonio Berno, 1732

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Dell'istoria di Verona
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Libro decimo
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https://doi.org/10.11588/diglit.62317#0145
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I s


ORIA

DI VERONA
L I B HO DECIMO.

Ifirutti, o cacciatiiGo
ti,amminifirò, eresiel’
Italia per l’Imperador
Greco Narlete a modo
di Provincia, e non sen-
za accumular gran ric-
chezze . Morto Giufii-
niano nel 565 , trovaro-
no i lamenti degl’ Italiani, e le loro accuse tan-
to luogo predo il successore Giurino, che
.richiamò costui; e Sofia Imperadrice, che
dovea odiarlo per altro, ingiuriosa derilione
ci aggiunse, s’ è vero il grido , che di ciò
ne’ tempi di Paolo Diacono ancor correa ;
cioè di volerlo come Eunuco in Cofiantino-
poli, per dispensar la lana alle filatrici: al
che rispos’egli, che le avrebbe adunque or-
dita una tela da non poterli per ella mai
più disfare. In fatti tratto dallo sdegnospe-
dì medi a’ Longobardi, invitandogli a in-
vadere , e ad occupar l’Italia; e per piùec-
p'«/d5/ c’tarS^> come Arante già vino ai Galli,
così mandò loro varie spezie di frutti, e d’
ti moda po- altri prodotti del nostro clima. Giudinonel
5^8 per succesfore a Narsetelpedì Longino
col titolo in Italia nuovo d’Esàrca. Nel tem-
po però della dominazion de’Greci, dalla
cacciata dei Goti all’occupazione fatta da’
Longobardi, smarrì l’Italia ogni vedigio non
sidamente della sua Republica universale,
ma de’ suoi Magi firati cittadineschi, che
abbiam veduto continùati sotto i Goti, e
della difiribuzione del suo governo nelle re-
gioni ; sottopofia tutta ad un uomo solo,
che prese a far residenza in Ravenna, abo-
liti i nomi di Consolare, e di Correttore,
e di Preside, e instituito un gran numero di
Governatori secondar;, e subordinati, che
s’incominciarono a mandar nelle Città con
nome di Duchi.
Predo Romani Dux fu nome di dignità
militare; ma denominati dalle provincie ove
Illuftr. Parte I,

comandavano, si veggongià in Tacito,che
fa menzione de i Duci delle Galile in tempo
di Vitellio. Cominciò poi ad accoppiarli in
loro anche il governo civile; onde co’ Ret-
tori delle provincie si pongono da Lampri-
dio, ove dice,eh’ Elagabalo fece alcunili-
berti Presidi, Legati, Proconsoli, e Duci.
Ds Elio Vero dice Sparziano, che su alle Pan-
narne Duce , e Rettore impoflo. Avvenne ciò
singolarmente nelle provincie, e ne’paesidi
confine, e ne’luoghi più sospetti, per lo che
furon’anche detti Duci limitanei, e si hanno
i Duci del limite Retico, Scitico, Dacico,
e d’altri; ed allora furon l’ifielso cheiCon-
ti , onde Duce, 0 Contedi qualsifia lìmite lì
dice in una legge di Zenone. Pofiumo,poi
Tiranno, fu da Valeriano dichiarato a un Trespoli.
tempo Duce del limite Trafrenano, e Prefide
della Galila, e lodato del mòdo, con cheli
portava nella Curia, e nel campo. Ma es-
serefiatosingolarmente costume dell’Impe-
rio Greco, che i Duci e a sòldati coman-
dasiero, e quali Governatori a que’luoghi,
ove soggiornavano, dichiara Zosimo. E da sróstrw ra*»
notare, che i Duci d’ Italia in tempo del eVsl"
dominio Greco generalmente non si manda-
vano dall’lmperadore, ma dall’Esarca,nè
si mandarono alle diciaserte provincie Co-
fiantiniane, ma ad arbitrio quali in ogni
Città. Punto è quello per la Storia d’ Ita-
lia esienzialilsimo; poiché credesi universal-
mente, che i Duci, e l’ifiituzione di tanti
Ducati venilse da’Longobardi, quando ve»
ramente i Longobardi tutto ciò trovatori
già Inabilito, molto probabile esiendo, eh’
altra mutazione in ciò non fiaccherò, senon
che nelle Città da elsi occupate in vece di ‘
quelli, che vi erano per 1’ Imperador Gre-
co, Duchi ponesiero della lor gente. Potea
di quello fare accorti il nome di tal dignità,
non Longobardo, nè setcentrionale, ma Ro-
mano; come ancora il Greco di Ssratici„
R cioè
 
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