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(etstijsimi
advena-
rum.
L’V.Bren-
ms regu-
lus Gallo-
rum.
Ut. 10,
23
DELL’ ISTORIA DI VERONA
24
cipio presso il lago di Como; chela Do-
ra del Piemonte l’ha predo il lago Pe-
nino, e che piega verso quel di Garda .
Dopo le foci del Po si pongono quelle
dell’ Atriano ; col qual nuovo nome se s’
intende il Tartaro , che passava per A-
dria, mal vien dimenticato l’Adige, fiu-
me tanto maggiore ; e se s’intende l’A-
dige, erroneamente gli si dà tal denomi-
nazione. Si regifiran quivi tra le mediter-
ranee de’Carni Aquileia, e Concordia, e
de’ Veneti Aitino, ed Adria, Città, che
quali bagnavano il piè nel mare . Dopo
Cenomani a occidente della Venezia si pon-
gono i Becuni 3 inaudito nome , del quale
non si è mai trovato riscontro alcuno: o Ca-
rmini si dovea scrivere, oBrcuni, che rodava-
no a occidente della Venezia; e tanto più se
con fondamento è fiato detto, che nel sito
ove ora è Cividate, folle già Vannia ,insieme
con altri tre luoghi a cotefii Becuni da
Tolomeo adeguata. Per Sarraca , che quivi
susseguita, fu intesa la Sarca dal Cellario,
ma quelli son nomi di terre , e non di
fiumi : per gli altri due luoghi, sèguen-
do il vestigio delle voci, volle il medesimo
intender villaggi, che sarebbero a settentrio-
ne della Venezia , non verso sera , Bi-
zarro ancora fu il porre in uguaglianza
con popoli, a ognun de’ quali più famo-
se Città si danno, quelli Becuni , cui non
si adeguano, che quattro borghi , Ma in
somma da così bella pagina è tratta 1’ au-
torità , con cui si pretende di trasfigurar 1’
Istoria tutta per quanto spetta alla dilata-
zion de i Cenomani,
Non retta più che Giufiino, Scrittoredel
secol badò, il quale ci lasciò un compendio
della voluminosa Ifioria di Trogo, autore
di Gallica origine, che del Regno di Ma-
cedonia principalmente trattato avea, toc-
cando però quali a modo di Storia univer-
sale anche dell’altre genti. Noi abbiampo-
co fa accennate le prime invasioni de’ Gal-
li . Leggeri in Tito Livio, come andaron
susieguendo Salvii, Boj, Lingoni, e ultimi
di tutti i Senoni, che si avanzarono lungo il
mare fin predo Ancona, ed olaron poi di
passar l’Apennirjo, e d’alsediar Chiusi, du-
gent’ anni dopo, come indegna lo Storico
dalla calata degl’Insuòri, e de’Cenomani.
Quinci pasiàron colloro, comandati da Bren-
ne anche ad assàlire, ed a prender Roma
fuorché il Campidoglio, donde ricacciati,
fecero lega con Dionigi Re di Sicilia, eh’
era allora con eriercito nella magna Grecia .
Ora nel far menzione di quell’ avvenimen-
to Giufiino, tre verri aggiunte, che mis-
chiano insicine i fatti di dugent’ anni, e
impastando insicine la prima calata des Gal-
li, quella di Belloveso, l’altra d’ Elito-
vio , e 1’ ultima di Brenno, attribuiseono
a’Senoni ciò che avean fatto gl’Insuòri,
ed i Cenomani, e di più anche i Veneti,
e i Reti; poiché narrata la legazione a
Dionigi di coloro, che avean poco prima
incendiata Roma, da que'Galli disse,esse- ns autern
re fiate edificate Milano , Como , Bre- Gallis
seia , Bergamo , Verona , Trento, e Vi’
cenza. Fatale oltre ogni credere all’Ifio-
ria di quelle nostre Città su quel patio ;
poich’essendo Giufiino autor più degli al-
tri alle mani ne’bassi tempi, ed anche nel
primo rinaricere de’buoni fiudj, ed ossen-
do non so come entrato a tutti maravi-
gliosamente in grazia il nome di Brenno;
e Storici, e Poeti non altro risonarono per
dugent’anni. Ci fu chi persin ne trusse Ve-
rona ellèrsi avanti chiamata Brennona ,
Così di Brescia il primo de’ suoi Storici,
cioè Giacopo Malvezzi, asserì, che fu edi-
ficata da’Galli Senoni, e dal Re Brenno,
Per far creder cofioro, che tute altra fira-
da tennero, venuti a quelle parti, si ac-
coppiò un errore in Livio, limile appunto
al poc’ anzi avvertito ; poiché dov’ egli
lènza dubbio scrisse , che tennero i Senoni
ufque ad Aefim „ le fiampe anteriori alle
emendazioni del Sigonio , e del Panvinio
portarono ufque ad Atbefim. Ora per rial-
var Giufiino, si vorrebbe interpretare, eh’
ei parlasse quivi de’Galli in genere, e non
de’Senoni, nè di Brenno; ma non così fu
inteso mai , come 1’ opinione per tanto
tempo invaila ben dimostra , e non così
ridonano le sue parole , Fors’ egli, come
fàcilmente a’ compendiatoti avviene, nel
voler ridurre in poche parole il diseorso
del suo Autore, riensò, e sembianza mu-
tar gli fece . Fors’ anche Trogo in favor
della sua nazione avea cercato d’amplisi-
care le fondazion de’ Galli. Ma comunque
sia, qual considerazione meritar può mai
un palso di falsità sì ripieno , e nel quale
contra 1’ autorità degli Scrittori tutti , e
centra il manifefio ordine delle cose si at«
Rer. Ita!,
tom. 14.
Galli Se->
nonesBri*
xianam
civitatem
sormave-
runty nam
Rex
Brenna?
©c.
lls ameni
&c.
tribuirice a’ Galli anche la fondazione di
Trento? Non si troverà, che i primi Gal-
li pasiàti in Italia si allogassero se non nel-
le pianure ; sì perchè cercavan terreni ric-
chi di grano per la lor moltitudine , e sì
perchè ne’ paesi montuosi faceansi forti i
popoli da loro assaliti , e ricacciati, Non
che Trento però, dove si convien’ire per
lungo tratto tra le fauci, e tra le angu-
ille de’ monti, ma nè pure a Verona an-
che senz’altre pruove sarebbe da credere
si portasièro i Galli, per esièr’essa alle fal-
de de’ monti, e per aver’ innanzi ampio
tratto di paerie alpro, incolto, e sassosò,
Tarn
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L’V.Bren-
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lus Gallo-
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Ut. 10,
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24
cipio presso il lago di Como; chela Do-
ra del Piemonte l’ha predo il lago Pe-
nino, e che piega verso quel di Garda .
Dopo le foci del Po si pongono quelle
dell’ Atriano ; col qual nuovo nome se s’
intende il Tartaro , che passava per A-
dria, mal vien dimenticato l’Adige, fiu-
me tanto maggiore ; e se s’intende l’A-
dige, erroneamente gli si dà tal denomi-
nazione. Si regifiran quivi tra le mediter-
ranee de’Carni Aquileia, e Concordia, e
de’ Veneti Aitino, ed Adria, Città, che
quali bagnavano il piè nel mare . Dopo
Cenomani a occidente della Venezia si pon-
gono i Becuni 3 inaudito nome , del quale
non si è mai trovato riscontro alcuno: o Ca-
rmini si dovea scrivere, oBrcuni, che rodava-
no a occidente della Venezia; e tanto più se
con fondamento è fiato detto, che nel sito
ove ora è Cividate, folle già Vannia ,insieme
con altri tre luoghi a cotefii Becuni da
Tolomeo adeguata. Per Sarraca , che quivi
susseguita, fu intesa la Sarca dal Cellario,
ma quelli son nomi di terre , e non di
fiumi : per gli altri due luoghi, sèguen-
do il vestigio delle voci, volle il medesimo
intender villaggi, che sarebbero a settentrio-
ne della Venezia , non verso sera , Bi-
zarro ancora fu il porre in uguaglianza
con popoli, a ognun de’ quali più famo-
se Città si danno, quelli Becuni , cui non
si adeguano, che quattro borghi , Ma in
somma da così bella pagina è tratta 1’ au-
torità , con cui si pretende di trasfigurar 1’
Istoria tutta per quanto spetta alla dilata-
zion de i Cenomani,
Non retta più che Giufiino, Scrittoredel
secol badò, il quale ci lasciò un compendio
della voluminosa Ifioria di Trogo, autore
di Gallica origine, che del Regno di Ma-
cedonia principalmente trattato avea, toc-
cando però quali a modo di Storia univer-
sale anche dell’altre genti. Noi abbiampo-
co fa accennate le prime invasioni de’ Gal-
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susieguendo Salvii, Boj, Lingoni, e ultimi
di tutti i Senoni, che si avanzarono lungo il
mare fin predo Ancona, ed olaron poi di
passar l’Apennirjo, e d’alsediar Chiusi, du-
gent’ anni dopo, come indegna lo Storico
dalla calata degl’Insuòri, e de’Cenomani.
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ne anche ad assàlire, ed a prender Roma
fuorché il Campidoglio, donde ricacciati,
fecero lega con Dionigi Re di Sicilia, eh’
era allora con eriercito nella magna Grecia .
Ora nel far menzione di quell’ avvenimen-
to Giufiino, tre verri aggiunte, che mis-
chiano insicine i fatti di dugent’ anni, e
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vio , e 1’ ultima di Brenno, attribuiseono
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ed i Cenomani, e di più anche i Veneti,
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seia , Bergamo , Verona , Trento, e Vi’
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