Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Maffei, Scipione; Vallarsi, Jacopo [Bearb.]; Berno, Pierantonio [Bearb.]
Verona Illustrata (Parte Prima): Contiene L'Istoria Della Città E Insieme Dell'Antica Venezia: Dall'Origine Fino Alla Venuta In Italia Di Carlo Magno — In Verona: Per Jacopo Vallarsi, e Pierantonio Berno, 1732

DOI Kapitel:
Dell'istoria di Verona
DOI Kapitel:
Libro secondo
DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.62317#0031
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
29

libro s

catione tennero co’ Romani , ricevuta da
Roma una legazione, talché posero insic-
ine venti mila uomini per entrar nel pae-
se de’Boj, e richiamar come l’altra volta
i Galli a difendere il proprio. Uniti a Ve-
neti furono in quell’incontro i Cenomani,
quali come prolsimi alla Venezia, e più
deboli, per non rellare esposli, si congiun-
sero co’Veneti contra i lor nazionali. Ma
ottenuta dal Console Lucio Emilio una in-
signe vittoria in Toscana, e trucidati i ne-
mici , e dispersì, venne in animo a’Roma-
ni di domare interamente i Galli cisalpini,
e spedirono contra Boj , ed Insuòri ambe-
due i Consoli. Pasfarono allora il Po per
la prima volta 1’ armi Romane, e terminò
la guerra con la espugnazion di Milano,
avendo perciò Claudio Marcello trionfato
degl’Insuòri, come infognano i marmi
Capitolini. Fino a quello tempo, che vuol
dire fino all’anno 532, appar chiaramen-
te , che nè Veneti, nè Cenomani furon
soggetti a’Romani. Quando, e come pas-
sasièro quelli, e quelli sotte la Romana
Republica, è da porre in chiaro , e pri-
ma quanto a’Cenomani.
Pel.i.i. Si ha in Polibio, che debellati gl’ Insu-
òri , poco tempo dopo furono anche discac-
ciati i Galli da tutte le pianure d’intorno
al Po, eccettuati solamente alcuni luoghi
polli alle radici dell’ Alpi. Impariam da
quello, che tentarono ben tolto i vinti di
scuoter l’impello giogo, e che tumultua-
rono in lor favore con gli altri popoli Galli-
ci anche i Cenomani, quali come posseslò-
ri di bella pianura, e adiacente al Po, non
ha dubbio elser de i compresì quivi dall’
Illorico lòtto il generai nome di Galli, e
degli scacciati, e soggiogati allor da’ Ro-
mani . Avvenne ciò ne’ quattro anni che
passarono dalla depressione degl’Insuòri, al
principio della seconda guerra Punica ; e
conferma incontrastabile ce ne dà l’Epito-
me Liviana, in cui si ha, come immedia-
tamente avanti la guerra Punica furono da
Romani condotte le Colonie di Piacenza,
Epit. lib. e di Cremona, e quelle nel terreno prefo a'
™GaUis° Galli. Tale era l’uso Romano, e però veg-
eapto. giamo in Livio, come alle Colonie manda-
te a Modana, a Bologna, a Parma li di-
slribuì terreno tolto a Boj, e a quella di
£'i'-z-37- Lucca terreno tolto a’Liguri . Ecco però
come in pena turon parimente allora priva-
ti i Cenomani di buona parte del territorio
loro con l'edificazion di Cremona; poiché
i Romani per imbrigliare i Galli, la forza
de’quali era d’intorno al Po, sui Po pian-
tarono due Colonie, una delle quali secon-
do il buon ordine sempre tenuto, e inoltra-
to poco dopo nel fondar la Colonia Aqui-

E C O N D O.

leia, fu nell’ ultimo dillretto da tal gente
posseduto, cioè nel Bresciano. Non li può
da chi abbia lume di conoscenza dubitar
punto, che quella nel tener de’ Veronesi
non si folle più rollo condotta, s’ anche
quella Città folle Hata di ragion de’Galli;,
mentre il Veronese ancora arrivava al Po,
ed avea Ostiglia , ch’era lito niente men’
opportuno: o ne sarebbe certamente alme-
no siata quivi condotta un’ altra, per te-
ner Verona a freno, come con Cremona li
tenea Brescia, e per guardare il confine, e
far fronte non meno a’ Galli, eh’ eran di
qua dal Po, che a qualunque altra mole-
stia dalla parte dell’ Alpi venir potesse,che
fu il fine della Colonia Cremonele, come
Tacito espressamente dichiara. Ma appena
nell’anno 536 si sparse il grido della mar-
chia d’Annibaie verso l’Italia, con la qua-
le alla guerra Punica seconda si diè princi-
pio, che Boj, ed Insuòri prese Tarmi si
ribellarono. Non ebbero in ciò parte iGal-
li Bresciani, come parla Livio, quali tenuti
a dovere dalla Colonia Cremonese , die-
dero anzi aiuto a Lucio Manlio Pretordel-
la Gallia, e soli de’ Galli, nel prim’ anno
senza ribellarli mantenner fède, e nella bat-
taglia al fiume Trebia sletterò co’Romani.
Ma cambiarono ben tosto anch’ essi al ve-
dergli allontanati, e dall’ avversa fortuna
abbattuti: però nelle giornate al Trasime-
no, e a Canne non si veggon più Galli, le
non nell’esercito d’Annibaie, e tra popoli
paslàti allora al suo partito, dichiara Io
Storico, che furono i Galli cisalpini tutti.
Quindi è, che nel 548 Piacentini, e Cre-
monesi mandarono Legati a Roma perque-
relarsi delle incursioni, e de’saccheggi, che
da’vicini Galli soffrivano. Terminata con
tanta gloria de’Romani quella guerra, l’an-
no sull èguente 554 Insubri, Boj, e Ceno-
mani fattoli duce Amilcare , che rimaso
era fra loro, e suseitati più altri popoli,
abbruggiaron Piacenza, ed invaler Cremo-
na; rotti però , e disfatti da Lucio Furio
Pretor della Gallia, che n’ottenne a Roma
il trionfo.. Tre anni dopo ribellaron di nuo-
vo: separatisi però i Consoli, Cornelio Ce-
tego marchiò contra gl’ Insuòri, i quali
prefi fecui Cenomani, come parla Livio, s’
erano ritirati al fiume Mincio. Il parlar di
Livio ben mollra, che i Cenomani non si
llendeano fuor del Bresciano , poiché nel
marchiar gl’ Insuòri al Mincio , gli pre-
sero seco. Quivi Cetego , avendo col man-
dar ne* villaggi de' Cenomani, ed in Brefcia, che
di quella gente era capo » compreso } non es-
ser’ elsi in armi per publica deliberazione,
gli sollecitò naseostamente ad abbandonare
i compagni > come nella battaglia fecero ;
aven-

Hifi.l.3.
adverstis
Galles
trans Pe.
dum agen-
te: , et si
qua alia
vis inter
Alpes rue-
ret •
Liv. l.zi.

Liv. Ub.
22. et ci-
salpini em-
ise s Galli t
Ub. 18.

Liv. /.31.

Ub. 32.
Ce nomanti
ajsumtis.
 
Annotationen