xo5 LIBRO
contenendo,e altri sette dall’ Ifioria, e dall’
antica Geografia non più. intesi . Coteste
Hois. ad CittàCoziane, generalmente menzionate da
Plinio, per Josia Simbero col solito equivo-
co fur dette urbes-. ma potrebb’ egli creder-
li , che se tutte le riferite nell’ Arco di Su-
sa, e nel Trofeo dell’Alpi fodero state Cit-
tà nel moderno senso,fossero della maggior
parte sobissati anche i vefiigj , e perito fi-
no il nome ? e delle due nominate nella
Bresciana lapida, quali non già ne’tempi
Troiani, ma siotto gl’ Imperatori erano in
quelli contorni, potrebb’ egli crederli, che
si folsero ignorate da Strabono, e da Pli-
nio, ch’era di quelle parti nativo? Abbia-
li dunque per certo, che le Città de’ Var-
dacateli, e de’ Dripsinati altro non furono
che due Comunanze , quali dal principal
Vico, e nel quale tener si dovea il cornuti
Consiglio, presero il nome. Per invefiiga-
re ove si follerò le lor terre denominanti, (
secondo la regola altre volte da noi sugge-
rita, balla seguir la traccia de i nomi. Ec-
co però come uno de’ principali luoghi nel-
le valli Bresciane è fino in oggi Gavardo .
QUINTO. 106
Chi dubiterà, non elsier quella la matrice
dell’una di quelle antiche Comunità? Ve-
desi veramente nel marmo, che gli anti-
chi pronunziavano Vardagatesi, e non Ga-
vardatesi ; ma sì fatte trasposizioni di lette-
re, e di sillabe sono sempre fiate frequen-
ti, e molti nomi hanno patito trasfigura-
mento limile nel pallàr dal Latino al vol-
gare. Carolis di Sardegna è passàto in Ca-
gliari; Ilerda di Spagna è passuta inLerida:
negli fielsi monti Bresciani Voberna , il cui
nome si ha in antica pietra, è palpata in
Bovarno. De’ Dripsinati poi chi può dubi-
tare non folle centro la terra di Trillino,
qual fino in oggi a tutta una Valle dà il no-
me? è quella nel montuoso del Vicentino,
dove piega verso il Bresciano ; ma niente
olla, che quel Valerio Poblicola , di cui
parla ITscrizione, non potesse essere siato
Patrono, e Protettore di Comunità anche
fuor del distretto suo, mentre bene spesiòsi
cercavan’else il Protettore perfino a Roma-
Bresciano ei si mostra dalla Tribù, ma i nomi
di Valerio Catullo, portati dal nipote, diseesa
da Verona sembrano indicar la famiglia.
F i n e del Libro Qu into.
DELL®
contenendo,e altri sette dall’ Ifioria, e dall’
antica Geografia non più. intesi . Coteste
Hois. ad CittàCoziane, generalmente menzionate da
Plinio, per Josia Simbero col solito equivo-
co fur dette urbes-. ma potrebb’ egli creder-
li , che se tutte le riferite nell’ Arco di Su-
sa, e nel Trofeo dell’Alpi fodero state Cit-
tà nel moderno senso,fossero della maggior
parte sobissati anche i vefiigj , e perito fi-
no il nome ? e delle due nominate nella
Bresciana lapida, quali non già ne’tempi
Troiani, ma siotto gl’ Imperatori erano in
quelli contorni, potrebb’ egli crederli, che
si folsero ignorate da Strabono, e da Pli-
nio, ch’era di quelle parti nativo? Abbia-
li dunque per certo, che le Città de’ Var-
dacateli, e de’ Dripsinati altro non furono
che due Comunanze , quali dal principal
Vico, e nel quale tener si dovea il cornuti
Consiglio, presero il nome. Per invefiiga-
re ove si follerò le lor terre denominanti, (
secondo la regola altre volte da noi sugge-
rita, balla seguir la traccia de i nomi. Ec-
co però come uno de’ principali luoghi nel-
le valli Bresciane è fino in oggi Gavardo .
QUINTO. 106
Chi dubiterà, non elsier quella la matrice
dell’una di quelle antiche Comunità? Ve-
desi veramente nel marmo, che gli anti-
chi pronunziavano Vardagatesi, e non Ga-
vardatesi ; ma sì fatte trasposizioni di lette-
re, e di sillabe sono sempre fiate frequen-
ti, e molti nomi hanno patito trasfigura-
mento limile nel pallàr dal Latino al vol-
gare. Carolis di Sardegna è passàto in Ca-
gliari; Ilerda di Spagna è passuta inLerida:
negli fielsi monti Bresciani Voberna , il cui
nome si ha in antica pietra, è palpata in
Bovarno. De’ Dripsinati poi chi può dubi-
tare non folle centro la terra di Trillino,
qual fino in oggi a tutta una Valle dà il no-
me? è quella nel montuoso del Vicentino,
dove piega verso il Bresciano ; ma niente
olla, che quel Valerio Poblicola , di cui
parla ITscrizione, non potesse essere siato
Patrono, e Protettore di Comunità anche
fuor del distretto suo, mentre bene spesiòsi
cercavan’else il Protettore perfino a Roma-
Bresciano ei si mostra dalla Tribù, ma i nomi
di Valerio Catullo, portati dal nipote, diseesa
da Verona sembrano indicar la famiglia.
F i n e del Libro Qu into.
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