ì
Anon. e.g.
aciem in-
ftru*eras
duplicità
&C.
sap, 17.
DELL’ISTORIA DI VERONA
152*
battaglia di notte. Avea Coslantino dispo-
sta l’armata in due grasse linee; ma vedu-
to il numero de’nimici, rinforzò la prima,
e spiegò più largamente la fronte. Nel com-
battimento accorse personalmente in ogni
parte più pericolosa,come ogni privato Du-
ce avrebbe potuto fare, e riportò finalmen-
te piena vittoria, morto combattendo Ru-
ricio stettò. Soprastettero dopo questo alcun
tempo gli attediati, e finalmente a discre-
zione si resero; il che si raccoglie, perchè
non vi seguì uccisione alcuna, ma ordinò
Coslantino fodero i soldati ristretti in vin-
coli ; e perchè per sì gran quantità di gente
non si trovavano , ordinò , che delle loro
flette spade manette si facessero , e ceppi .
Tanto ci narrano di quest’impresaNazario,
e 1’ Anonimo ne’ Panegirici . Quella è la
prima, e la più antica espugnazion di Ve-
rona, della quale notizia ci sia rimasa; e
per renderla non sola mente memorabile,
ma gloriosa, balla il gran nome di Co-
flantino.
Prima conseguenza di tal vittoria, e del-
la presa di Verona si fu, il rimaner'signore
di tutta l’Italia di qua e di là dal Po, e di
tutte le sue regioni, e Città, tra le quali no-
mina Nazario distintamente Aquileia , e
Modana , perchè dovean’essere più atte dell’
altre a far resistenza. Cosa avvenne però ,
che ha fatto continuar sempre, e che fa
rinovar d’ognora la memoria di tal fatto ,
esièndone nata una spezie d’epoca ,che du-
ra negli atti publici tuttavia; cioè ilsegnar
1’ Indizione, ch’è un giro di quindici an-
ni , e forma una delle principali note cro-
nologiche , dalla quale tanto sussìdio si ri-
trae per giudicar de’ documenti, e per fis-
sare il preciso tempo de’ fatti Storici. Che
dalla vittoria di Verona l’indizione avessè
principio, l’hamostrato il Cardinal Noris
nell’Isloria Donatistica da lui abbozzata,
come si vedrà fra poco tempo in un di que’
pezzi di essa, ch’egli distese, e che son
per publicarsi nell’ultimo tomo dell’ opere
sue. Incominciata nell’anno 312 la mostra-
no con certezza il Cronico Pascale, e la
prima notazion di essa, che si ritrovi, cioè
quella del Sinodo Antiocheno dell’anno 341
tenuto nell’ Indizione decimaquarta presso
S. Atanasio; e così l’altre sussèguenti, co-
me si può conolcere per via del computo
retrogrado. Da varj altri fatti hanno volu-
to desumerla molti dotti, ma senza poter’
accordare il sistema loro, e non tornando
il mese, qual senza dubbio fu il Settem-
bre . Dalli 24 di etto credeva i 1 Noris, che
si dovette prenderne il primo punto, quando
l’Ifloria de’ Donatifli andava lavorando ;
ma avrebbe mutato quel luogo, se avelie
cap. 7.
Paneg.
c. 29.
Italia in-
■vetlum tri.
butoru-n
ingens tna-
lum — quo
exerei tur
atqtit Im-
perator ■>
qui sem-
pir aut
ma xima
parte ade-
rant , ali
pojfent,
perifilimi -
bus in-
durla ( s.
indiala )
lex nova .
ripigliata per mano,e terminata quella sua
fatica, mentre nell’ Epoche de’ Siromace-
d >ni, che fece dipoi, conobbe doverli pren-
de, e dal primo di detto mese . Mostrò egli
ancora , come per Indizione debba inten-
derli nuova ordinazion di tributo più lieve
fatta da Coflantino, per sollevar l’Italia dal-
le gravose impelle anteriori. Ma per verità
non pare che sia finora flato compreso’
1’ intero di questo fatto , onde un’ ottèrva-
zione ci faremo lecito d’aggiungere, senza
la quale non potrebbe mai stabilirsi con si-
curezza, che in Verona, e dalla presa di
ella avelie avuto l’Indizione cominciamento.
Di nuove, e smoderate pensioni autori
furono non Massenzio, ma Diocleziano, e
Mattimiano ; e non caddero quelle sopra 1’
Italia tutta, ma sopra la nostra circompa-
dana ; e non consisteano in danaro, ma in
vettovaglie. Li continui moti delle nazioni
barbare, quali o invadevano per le vie dell*
Alpi , o minacciavano quelle parti, cos-
trinsero gl’ Imperadori a tenere armate
nell’ Italia cisalpina , e a dimorarvi etti stes-
si frequentemente Quinci nacque, che nuo-
vo peso a quelle regioni siaddossò, affinchè
non mancassè alla Corte, e alle milizie la
sussistenza, Insognali tutto ciò chiaramente
per Aurelio Vittore, il quale esposta la ri-
partizion ne’due Augnili, e ne’ due Cesari.
per la mole delle guerre riabilita, dì qua, di- Hi nc parti
ce, venne il gran male de i tributi a una par- 1
te dell' Italia ; e apprettò : nuova legge su intro-
dotta nelle pensioni, perchè /’ efercito , e l'Im-
peradore , che fempre, 0 per lo più vi erano ,fi
potefse fomentare, Non dunque all’Italia tut-
ta, come si è creduto finora da tutti, ma
a quella parte di essa il nuovo aggravio era
slato dato , seemato poi , e moderato da
Coslantino : la qual verità si rende anche
più manifesta dall’ intendere cosa si esigessè
per via dell’ Indizione ; poiché non mone-
ta, come si è parimente creduto, ma spe-
zie comestibili, e Angolarmente grano con
elsa si ritraeva : il che traluce dal dir Vit-
tore, come serviva la nuova legge, perchè
nodrir si potè fero in quelli paesi gli eserciti,
e gl’Imperadori; e più dal libro delle Mor-
ti de’ Persecutori, il quale rammentata 1’
enormità delle Indizioni lotto Diocleziano,
dice, che si abbandonarono però per dispe-
razione i campi, e la lor coltura . Contri-
buzion di biade intendeasi col nome d’In-
dizione fino a tempi di Traiano, come ap-
parile da Plinio, e così ne’posteriori tem-
pi, come da più leggi. Or dovendoli adun-
que alleviar dal soverchio peso la cisalpina
Italia, e moderata Indizione imporle, ac-
conciamente il fece Coslantino dopo reso
con la vittoria Veronese signor di ella . Nè
con
Anon. e.g.
aciem in-
ftru*eras
duplicità
&C.
sap, 17.
DELL’ISTORIA DI VERONA
152*
battaglia di notte. Avea Coslantino dispo-
sta l’armata in due grasse linee; ma vedu-
to il numero de’nimici, rinforzò la prima,
e spiegò più largamente la fronte. Nel com-
battimento accorse personalmente in ogni
parte più pericolosa,come ogni privato Du-
ce avrebbe potuto fare, e riportò finalmen-
te piena vittoria, morto combattendo Ru-
ricio stettò. Soprastettero dopo questo alcun
tempo gli attediati, e finalmente a discre-
zione si resero; il che si raccoglie, perchè
non vi seguì uccisione alcuna, ma ordinò
Coslantino fodero i soldati ristretti in vin-
coli ; e perchè per sì gran quantità di gente
non si trovavano , ordinò , che delle loro
flette spade manette si facessero , e ceppi .
Tanto ci narrano di quest’impresaNazario,
e 1’ Anonimo ne’ Panegirici . Quella è la
prima, e la più antica espugnazion di Ve-
rona, della quale notizia ci sia rimasa; e
per renderla non sola mente memorabile,
ma gloriosa, balla il gran nome di Co-
flantino.
Prima conseguenza di tal vittoria, e del-
la presa di Verona si fu, il rimaner'signore
di tutta l’Italia di qua e di là dal Po, e di
tutte le sue regioni, e Città, tra le quali no-
mina Nazario distintamente Aquileia , e
Modana , perchè dovean’essere più atte dell’
altre a far resistenza. Cosa avvenne però ,
che ha fatto continuar sempre, e che fa
rinovar d’ognora la memoria di tal fatto ,
esièndone nata una spezie d’epoca ,che du-
ra negli atti publici tuttavia; cioè ilsegnar
1’ Indizione, ch’è un giro di quindici an-
ni , e forma una delle principali note cro-
nologiche , dalla quale tanto sussìdio si ri-
trae per giudicar de’ documenti, e per fis-
sare il preciso tempo de’ fatti Storici. Che
dalla vittoria di Verona l’indizione avessè
principio, l’hamostrato il Cardinal Noris
nell’Isloria Donatistica da lui abbozzata,
come si vedrà fra poco tempo in un di que’
pezzi di essa, ch’egli distese, e che son
per publicarsi nell’ultimo tomo dell’ opere
sue. Incominciata nell’anno 312 la mostra-
no con certezza il Cronico Pascale, e la
prima notazion di essa, che si ritrovi, cioè
quella del Sinodo Antiocheno dell’anno 341
tenuto nell’ Indizione decimaquarta presso
S. Atanasio; e così l’altre sussèguenti, co-
me si può conolcere per via del computo
retrogrado. Da varj altri fatti hanno volu-
to desumerla molti dotti, ma senza poter’
accordare il sistema loro, e non tornando
il mese, qual senza dubbio fu il Settem-
bre . Dalli 24 di etto credeva i 1 Noris, che
si dovette prenderne il primo punto, quando
l’Ifloria de’ Donatifli andava lavorando ;
ma avrebbe mutato quel luogo, se avelie
cap. 7.
Paneg.
c. 29.
Italia in-
■vetlum tri.
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ma xima
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ripigliata per mano,e terminata quella sua
fatica, mentre nell’ Epoche de’ Siromace-
d >ni, che fece dipoi, conobbe doverli pren-
de, e dal primo di detto mese . Mostrò egli
ancora , come per Indizione debba inten-
derli nuova ordinazion di tributo più lieve
fatta da Coflantino, per sollevar l’Italia dal-
le gravose impelle anteriori. Ma per verità
non pare che sia finora flato compreso’
1’ intero di questo fatto , onde un’ ottèrva-
zione ci faremo lecito d’aggiungere, senza
la quale non potrebbe mai stabilirsi con si-
curezza, che in Verona, e dalla presa di
ella avelie avuto l’Indizione cominciamento.
Di nuove, e smoderate pensioni autori
furono non Massenzio, ma Diocleziano, e
Mattimiano ; e non caddero quelle sopra 1’
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dana ; e non consisteano in danaro, ma in
vettovaglie. Li continui moti delle nazioni
barbare, quali o invadevano per le vie dell*
Alpi , o minacciavano quelle parti, cos-
trinsero gl’ Imperadori a tenere armate
nell’ Italia cisalpina , e a dimorarvi etti stes-
si frequentemente Quinci nacque, che nuo-
vo peso a quelle regioni siaddossò, affinchè
non mancassè alla Corte, e alle milizie la
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per Aurelio Vittore, il quale esposta la ri-
partizion ne’due Augnili, e ne’ due Cesari.
per la mole delle guerre riabilita, dì qua, di- Hi nc parti
ce, venne il gran male de i tributi a una par- 1
te dell' Italia ; e apprettò : nuova legge su intro-
dotta nelle pensioni, perchè /’ efercito , e l'Im-
peradore , che fempre, 0 per lo più vi erano ,fi
potefse fomentare, Non dunque all’Italia tut-
ta, come si è creduto finora da tutti, ma
a quella parte di essa il nuovo aggravio era
slato dato , seemato poi , e moderato da
Coslantino : la qual verità si rende anche
più manifesta dall’ intendere cosa si esigessè
per via dell’ Indizione ; poiché non mone-
ta, come si è parimente creduto, ma spe-
zie comestibili, e Angolarmente grano con
elsa si ritraeva : il che traluce dal dir Vit-
tore, come serviva la nuova legge, perchè
nodrir si potè fero in quelli paesi gli eserciti,
e gl’Imperadori; e più dal libro delle Mor-
ti de’ Persecutori, il quale rammentata 1’
enormità delle Indizioni lotto Diocleziano,
dice, che si abbandonarono però per dispe-
razione i campi, e la lor coltura . Contri-
buzion di biade intendeasi col nome d’In-
dizione fino a tempi di Traiano, come ap-
parile da Plinio, e così ne’posteriori tem-
pi, come da più leggi. Or dovendoli adun-
que alleviar dal soverchio peso la cisalpina
Italia, e moderata Indizione imporle, ac-
conciamente il fece Coslantino dopo reso
con la vittoria Veronese signor di ella . Nè
con