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O. MARUCCHI
trovano i due più insigni monumenti del cimitero, cioè la cripta
dei Papi P, e l'attigua cripta di S. Cecilia, G.
Tutto questo sotterraneo è assai antico, giacché la cripta dei
Papi era già in uso nella prima metà del terzo secolo e la
prossima galleria detta dei sagramenti z può assegnarsi agli
esordi di quel secolo stesso come dimostrò il de Kossi.
Due scale conducevano a questo ipogèo; una primitiva S1
che metteva in comunicazione con la suddetta galleria « dei sa-
gramenti » ed è ora inaccessibile, e l'altra posteriore S costruita
nell'epoca della pace, e che fu restaurata dalla Commissione di
Archeologia sacra nel 1854 e per la quale si discende presen-
temente nelle cripte storiche.
Alquanto più verso ponente si trova l'antica scala E che
fu aperta nel quarto secolo per condurre comodamente i visi-
tatori nella cripta sotterranea A, ove era sepolto il papa Eusebio,
ed in un prossimo cubiculo ove si veneravano i sepolcri dei
martiri Calocero e Partenio.
La regione cimiteriale sotterranea che si svolge di qui verso
ponente appartiene agli esordi del quarto secolo ; e ne è indizio
certissimo il cubiculum duplex poco distante di lì che fu sca-
vato dal diacono Severo mentre ancora viveva il papa Marcel-
lino (f 304). E così pure ai seguenti scavi dello stesso secolo
quarto appartiene la rimanente regione cimiteriale F che si
estende verso la via Ardeatina, e dove si trova la grandiosa scala
L, regione nella quale il De Kossi riconobbe il sepolcreto do-
mestico dei Fiori Elorenzi.
Questa regione fu identificata dal De Eossi con il cimitero
della martire santa Solere dei tempi di Diocleziano; onde egli
basandosi su tale identificazione credette che l'altra cella tri-
cora D costruita proprio lì sopra fosse la basilica dedicata alla
martire suddetta e nella quale si sarebbe poi trasportato il suo
corpo togliendolo dal sottoposto sotterraneo e precisamente dalla
cripta absidata posta lì sotto.
O. MARUCCHI
trovano i due più insigni monumenti del cimitero, cioè la cripta
dei Papi P, e l'attigua cripta di S. Cecilia, G.
Tutto questo sotterraneo è assai antico, giacché la cripta dei
Papi era già in uso nella prima metà del terzo secolo e la
prossima galleria detta dei sagramenti z può assegnarsi agli
esordi di quel secolo stesso come dimostrò il de Kossi.
Due scale conducevano a questo ipogèo; una primitiva S1
che metteva in comunicazione con la suddetta galleria « dei sa-
gramenti » ed è ora inaccessibile, e l'altra posteriore S costruita
nell'epoca della pace, e che fu restaurata dalla Commissione di
Archeologia sacra nel 1854 e per la quale si discende presen-
temente nelle cripte storiche.
Alquanto più verso ponente si trova l'antica scala E che
fu aperta nel quarto secolo per condurre comodamente i visi-
tatori nella cripta sotterranea A, ove era sepolto il papa Eusebio,
ed in un prossimo cubiculo ove si veneravano i sepolcri dei
martiri Calocero e Partenio.
La regione cimiteriale sotterranea che si svolge di qui verso
ponente appartiene agli esordi del quarto secolo ; e ne è indizio
certissimo il cubiculum duplex poco distante di lì che fu sca-
vato dal diacono Severo mentre ancora viveva il papa Marcel-
lino (f 304). E così pure ai seguenti scavi dello stesso secolo
quarto appartiene la rimanente regione cimiteriale F che si
estende verso la via Ardeatina, e dove si trova la grandiosa scala
L, regione nella quale il De Kossi riconobbe il sepolcreto do-
mestico dei Fiori Elorenzi.
Questa regione fu identificata dal De Eossi con il cimitero
della martire santa Solere dei tempi di Diocleziano; onde egli
basandosi su tale identificazione credette che l'altra cella tri-
cora D costruita proprio lì sopra fosse la basilica dedicata alla
martire suddetta e nella quale si sarebbe poi trasportato il suo
corpo togliendolo dal sottoposto sotterraneo e precisamente dalla
cripta absidata posta lì sotto.