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GIVSEPPE HAASS
Un grave lutto ha funestato la Eedazione del Nuovo Bui-
lettino, quando il 7 Luglio 1908 moriva uno dei nostri editori,
il Cav. Giuseppe Haass nell'età di 48 anni.
Era uomo intelligente e colto, avendo compiuto regolarmente
tutti i suoi studi ed avendo seguito con amore il corso di lettere
nella romana Università, dove si dedicò pure al Sanscrito sotto
la guida del Lignana.
Il Cav. Giuseppe Haass passò i migliori anni della sua gio-
vinezza nell'occuparsi di nobili studi e nel raccogliere con molta
intelligenza rare curiosità artistiche e letterarie. Egli dopo la morte
del padre, che avea fondato il Nuovo Bullettino insieme al sot-
toscritto e ad altri amici ora defunti, volle continuare, coadiuvato
dai suoi fratelli Clemente ed Enrico, la pubblicazione di questo
nostro Periodico. E la continuò insieme ad essi con lo stesso
amore per la scienza archeologica che avea il compianto loro
padre e con il medesimo disinteresse, anzi con la medesima gene-
rosità, occupandosene come di cosa a lui carissima.
Infatti egli non si limitava alla parte amministrativa di
questa Rivista ma seguiva con amore anche il suo andamento
scientifico; onde voleva sempre essere informato da me degli
articoli che si venivano preparando per ogni fascìcolo e seguiva
con viva premura le scoperte archeologiche e le loro illustra-
zioni e prendeva parte eziandio alle nostre polemiche.
GIVSEPPE HAASS
Un grave lutto ha funestato la Eedazione del Nuovo Bui-
lettino, quando il 7 Luglio 1908 moriva uno dei nostri editori,
il Cav. Giuseppe Haass nell'età di 48 anni.
Era uomo intelligente e colto, avendo compiuto regolarmente
tutti i suoi studi ed avendo seguito con amore il corso di lettere
nella romana Università, dove si dedicò pure al Sanscrito sotto
la guida del Lignana.
Il Cav. Giuseppe Haass passò i migliori anni della sua gio-
vinezza nell'occuparsi di nobili studi e nel raccogliere con molta
intelligenza rare curiosità artistiche e letterarie. Egli dopo la morte
del padre, che avea fondato il Nuovo Bullettino insieme al sot-
toscritto e ad altri amici ora defunti, volle continuare, coadiuvato
dai suoi fratelli Clemente ed Enrico, la pubblicazione di questo
nostro Periodico. E la continuò insieme ad essi con lo stesso
amore per la scienza archeologica che avea il compianto loro
padre e con il medesimo disinteresse, anzi con la medesima gene-
rosità, occupandosene come di cosa a lui carissima.
Infatti egli non si limitava alla parte amministrativa di
questa Rivista ma seguiva con amore anche il suo andamento
scientifico; onde voleva sempre essere informato da me degli
articoli che si venivano preparando per ogni fascìcolo e seguiva
con viva premura le scoperte archeologiche e le loro illustra-
zioni e prendeva parte eziandio alle nostre polemiche.