BREVI NOTE SULLE MEMORIE DI S. MENA
Tra i santi personaggi, di cui si occupa la scienza agiografica
ve ne ha un certo numero che sembra avere il dono particolare
di attirare l'attenzione degli epigrafisti e degli archeologi, e ciò
avviene a cagione sì della grande ricchezza di documenti che
possediamo per alcuni, come della scarsezza di documenti che
esiste per altri, la quale impedisce di ricostituire la loro storia.
Tra i santi del sinassario cotto, S. Mena1 è fuor d'ogni
dubbio uno di quelli, che hanno la particolarità di eccitare con-
tinuamente nuovi studi, e la ragione dei lavori che lo prendono
per oggetto sta tutt'insieme nell'abbondanza e nella rarità dei
documenti che lo riguardano. Infatti la storia scritta si mostrò
poco liberale rispetto agli atti di questo Santo. Noi non pos-
sediamo che pochi documenti, dei quali inoltre la parte mag-
giore è ancora inedita; al contrario l'archeologia e l'epigrafia
dispongono d'abbondanti e curiose riprese.
La quantità innumerevole di ampolle originali di S. Mena,
spai se in tutto l'oriente ed in quasi tutto l'occidente 2 esercita
da molto tempo la sagacia e la pazienza degli iconografi3. Re-
centemente poi gli scavi del dottor Kaufmann, nel deserto di
Mariout all'occidente di Alessandria d'Egitto, son venuti ad ac-
crescere la lista dei monumenti relativi a S. Mena d'una
1 La festa di questo santo si celebra il 15 del mese di Hedar (24 no-
vembre) nel sinassario etiopico; una seconda festa è indicata al 15 del
mese di Sane (22 giugno) per la dedicazione della sua chiesa.
2 Ampolle di S. Mena furono trovate in Mauritania, in Numìdia, a
Salona, a Koma, ad Arles.
3 I primi lavori rimontano al 1884; vedi Éemè archéológique, 1884,
tom. I, pag. 405; De Rossi, BiMettino d'arch. cristiana, 1869, pag. 32, 46.
Tra i santi personaggi, di cui si occupa la scienza agiografica
ve ne ha un certo numero che sembra avere il dono particolare
di attirare l'attenzione degli epigrafisti e degli archeologi, e ciò
avviene a cagione sì della grande ricchezza di documenti che
possediamo per alcuni, come della scarsezza di documenti che
esiste per altri, la quale impedisce di ricostituire la loro storia.
Tra i santi del sinassario cotto, S. Mena1 è fuor d'ogni
dubbio uno di quelli, che hanno la particolarità di eccitare con-
tinuamente nuovi studi, e la ragione dei lavori che lo prendono
per oggetto sta tutt'insieme nell'abbondanza e nella rarità dei
documenti che lo riguardano. Infatti la storia scritta si mostrò
poco liberale rispetto agli atti di questo Santo. Noi non pos-
sediamo che pochi documenti, dei quali inoltre la parte mag-
giore è ancora inedita; al contrario l'archeologia e l'epigrafia
dispongono d'abbondanti e curiose riprese.
La quantità innumerevole di ampolle originali di S. Mena,
spai se in tutto l'oriente ed in quasi tutto l'occidente 2 esercita
da molto tempo la sagacia e la pazienza degli iconografi3. Re-
centemente poi gli scavi del dottor Kaufmann, nel deserto di
Mariout all'occidente di Alessandria d'Egitto, son venuti ad ac-
crescere la lista dei monumenti relativi a S. Mena d'una
1 La festa di questo santo si celebra il 15 del mese di Hedar (24 no-
vembre) nel sinassario etiopico; una seconda festa è indicata al 15 del
mese di Sane (22 giugno) per la dedicazione della sua chiesa.
2 Ampolle di S. Mena furono trovate in Mauritania, in Numìdia, a
Salona, a Koma, ad Arles.
3 I primi lavori rimontano al 1884; vedi Éemè archéológique, 1884,
tom. I, pag. 405; De Rossi, BiMettino d'arch. cristiana, 1869, pag. 32, 46.