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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 17.1911

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Marucchi, Orazio: Resoconto delle adunanze tenute dalla Società per le conferenze d'Archeologia cristiana: Anno XXXVI, 1910-1911
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https://doi.org/10.11588/diglit.19825#0093
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CONFERENZE DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA

9t

Dopo aver notato varie scorrezioni dei trascrittori del testo,
venne a segnalare l'errore principale in cui caddero anche l'Adi.
nolfi e il De Rossi, che credettero espressa nell'iscrizione la qua-
lità del donarium ; ed il Ferretti dimostrò paleograficamente inammi-
sihili. su questo punto, le due lezioni diverse dei suddetti autori e
di quelli che li hanno seguiti. Ne concluse che il donarium non
essendo affatto determinato nell'epigrafe, dovette essere rappresen-
tato evidentemente dal monumento medesimo, intorno al quale, da
vari indizi, giudicò doversi mantenere l'opinione del De Rossi, che
lo credette adibito per altare.

Passò quindi a ragionare dell'età dell'iscrizione e. riferita l'opi-
nione del De Rossi, dell'Armellini e del Marucchi, che l'aveano
assegnata al secolo xm, disse che le sue nuove ricerche l'aveano
determinato ad attribuirla invece alla seconda metà del secolo xiv.
Mostrò come i caratteri paleografici e i dati archivistici concorre-
vano non solo ad appoggiare questa sua nuova datazione, ma a
renderla definitiva. Anzi, in base a questi ultimi, il disserente potè
riuscire ancora ad identificare l'oblatore del monumento votivo, ciò
che nessuno aveva finora tentato; fu questi l'abate Marco che go-
vernò il monastero di S. Prassede dal 1360 al 1380 circa.

Infine il Ferretti dalla luce che, pel suo studio recente, ha der i
vaio dai documenti archivistici, prese occasione per annunziare
un'altra sua pubblicazione che prossimamente vedrà la luce, sopra
la conservazione degli archivi ecclesiastici, veri sacrari d'infinite
memorie per la storia medioevale ed anche per l'antichità cristiana.

11 prof. Marucchi aggiunse che la nuova datazione dell'iscrizione
votiva dell'oratorio agnesiano di S. Prassede pareva anche a lui
ragionevolissima e definitiva, quantunque egli nella sua opera re-
cente sul museo epigrafico lateranense non avesse creduto che
potesse discendere a un'epoca così tarda.

11 prof. Alherto Tulli parlò di una esplorazione da lui fatta nelle
catacombe di S. Pancrazio ed accennò ad alcuni frammenti di marmi
scolpiti che sono affissi nel prossimo muro di cinta della villa Pamphilj
e che egli crede possano provenire o dalla basilica di S. Pancrazio
o dal cimitero sopra terra stabilito lì intorno nella età della pace.

Prese occasione da ciò per far voti affinchè tutto intiero il Coe-
meterium Octavillae in cui fu sepolto quel celebre martire della via
Aurelia possa essere reso accessibile agli studiosi.
 
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