comunicò allo scrivente la nuova scoperta affinchè, quale segre-
tario della Commissione di Archeologia Sacra, desse in propo-
sito le opportune disposizioni.
La terra ingombrava la parte inferiore della stanza sepol-
crale, e i nostri cavatori, abbassandola, trovarono nello zoc-
colo nuove rappresentanze figurate. Il giorno 28 marzo ne rilevai
io stesso la pianta e le sezioni; ed ora lasciando che altri, mag-
giori di me, utilizzino l'acume del loro ingegno nelle disqui-
sizioni sulla natura, sul significato e sul simbolismo delle rap-
presentanze, mi limiterò ad una descrizione tecnica dell'ipogeo.
Vi si accede per una porta arcuata tagliata nel muro, nel
cui spessore sono dipinti da ambo i lati genietti alati canefori.
La pittura di queste e delle altre composizioni mostra i carat-
teri della guastata arte del secolo quarto, quantunque le sin-
gole pareti siano dipinte con insolita cura e con un sapere
che non si riscontra spesso nelle opere contemporanee.
La cripta è quadrata, e le misure sono così esattamente
simmetriche da potere, senza tema di errore, esser questo rite-
nuto il cubicolo più regolare in tutta la Roma sotterranea cri-
stiana finora conosciuto. Nelle pareti laterali sono tagliati sei
loculi, tre per parte, e tutti perfettamente eguali fra loro. Un
arcosolio adorno di pitture interessantissime occupa la parete
di fondo, lasciando però in alto sull'arcosolio stesso, come le
pareti laterali sui loculi, un largo spazio ricoperto di pitture
grandiose ed importanti. La lunetta dell'arcosolio reca il ri-
tratto del defunto seduto, ed intorno a lui vari strumenti di
scrittura e di disegno che denotano assai chiaramente l'arte
o le arti alle quali si applicava il giovane Trebio Giusto: la
teca calamaria, il rotulo, molte tavolette cerate ed una cista
da volumi.
L'iscrizione dipinta a destra, in alto della stessa lunetta,
suona cosi :
TREBIYS . IVSTVS . ET . HORONATIA . SjEVERINA . FILIO ■ MAERENTI . FECERVNT
TREBIO . IVSTO . SIGNO . ASELLYS
QVI . VIXIT . ANNOS . XXI
MESES . Villi . DIES . XXV
tario della Commissione di Archeologia Sacra, desse in propo-
sito le opportune disposizioni.
La terra ingombrava la parte inferiore della stanza sepol-
crale, e i nostri cavatori, abbassandola, trovarono nello zoc-
colo nuove rappresentanze figurate. Il giorno 28 marzo ne rilevai
io stesso la pianta e le sezioni; ed ora lasciando che altri, mag-
giori di me, utilizzino l'acume del loro ingegno nelle disqui-
sizioni sulla natura, sul significato e sul simbolismo delle rap-
presentanze, mi limiterò ad una descrizione tecnica dell'ipogeo.
Vi si accede per una porta arcuata tagliata nel muro, nel
cui spessore sono dipinti da ambo i lati genietti alati canefori.
La pittura di queste e delle altre composizioni mostra i carat-
teri della guastata arte del secolo quarto, quantunque le sin-
gole pareti siano dipinte con insolita cura e con un sapere
che non si riscontra spesso nelle opere contemporanee.
La cripta è quadrata, e le misure sono così esattamente
simmetriche da potere, senza tema di errore, esser questo rite-
nuto il cubicolo più regolare in tutta la Roma sotterranea cri-
stiana finora conosciuto. Nelle pareti laterali sono tagliati sei
loculi, tre per parte, e tutti perfettamente eguali fra loro. Un
arcosolio adorno di pitture interessantissime occupa la parete
di fondo, lasciando però in alto sull'arcosolio stesso, come le
pareti laterali sui loculi, un largo spazio ricoperto di pitture
grandiose ed importanti. La lunetta dell'arcosolio reca il ri-
tratto del defunto seduto, ed intorno a lui vari strumenti di
scrittura e di disegno che denotano assai chiaramente l'arte
o le arti alle quali si applicava il giovane Trebio Giusto: la
teca calamaria, il rotulo, molte tavolette cerate ed una cista
da volumi.
L'iscrizione dipinta a destra, in alto della stessa lunetta,
suona cosi :
TREBIYS . IVSTVS . ET . HORONATIA . SjEVERINA . FILIO ■ MAERENTI . FECERVNT
TREBIO . IVSTO . SIGNO . ASELLYS
QVI . VIXIT . ANNOS . XXI
MESES . Villi . DIES . XXV