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Gr. BONA VENI A
§ 4. - Ragioni storiche del carme in se e ne' suoi supplementi.
Accennate così le norme da me seguite nella mia ricostru-
zione, facciamoci ad esaminare il carme in se stesso e le
ragioni storielle dei supplementi. Il carme in se stesso si riduce
ai residui frammenti, nei quali si fa menzione di rivestimenti
in marmo, di fede intemerata, di parete comecchessia scritta
o dipinta in onore dei santi (iustorum) ; finalmente di un tatto
pieno [omnia piena vides) delle cose all'uopo convenienti.
Questi sono i concetti suggeriti necessariamente dai nostri
frammenti; ma sopratutto l'importanza dei medesimi sta nella
loro calligrafia puramente filocaliana, onde ci si fa con certezza
manifesto trattarsi di un lavoro fatto eseguire da papa Damaso
in onore di più martiri (almeno due, Abondio ed Ireneo, secondo
la fatta supposizione).
Or essendo noi certi che Damaso sia stato l'autore dei lavori
nel tetrastico ricordati, cerchiamo nella storia di lui le ra-
gioni, non solo dei concetti espressi nei residui frammenti, ina
anche della presente restituzione o integrazione dei medesimi.
Non credo andar lontano dal vero, se io asserisco che i
lavori qui fatti da papa Damaso si rannodino coi momento
storico delle accuse lanciate contro il santo pontefice da Fau-
stino e Marcellino presbiteri nel loro Libellus precum agli
imperatori Valentiniano, Teodosio e Arcadie Ivi i due quere-
lanti, atteggiandosi a vittime, rimproverano a Damaso e a' suoi
fidi seguaci in modo particolare la sontuosità delle basiliche,
l'oro e i preziosi marmi che vi profondono, e la magnificenza
delle colonne e i ricchi possedimenti, tanto da compromettere
la stessa integrità della Fede: « Habeaut UH basilicas - cosi
essi scrivono - auro coruscantes pretiosorumque ma nuora m
ambitione vestitas vel erectas magnifieentia columnarum: ha-
beant quoque porrectas in longum possessiones, ob quas et
fides integra periclitata est : » ecc. 1 Or un tal momento storico
1 MlGNE, P. /,., voi. XIH, col. 101).
Gr. BONA VENI A
§ 4. - Ragioni storiche del carme in se e ne' suoi supplementi.
Accennate così le norme da me seguite nella mia ricostru-
zione, facciamoci ad esaminare il carme in se stesso e le
ragioni storielle dei supplementi. Il carme in se stesso si riduce
ai residui frammenti, nei quali si fa menzione di rivestimenti
in marmo, di fede intemerata, di parete comecchessia scritta
o dipinta in onore dei santi (iustorum) ; finalmente di un tatto
pieno [omnia piena vides) delle cose all'uopo convenienti.
Questi sono i concetti suggeriti necessariamente dai nostri
frammenti; ma sopratutto l'importanza dei medesimi sta nella
loro calligrafia puramente filocaliana, onde ci si fa con certezza
manifesto trattarsi di un lavoro fatto eseguire da papa Damaso
in onore di più martiri (almeno due, Abondio ed Ireneo, secondo
la fatta supposizione).
Or essendo noi certi che Damaso sia stato l'autore dei lavori
nel tetrastico ricordati, cerchiamo nella storia di lui le ra-
gioni, non solo dei concetti espressi nei residui frammenti, ina
anche della presente restituzione o integrazione dei medesimi.
Non credo andar lontano dal vero, se io asserisco che i
lavori qui fatti da papa Damaso si rannodino coi momento
storico delle accuse lanciate contro il santo pontefice da Fau-
stino e Marcellino presbiteri nel loro Libellus precum agli
imperatori Valentiniano, Teodosio e Arcadie Ivi i due quere-
lanti, atteggiandosi a vittime, rimproverano a Damaso e a' suoi
fidi seguaci in modo particolare la sontuosità delle basiliche,
l'oro e i preziosi marmi che vi profondono, e la magnificenza
delle colonne e i ricchi possedimenti, tanto da compromettere
la stessa integrità della Fede: « Habeaut UH basilicas - cosi
essi scrivono - auro coruscantes pretiosorumque ma nuora m
ambitione vestitas vel erectas magnifieentia columnarum: ha-
beant quoque porrectas in longum possessiones, ob quas et
fides integra periclitata est : » ecc. 1 Or un tal momento storico
1 MlGNE, P. /,., voi. XIH, col. 101).