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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 19.1913

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Silvagni, Angelo: Il titolo Costantiniano di Equizio
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https://doi.org/10.11588/diglit.19827#0174

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A. SILVA G NI

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calis,1 che insieme coll’accenno eleiVItinerario Einsidlense ci
permettono criticamente di distinguerla e di separarla tanto
dall’inferiore titolo di Equizio, quanto dalla contigua basilica
di S. Martino. Con essa va identificato l'Oratorio di S. Silve-
stro, illustrato per la prima volta, nel sec. xvn, dal p. Filip-
pini, già ricordato, con le sue pitture decorative dell’abside e
delle pareti, che la copia conservata in un prezioso codice
barberiniano 2 rivela opera del sec. xiii.

Questa chiesa di S. Silvestro, già esistente nel sec. v, fu
allora degna per la sua memoria del pontefice Silvestro, 3 di
succedere a quella di Equizio nella dignità titolare, 4 che poi
cedette all’attigua basilica di S. Martino, quando la munifi-
cenza di Sergio 11 5 l’ebbe ricostruita dai fondamenti in pro-
porzioni più grandiose. Chiusa tra le mura del monastero isti-
tuito da Leone IV, dopo qualche secolo, alla fine del Duecento,
ebbe l’onore di ricche decorazioni a pittura, prova del suo
culto non interrotto, e nel sec. xiv si trova citata dal Cata-
logo torinese delle chiese romane sotto il nome di scindo
Silvestro eie thermis. L’illustrazione del Filippini le ridette
per oltre un secolo un rinnovato splendore di fama che andò
poi spengendosi del tutto, e l’oratorio si ridusse ad un’umile
stanza da sgombero, quale si conserva adesso, posta al di
sopra della cripta di Equizio, e precisamente del suo vano IV,
col piccolo abside ricavato dalla grossezza del muro ro-

1 Duchesniì, op. c-it,, t. I, pp. 46, 187, 505, 507.

2 Coti. Barberino (ora Vaticano) XXIX, 14. Il De Rossi riproducendo la
pittura dell’abside, la ritenne opera musiva del sottoposto titolo di Equizio.

3 11 Filippini, e prima una delle iscrizioni dipinte nell’abside, accenna
alla dimora di s. Silvestro nell’edificio.

4 Nel mio studio ho dimostrato come non si può a rigore di critica
ammettere il passaggio temporaneo, sotto Leone III, di questo titolo a
diaconia, come sostenne Duchesne ed accettò Kefir.

5 L’attuale basilica di S. Martino ai Monti rappresenta la ricostruzione
Sergiana e non la basìlica, costruita da Simmaco, come credettero Lau-
dani e Grisar.
 
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