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sormojts beccdtellis , ubi taberndculum NoJlr& Donn& spleit*
didijjìmum , & supra modum suj?erbijjtmum , nec non miris
n)itris , forjido j & gemmis maximi 'valoris fundatum suger
Tlatea, ubi cousue everat esfe sorum denominatum Orto di
S. Michele j cui erant conjìnes a i. & i.'via , a 3. illorum
de domo de Abbatibus , 4• de domo Caligariis , <& cuius
conJlruEho suit commisfa fer Conjìlium Cinjitatis Arti Tor-
td S. Maria , & suit ordinatum, ^#0// jìerent 12. filajlra
laterum, i* unoqmque fonendam sore Jlatuam S.
njocati cuiufque Artis , cb 1 medio lateris dignioris Figu-
ra Ad^vocati Tartis Guelsorum, r/0<? *S\ Ludo evici 5 //* Jic
B. Virgo Maria defenderet ,& augeret Artes & Univerjita*
tes huius Ci evitatis , ///• ajfaret mentio de fradiBis safla ser
Keformationem editam manu Ser Folchi Ser Antonii ÀTo-
s/*/’//’ Tojjuli & Com. Flor. an. 1309. /& mense Agrilis .
II. Abbiamo adunque da così autorevole Libro col
pubblico Decreto deila nuova Fabbrica la deputazione
orrevole dell’ Arte della Seta 5 detta di Por S. Maria 5 per
la felice e grandiosa esecuzione 5 e 1* epoca certa della
fondazione 5 o piuttosto della innovazione di questoEdi-
fizioj cioè 1* anno 1309. A Taddeo Gaddi in quel tempo
Arcbitetto del Pubbiico toccò a fare il disegno , che se
non prima del 1337. non principiò a rifondare i pilastri:
]’ impedimento fu cagionato e daìPalsedio di Firenze po-
itovi daiP Imperadore Enrico VII. nemico de J Fioientini
En che vilse , e dalla guerra co’ Pisani, e Lucchesi , e dal-
le .discordie inteitine. Ma ritornata la caima, ne* 29. di
Lngiio del suddetto anno se ne gettò ia prima pietra dal
Gonfaioniere Strozza di Roiso Strozzi., presente la Signo-
ria, tutri i Magiiirati, e seguitati da tutta la gente, col-
Ja benedizione dei Vescovo Fiorentino Francesco Siivestri
da Cingo.lL. Di cosi solenne funzione ne parlò Giovanni
Viliani nel Libro XI. al Capitolo 66. che tralasciando
io tdi riferire, per non ripetere le cose di sopra dette ,
piuttosto riporterò.alquante circostanze notate da Leo«
poido dei Migiiore a pag. 540. come segue ,, La funzio-
ne , che si faceva a nome de*Guelsi, ch* eran quelli ,
che domìnavano la Città, mai ridottasi in sì feiice sta«
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sormojts beccdtellis , ubi taberndculum NoJlr& Donn& spleit*
didijjìmum , & supra modum suj?erbijjtmum , nec non miris
n)itris , forjido j & gemmis maximi 'valoris fundatum suger
Tlatea, ubi cousue everat esfe sorum denominatum Orto di
S. Michele j cui erant conjìnes a i. & i.'via , a 3. illorum
de domo de Abbatibus , 4• de domo Caligariis , <& cuius
conJlruEho suit commisfa fer Conjìlium Cinjitatis Arti Tor-
td S. Maria , & suit ordinatum, ^#0// jìerent 12. filajlra
laterum, i* unoqmque fonendam sore Jlatuam S.
njocati cuiufque Artis , cb 1 medio lateris dignioris Figu-
ra Ad^vocati Tartis Guelsorum, r/0<? *S\ Ludo evici 5 //* Jic
B. Virgo Maria defenderet ,& augeret Artes & Univerjita*
tes huius Ci evitatis , ///• ajfaret mentio de fradiBis safla ser
Keformationem editam manu Ser Folchi Ser Antonii ÀTo-
s/*/’//’ Tojjuli & Com. Flor. an. 1309. /& mense Agrilis .
II. Abbiamo adunque da così autorevole Libro col
pubblico Decreto deila nuova Fabbrica la deputazione
orrevole dell’ Arte della Seta 5 detta di Por S. Maria 5 per
la felice e grandiosa esecuzione 5 e 1* epoca certa della
fondazione 5 o piuttosto della innovazione di questoEdi-
fizioj cioè 1* anno 1309. A Taddeo Gaddi in quel tempo
Arcbitetto del Pubbiico toccò a fare il disegno , che se
non prima del 1337. non principiò a rifondare i pilastri:
]’ impedimento fu cagionato e daìPalsedio di Firenze po-
itovi daiP Imperadore Enrico VII. nemico de J Fioientini
En che vilse , e dalla guerra co’ Pisani, e Lucchesi , e dal-
le .discordie inteitine. Ma ritornata la caima, ne* 29. di
Lngiio del suddetto anno se ne gettò ia prima pietra dal
Gonfaioniere Strozza di Roiso Strozzi., presente la Signo-
ria, tutri i Magiiirati, e seguitati da tutta la gente, col-
Ja benedizione dei Vescovo Fiorentino Francesco Siivestri
da Cingo.lL. Di cosi solenne funzione ne parlò Giovanni
Viliani nel Libro XI. al Capitolo 66. che tralasciando
io tdi riferire, per non ripetere le cose di sopra dette ,
piuttosto riporterò.alquante circostanze notate da Leo«
poido dei Migiiore a pag. 540. come segue ,, La funzio-
ne , che si faceva a nome de*Guelsi, ch* eran quelli ,
che domìnavano la Città, mai ridottasi in sì feiice sta«
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