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https://doi.org/10.11588/diglit.27458#0388
L E Z I O N E XXVIII.
/
DELLA CHIESA DI S. SALVI.
57S Elcsti tesori sono per vero dire le tante
sacre Reliquie, che adoransi nella Chie-
sa Fiorentina, ma se alcuna tra queste
io trovassì, che venuta fosse collo stre'
pito di miracoiosi avvenimenti, io pen-
so, che stimare si dovrebbe non sola-
mente dono del CieJo, ma pegno cer-
to deila speziale benevolenza di Dio verso di noi. E mi-
racolo strepitosissimo fu quello, che a Firenze donò 1* a-
dorabile braccio di S. Salvi Abate , e Vescovo d* Amiens
v a ! in Francia , lo che addivenne nella seguente maniera . Da
sijn*'J*> queila Città saccheggiata dai Normanni ( giusta 1* unifor-
/' * parlare degii Scrittori ) erano fuggiti due Monaci
r 4^ VmaJ._* „,Ldetti di S. Girolamo, e con seco portando la Reiiquiadel
acciocchè non restasse preda deile fiamme, venne-
^ ~ c* - ' _enze , ove nel piano di Carrara, o di Parentinu-
/f . * «UJ ^ e > oggi detto di S. Salvi, sotto di una quercia passata
notte » e volendo ia mattina proseguire il cammino ,
ripigliare il prezioso peso non fu più loro possìbiie il
jtìL&C? * e P er qtiante fìate tentassero di aizarlo da terra :
o onde pieni di stuporc al Vescovo di Fiesole fecero ricor«
' j ' so, ii quale col suo Clero portatosi sul iqogo, e prova-
to avendo più volte , ma sempre in darno, di movere il
%^ J^&^sacro braccio, giudicò esser voler di Dio, che ivi a suo
\xf ^ onore si fabbricasse un Oratorio, e trovatosi tra gli spet-
tatori del prodigio, chi promise di fabbricarlo , ii brac-
cio si rendè maneggievole a ciascuno, ed in breve tempo
compita la fabbrica, ivi fu solennemente alla venerazio-
ne eollocato , addimandandosi ne’ primi anni 1* Orato-
rio di S. Salvi 5 ridotto poi pel concorso deì divoti,e
per
S-> a . f C accio<
A& ~ì * <-*^***^ro a Firenze ,
/
DELLA CHIESA DI S. SALVI.
57S Elcsti tesori sono per vero dire le tante
sacre Reliquie, che adoransi nella Chie-
sa Fiorentina, ma se alcuna tra queste
io trovassì, che venuta fosse collo stre'
pito di miracoiosi avvenimenti, io pen-
so, che stimare si dovrebbe non sola-
mente dono del CieJo, ma pegno cer-
to deila speziale benevolenza di Dio verso di noi. E mi-
racolo strepitosissimo fu quello, che a Firenze donò 1* a-
dorabile braccio di S. Salvi Abate , e Vescovo d* Amiens
v a ! in Francia , lo che addivenne nella seguente maniera . Da
sijn*'J*> queila Città saccheggiata dai Normanni ( giusta 1* unifor-
/' * parlare degii Scrittori ) erano fuggiti due Monaci
r 4^ VmaJ._* „,Ldetti di S. Girolamo, e con seco portando la Reiiquiadel
acciocchè non restasse preda deile fiamme, venne-
^ ~ c* - ' _enze , ove nel piano di Carrara, o di Parentinu-
/f . * «UJ ^ e > oggi detto di S. Salvi, sotto di una quercia passata
notte » e volendo ia mattina proseguire il cammino ,
ripigliare il prezioso peso non fu più loro possìbiie il
jtìL&C? * e P er qtiante fìate tentassero di aizarlo da terra :
o onde pieni di stuporc al Vescovo di Fiesole fecero ricor«
' j ' so, ii quale col suo Clero portatosi sul iqogo, e prova-
to avendo più volte , ma sempre in darno, di movere il
%^ J^&^sacro braccio, giudicò esser voler di Dio, che ivi a suo
\xf ^ onore si fabbricasse un Oratorio, e trovatosi tra gli spet-
tatori del prodigio, chi promise di fabbricarlo , ii brac-
cio si rendè maneggievole a ciascuno, ed in breve tempo
compita la fabbrica, ivi fu solennemente alla venerazio-
ne eollocato , addimandandosi ne’ primi anni 1* Orato-
rio di S. Salvi 5 ridotto poi pel concorso deì divoti,e
per
S-> a . f C accio<
A& ~ì * <-*^***^ro a Firenze ,