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https://doi.org/10.11588/diglit.27458#0075
Ss
te fiate asTegnò migliaù di fiorini, applieando per lo stes-
so fine i beni confiscati ai ribelli ; Okredichè con legge
penale obbligò molti Gittadini a sodisfare i pii legati la-
sciati alla fabbrica di Santa Croce , e dagli Eredi dimen-
ticati, nè mai la Repubbiica ha tralasciato ne* tempi po-
sterioi i di invigilare alla conservazione della Chiesa, co-
me nel 1441. ordinando , che a* Consoli dell'Arte di Ca»
limala si asperti il Governo della Chiesa, del Capitolo,e
del Convento di Santa Croce, allora , e per i futuri tem-
pi ; e la Medesima nei 1491» ai 9. di Agosto nomina 15.
Cittadini per Sindaci e Procuratori di Santa Croce , tro-
vandosi ancora per cinque anni una segnalatissìma grazia
di due soldi per lira di ogni tassa y che si ponelse a’ Cit-
tadini .
II. E tralasciando ora le sopraddette , ed altre fonti
copiose di danari derivate alla Chiesa di Santa Croce ,
dalle quali si rirrae per mio avviso una somma di Fiori-
ni sorpaisante ogni opinione di Uomo, vengo al disegno
dell* Architettura, che come sidisse, fudiArnolfo diLapo.
La Chiesa è una Croce, o sivvero un Tau, lunga brac-
cia2 40. e larga 70. il corpo di questa è diviso in tre Na-
vate, le quali sono separate da sette pilastri per banda di
otto facce , figuratri a colonne , tutti di pietra bellissima
ali’occhio, cui libero lasciano lo sguardo per ogni ban-
da. Ma quanto svelta, e graziosa vedesi la forma della
colonna, altrettanto goffa è la maniera de’ capitelli rusti-
chi, anzi che nò, e dimostranti la ignoranza degli scar-
pelli di quei tempi. Su questi Pilastri posano otto Archi
di sesto acuto, regola usitata in quell’ordine, barbaro,
e gottico , i quali archi benchè siano men gtati alla vi-
sta, fanno però la fabbrica di maggior fortezza e ga-
gliardia; uno de* quali per parte posando più alto degli
al'tri nella parte della testara, apre il Juogo alla traver-
sa della Croce. Ricorre sopra questi archi un ballatoio
per decoro maggiore e per comodo della Chiesa , retro
da beccatelli di pietra forte, e iopra riscontrano alla pun-
ta di ciaschedun’ archo finestre lunghe e strette di vetri
dipinti, ie quali danno lume a tutta la Chiesa . E giac-
te fiate asTegnò migliaù di fiorini, applieando per lo stes-
so fine i beni confiscati ai ribelli ; Okredichè con legge
penale obbligò molti Gittadini a sodisfare i pii legati la-
sciati alla fabbrica di Santa Croce , e dagli Eredi dimen-
ticati, nè mai la Repubbiica ha tralasciato ne* tempi po-
sterioi i di invigilare alla conservazione della Chiesa, co-
me nel 1441. ordinando , che a* Consoli dell'Arte di Ca»
limala si asperti il Governo della Chiesa, del Capitolo,e
del Convento di Santa Croce, allora , e per i futuri tem-
pi ; e la Medesima nei 1491» ai 9. di Agosto nomina 15.
Cittadini per Sindaci e Procuratori di Santa Croce , tro-
vandosi ancora per cinque anni una segnalatissìma grazia
di due soldi per lira di ogni tassa y che si ponelse a’ Cit-
tadini .
II. E tralasciando ora le sopraddette , ed altre fonti
copiose di danari derivate alla Chiesa di Santa Croce ,
dalle quali si rirrae per mio avviso una somma di Fiori-
ni sorpaisante ogni opinione di Uomo, vengo al disegno
dell* Architettura, che come sidisse, fudiArnolfo diLapo.
La Chiesa è una Croce, o sivvero un Tau, lunga brac-
cia2 40. e larga 70. il corpo di questa è diviso in tre Na-
vate, le quali sono separate da sette pilastri per banda di
otto facce , figuratri a colonne , tutti di pietra bellissima
ali’occhio, cui libero lasciano lo sguardo per ogni ban-
da. Ma quanto svelta, e graziosa vedesi la forma della
colonna, altrettanto goffa è la maniera de’ capitelli rusti-
chi, anzi che nò, e dimostranti la ignoranza degli scar-
pelli di quei tempi. Su questi Pilastri posano otto Archi
di sesto acuto, regola usitata in quell’ordine, barbaro,
e gottico , i quali archi benchè siano men gtati alla vi-
sta, fanno però la fabbrica di maggior fortezza e ga-
gliardia; uno de* quali per parte posando più alto degli
al'tri nella parte della testara, apre il Juogo alla traver-
sa della Croce. Ricorre sopra questi archi un ballatoio
per decoro maggiore e per comodo della Chiesa , retro
da beccatelli di pietra forte, e iopra riscontrano alla pun-
ta di ciaschedun’ archo finestre lunghe e strette di vetri
dipinti, ie quali danno lume a tutta la Chiesa . E giac-