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Irò dii marchexe di Mantoa, qualli passavano di San
Cataldo a la Valona, et li podeva piar etc.
Da Zara, di rettori, di 9. Chome el vien de qui
uno oralor di quella comunità ; de lì la peste è
granda, et in la terra salumi è rimasti li rectori
et li contestabeli, e non altri.
De li ditti, di 16. Che li soldati de lì non hanno
da viver ; vi hè peste, fame e turchi ; et fo ballota
ducati 300 di mandarli, et 500 stera di tormento,
da esser pagati per Ihoro.
Fo scrito a Brexa, sier Domenego Beneto vengi
col conte di Pitiano fino a Vicenza ; et sier Dome-
nego Contarmi, capetanio di Vicenza, poi lo acom-
pagni in Friul, acciò el sia honorato.
Fo scrito a Napoli et a Monopoli, in risposta di
letere di cinque, per il caso di frate Alexandro Ca-
raffa, qual a San Stefano fece retenir li frati etc.,
e li mandi a dir, li liberi, aliter, se li sarà fato mal,
sarà suo il danno, et imi se excusemo.
Di Friul, di sier Piero Marcello, provedador.
Come era venuto in trivisana a veder l’opera si fa
su Livenza, la biasema assai. Item, dii zonzer dii ca-
petanio di le fontane de lì ; etiam lui scrive, et il
signor Bortolo d’ Alviano scrive, voi 1000 homeni
d’arme et 500 cavalli lizieri, compulà balestrieri e
stratioti et 4000 fanti, volendo star a l’impeto di
turchi ; ma dice tien per opinion, per sorte si possi
obstar, ma per raxom, no.
In questo zorno si partì lo episcopo di Chai, va
in Hongaria.
Da poi disnar, fo conseio di X con la zonta di
danari ; trovono e trovono (sic) danari da la camera
di Treviso per comprar biave, e preso quel si spen-
deva in li lidi, sia posto in la Signoria.
Da Cataro, di sier Zuan Paulo Gradenigo, re-
tar e provedador. Non fo letere, che molti si mira-
veglio, ma vene di la comunità, date a dì ultimo
mazo. Si doleno dii podestà di Budoa, fa a’ zupani
eie., qualli li fanno danno; prega la Signoria li pro-
vedi. Et il retor scrisse nove di turchi, come a la
Porta dii signor fo uno orator dii re Fedrico, folli
presentà 30 garzoni, fo vestito, et a dì 8 partì. Item,
vene uno orator di fiorentini, a modo di mercha-
155 dante, siete podio dal signor e si partì. Et il signor
va con il campo versso a Napoli di Romania, o ver
Cortili, dove si dice ha tratato dentro. Item, scrive
laconditiom di Cataro, li muri sono caduti; scrive il
numero di le vituarie vi sono; et il conte Zorzi Zer-
novich, era andato versso Rodi, ail : Dio perdona a
chi è caxom eie.
Et in questo zorno, a Lio fo provado 15 pezi di

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artilaric, fate per Sigismondo Albergete, Alexandro
di Leoni pardi et Francesco ; et provato il basilisco è
su la galia Marzolla dii trafego, traze ballota di lire
100, e di rame miera 17 ; et vi fu sier Beneto Zu-
stignan, savio a terra ferma, Jo, Marin Sanudo, e sier
Antonio Venier, savij ai ordeni, et sier Alvise Gri-
mani e sier Andrea Loredam, patroni a 1’ arsenal.
A dì 23 zugno. In colegio vene l’orator di Franza
con li capi di X, et mandati tutti fuora, steteno insieme.
Fo expedito sier Cabrici Soranzo, va soracomito
in armada, per montar su le galie, manchano li sora-
comiti, voria montar su la galia chiamata Chaza Dia-
voli ; et fo concluso darli di sovenziom ducati 300 ;
va con bon cuor etc.
Item, fo ballotà tuor tre nave, juxta la parte,
qualle messeno banche; etiam sier Antonio Ari-
mondo messe bancho.
Fo aldito sier Hironimo Lippomano, con li capi
e creditori dii suo bancho, et, alditi, la Signoria fè
contra i Lippomani.
Da Liesna, di sier Francesco da Molin, conte, di
9. Come li tre soracomiti erano stati fi, et sono fuziti
poi in la Marcha, et ha recevuto le nostre letere ;
exequirà eie.
Di Sibinicho, di sier Velar Bragadim, conte. Man-
da la mostra fata al conte Xarcho, et il Bochali con
li stratioti sono andati a Spalato, juxta i mandati.
Et a dì 4, la galia di sier Filippo da Canal fo lì, tolse
30 homeni li manchava, et si ruppe alcune bom-
barde havia, unde ne dete una altra. Item, à nova
Schander bassà è reduto con 4 milia cavalli, per co-
rer in Histria ; perhò si provedi.
Di domino Beneto di Musali, dotar el cavalier,
da Pago. Dimanda di grafia salvo conduto, è debito
etc. per la morte di suo fradello Francesco, qual era
soracomito di la galia di Pago.
Da Cuvrili, di sier Andrea Michiel, provedador
di Albania, di 5. Come a dì 4 si partì il provedador
Pixani, con la galia Barba, va de lì, e fè cargar tre
navilij, zoè do burchij e una marziliana di saxi, per
aterar la bocha di la Vajusa ; et prima fè taiar assa’
palli, et quelli albanesi da Cuvrili rimasene in gran
pavento per il partir di ditte galie. Item, dimanda
danari, et Schandarbecho sia expedito.
Nota. Cuvrili longo passa 120, largo 40 ; il fosso
passa 10 largo, profondo ne la sumità passa 20, e
serà da passa 40 in suso, perchè tutto è teren mosso
e pien di muraie ruinade. La muraia è di extrema
grosessa, pie’ 14, e pie’ 6 alte, con uno toriom a la
marina per banda, masizo de pie’ 26, con uno to-
rion al mezo dii monte, el qual è mezo minato,

MCCCCC, GIUGNO.
 
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