MCCCCC, SETTEMBRE.
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per andar a la Porla, doveva tornar (in 16 zorni
con la risposta et comandamento dii signor. Ztem,
à inteso sono morti e fuziti asapi asaissimi, de quelli
erano per dieta armata, e in loco di quelli, ditto
sanzacho ha scripto tanti homeni dii paese, e fin
quel’ hora non haveano fata altra operation, excepto
tagliano legnami e palli assai, per far do bastioni su
la ditta bocha, et etiam palificade per strenzer la bo-
rila del fiume, e darli più corsso, a ciò se fazi mazor
fondo. Item, à per bona via, il signor turco ha man-
dato uno corier al sanzacho di Bossina, eh’è Schen-
der, che ’l vadi a la Porta a la volta dii campo, et
che P armata di la Vajusa è fata per venir in quel
colfo, per 1’ asedio di Cataro, e se i non la pori ca-
var questo instate, la caverà la invernata, e vegnir
a dretura lì. Aricorda lì in colfo stagi 3 o ver 4 ga-
lie, videlicet a Durazo e al Sasno. Item, quelli soldati
è in gran neccessità, e Girardelo, contestabele, manda
qui Francesco da Salerno, caperai ; prega sia presto
expedito. Martine! di Lucha à pochi fanti, è 8 mexi
non à ’uto un soldo; li ha suvenuti. La camera è po-
vera, con spexe assa’, ordinarie. Etiam li stratioti
non è pagati eie., sì che bisogna proveder.
Et fo balotado alcune monitiom e ducati 200 da
mandarli, et parlato di mandar la galia, soracomito
sier Sabastian Marzello, ivi ; la qual era per partirssi
questa serra, su la qual va Zorzi Bochali.
Del ditto proveditor, di Cataro, di 30. Come
tutti quelli si duo! di la licentia data a domino Zorzi
Bochali, capo de stratioti, et resta li domino Zorzi
Ralì. Item, hanno nova il signor turche esser lonta-
nalo di Modon mia 12.
Ancora fo un’ altra letera, solo scrita : procura-
tores cum deputatis wiiversilalis populi Calharì, da-
ta a dì 30 avosto. Lauda il suo proveditor, e turchi,
mediante il suo governo, esser sta rebatuti ; et ari-
corda sia provisto di soldati, per custodia di la terra,
che non vi sono. Item, un’ altra letera di 29 ditto,
sotto scrita : Judices minores et secretum consilium.
communilatis Cathari, prega non si lievi domino
Zorzi Bochali con li stratioti de lì, imo se ne provedi
de’ altri.
Introe li capi dii conseio di X, et mandati tutti
fuora, feno lezer alcune lettere. Da poi disnar fo
gran conseio, et a nona, per via di Otranto, vene
letere di mar, di 22 et 23, dal Zanthe. Le qual il
principe, ceduto con alcuni di colegio, tra li qual Jo
vi fui, et erano pochi, fono lecto le letere. Il sumario
di le qual sarà qui.
Et accidit, ozi a grani conseio fu fato podestà a
Cremona sier Pollo Barbo, fo podestà a Padoa ; il
I Piarii di M. Sanuto. — Tom. III.
scurtinio dii qual sarà qui solfo posto. Et volen-
dosi far per la bancha e uno di consieri, per caxon
di esser tolto, voleva far etiam camerlengo a Cre-
mona, eh’ era sier Zuan Morexini, et eravi camer-
lengo sier Jacomo Morexini, et questo feva, acciò
potesse esser balotà ; et alcuni altri conseieri non
voleva far ditto camerlengo ; et venuti im parole,
terminono la più parte di meter la parte di levar le
voxe di la bancha. Tamen sier Luca Zen, consier,
nulla messe ; et venuti suso, per Gasparo da la Ve-
doa fo leto, che meteria questi : sier Baldisera Tri-
vixam, sier Zuan Morexini, sier Piero Contarmi,
sier Domenego Bollani et sier Antonio Tran, con-
sieri, sier Polo Querini, sier Antonio Donado et sier
Francesco Zane, che ’l fusse levato tutte le voxe di
la bancha, et de costerò ditte far si debbi per quatro
man di eledone. A tutto el conseio parse di novo,
licei sempre si sapea sier Antonio Trun voleva me-
ter questo. Andò la parte : 4 non sincere, 249 di
no, -1005 de sì.
Ancora fu messo parte per li consieri, di far zen- 309
tilom nostro dii mazor conseio domino Piero Anto-
nio Bataia, olim castelam di Cremona, suo padre,
fradeli et soi heriedi, sì chome li fu promesso, et
nel conseio di pregadi era stà preso. Ave 9 non sin-
cere, 272 di no, 764 de sì.
Di sier Beneto da cha’ da Pexaro, capetanio
zeneral di mar, date in galia, a presso il Zante, a
di 21 avosto. Come, a dì 20 da sera, vene da lui
uno papà da Strivali, preso da’ turchi, partì da Pa-
tras a dì 19, per il qual à inteso la confìrmation di
la perdita di Modom, et Coroni esser reso domene-
ga a dì 16, salvo 1’ aver e le persone; et che 1’ ar-
ma’ et exercito era li a Modom ; acerta esser stà
apizà il foco in la terra, e tutto brasato, resta sohm
le mure ; unde el capetanio, inteso questo, e Coron
esser reso, fece altra diliberatiom, e terminò non si
partir, fino non intendea la fin di f armada nimicha ;
provedeva a la fortifìchazion dii Zante, qual converà
esser refugio di navilij nostri, et voi farli uno porto,
e à messo in castello Alfonxo da Fan con provisio-
nati 80, li à dà una paga per uno, el a Moro Bian-
cho, contestabele, era lì con page 106 da guazo,
tutti boni fanti, qual in anno uno à ’buto una bol-
leta, et li à dà etiam una paga, et cussi a Jacometo
da Novello, qual è restato con page 27 di 170 havia,
et sono stà morti a la Zefalonia. Item, quelli dii
Zante li à dimandato licentia di mandar le Ihoro fa-
meiee li vechij aCorfù, inDalmatia, Frinì o verPuia;
el insieme con li proveditori à consentito, excepto di
Puia, sì che quella ixola è per farsi meior cha Cor-
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per andar a la Porla, doveva tornar (in 16 zorni
con la risposta et comandamento dii signor. Ztem,
à inteso sono morti e fuziti asapi asaissimi, de quelli
erano per dieta armata, e in loco di quelli, ditto
sanzacho ha scripto tanti homeni dii paese, e fin
quel’ hora non haveano fata altra operation, excepto
tagliano legnami e palli assai, per far do bastioni su
la ditta bocha, et etiam palificade per strenzer la bo-
rila del fiume, e darli più corsso, a ciò se fazi mazor
fondo. Item, à per bona via, il signor turco ha man-
dato uno corier al sanzacho di Bossina, eh’è Schen-
der, che ’l vadi a la Porta a la volta dii campo, et
che P armata di la Vajusa è fata per venir in quel
colfo, per 1’ asedio di Cataro, e se i non la pori ca-
var questo instate, la caverà la invernata, e vegnir
a dretura lì. Aricorda lì in colfo stagi 3 o ver 4 ga-
lie, videlicet a Durazo e al Sasno. Item, quelli soldati
è in gran neccessità, e Girardelo, contestabele, manda
qui Francesco da Salerno, caperai ; prega sia presto
expedito. Martine! di Lucha à pochi fanti, è 8 mexi
non à ’uto un soldo; li ha suvenuti. La camera è po-
vera, con spexe assa’, ordinarie. Etiam li stratioti
non è pagati eie., sì che bisogna proveder.
Et fo balotado alcune monitiom e ducati 200 da
mandarli, et parlato di mandar la galia, soracomito
sier Sabastian Marzello, ivi ; la qual era per partirssi
questa serra, su la qual va Zorzi Bochali.
Del ditto proveditor, di Cataro, di 30. Come
tutti quelli si duo! di la licentia data a domino Zorzi
Bochali, capo de stratioti, et resta li domino Zorzi
Ralì. Item, hanno nova il signor turche esser lonta-
nalo di Modon mia 12.
Ancora fo un’ altra letera, solo scrita : procura-
tores cum deputatis wiiversilalis populi Calharì, da-
ta a dì 30 avosto. Lauda il suo proveditor, e turchi,
mediante il suo governo, esser sta rebatuti ; et ari-
corda sia provisto di soldati, per custodia di la terra,
che non vi sono. Item, un’ altra letera di 29 ditto,
sotto scrita : Judices minores et secretum consilium.
communilatis Cathari, prega non si lievi domino
Zorzi Bochali con li stratioti de lì, imo se ne provedi
de’ altri.
Introe li capi dii conseio di X, et mandati tutti
fuora, feno lezer alcune lettere. Da poi disnar fo
gran conseio, et a nona, per via di Otranto, vene
letere di mar, di 22 et 23, dal Zanthe. Le qual il
principe, ceduto con alcuni di colegio, tra li qual Jo
vi fui, et erano pochi, fono lecto le letere. Il sumario
di le qual sarà qui.
Et accidit, ozi a grani conseio fu fato podestà a
Cremona sier Pollo Barbo, fo podestà a Padoa ; il
I Piarii di M. Sanuto. — Tom. III.
scurtinio dii qual sarà qui solfo posto. Et volen-
dosi far per la bancha e uno di consieri, per caxon
di esser tolto, voleva far etiam camerlengo a Cre-
mona, eh’ era sier Zuan Morexini, et eravi camer-
lengo sier Jacomo Morexini, et questo feva, acciò
potesse esser balotà ; et alcuni altri conseieri non
voleva far ditto camerlengo ; et venuti im parole,
terminono la più parte di meter la parte di levar le
voxe di la bancha. Tamen sier Luca Zen, consier,
nulla messe ; et venuti suso, per Gasparo da la Ve-
doa fo leto, che meteria questi : sier Baldisera Tri-
vixam, sier Zuan Morexini, sier Piero Contarmi,
sier Domenego Bollani et sier Antonio Tran, con-
sieri, sier Polo Querini, sier Antonio Donado et sier
Francesco Zane, che ’l fusse levato tutte le voxe di
la bancha, et de costerò ditte far si debbi per quatro
man di eledone. A tutto el conseio parse di novo,
licei sempre si sapea sier Antonio Trun voleva me-
ter questo. Andò la parte : 4 non sincere, 249 di
no, -1005 de sì.
Ancora fu messo parte per li consieri, di far zen- 309
tilom nostro dii mazor conseio domino Piero Anto-
nio Bataia, olim castelam di Cremona, suo padre,
fradeli et soi heriedi, sì chome li fu promesso, et
nel conseio di pregadi era stà preso. Ave 9 non sin-
cere, 272 di no, 764 de sì.
Di sier Beneto da cha’ da Pexaro, capetanio
zeneral di mar, date in galia, a presso il Zante, a
di 21 avosto. Come, a dì 20 da sera, vene da lui
uno papà da Strivali, preso da’ turchi, partì da Pa-
tras a dì 19, per il qual à inteso la confìrmation di
la perdita di Modom, et Coroni esser reso domene-
ga a dì 16, salvo 1’ aver e le persone; et che 1’ ar-
ma’ et exercito era li a Modom ; acerta esser stà
apizà il foco in la terra, e tutto brasato, resta sohm
le mure ; unde el capetanio, inteso questo, e Coron
esser reso, fece altra diliberatiom, e terminò non si
partir, fino non intendea la fin di f armada nimicha ;
provedeva a la fortifìchazion dii Zante, qual converà
esser refugio di navilij nostri, et voi farli uno porto,
e à messo in castello Alfonxo da Fan con provisio-
nati 80, li à dà una paga per uno, el a Moro Bian-
cho, contestabele, era lì con page 106 da guazo,
tutti boni fanti, qual in anno uno à ’buto una bol-
leta, et li à dà etiam una paga, et cussi a Jacometo
da Novello, qual è restato con page 27 di 170 havia,
et sono stà morti a la Zefalonia. Item, quelli dii
Zante li à dimandato licentia di mandar le Ihoro fa-
meiee li vechij aCorfù, inDalmatia, Frinì o verPuia;
el insieme con li proveditori à consentito, excepto di
Puia, sì che quella ixola è per farsi meior cha Cor-
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