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MCCCCCI, FEBBRAIO.

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doli, perchè ii suo re, luta via fusse seguro, saria
contra turchi, dicendo: Sapiamo ben che turchi-, ve-
nendo pochi nel regno, 0 faria, e non veriano ; et
venendo molli, li leveria il regno ; ma, avanti cha
perder, il re farà il tutto. E1 principe li rispose sa-
viamente, et si convene ambular eie., dicendo : Per
nui non manchava a raetcr ogni ben. Poi disse, lia-
ver di Eiemagna, di 20, da Nolimberg, di domino
Hironimo Vento e dii suo orator, come li oratori di
P archiducha erano lì, e si fa lidia vano in tratar acordo
col re di romani e re di Pranza. Ilem, che havendo
li oratori dii re Fedrico, operatossi con li declori di
F imperio, za zonti lì, che il re voglij admeter li no-
stri oratori, disseno erano contenti, e scrisse al re a
Linz, li admetesseno, si che sperava di bene, e, an-
dando, saria il fato dii suo re, perchè si poria trovar
acordo.
Vene 1’ orator dii papa, al qual li fo ditto di la
cruciata e decime scrivi il papa ne voglij concieder.
E lui rispose : La Signoria doveria ajutar il papa a
1’ impresa di Faenza, acciò possi atender, e spender
li soi danari per ben di la christianità, perhò che ha
spender ozidì al mese ducati 35 milia, sì che, finen-
dossi questa, spenderla contra turchi ; tamen scri-
verà.
Vene el signor Constante) Cornino, cognominato
Amiti, qual fo governador di Monterà’, e privato dii
governo per questo re. Era vestito di zipon d’ oro,
e di sopra un vestito di raso paonazo, barata di ve-
ludo, e una coladena al collo, grossa, capelli negri ;
è grande, bella statura, e compone ben parole. Sen-
to a presso il principe, e comesso a dir di la inde-
bita e insperata persecutione sua, non causata da
esso, e come zentilomo nostro si ha via raduto qui ; et
era servitor, et sempre si havia operato per nui, con
molte parole ; et voleva justifichar il fato suo con il
re, e credeva, essendo justo come 1’ hè, e lui non
havendo erato, li restitueria nel pristino honor e
fama sua ; e tanto più, quanto per emuli acadete
quello è seguito ; pregando la Signoria volesse scri-
ver una Intera al suo orator, in corte di la majestà
ehristianissima, volesse pregar il re cometesse la
causa sua a chi si voglia, acciò possi justifichar la
innocentia sua. Et il principe li usò bone parole, di-
cendo forsi saria meglio aspetar il tempo. E lui dis-
se : Bora è il tempo, perchè li malivoli son conosuti
e si arà pocho faticha. Et li disse, si vederia.
Veneno li 4 oratori di la comunità di Padoa, et
parlò domino Francesco dal Legname, doctor, do-
lendossi, per nome di quella comunità, di la parte
di soldi 5 per campo, exponendo la calamità di

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quella povera terra e Ieri torio, e che il Ieri torio è in
tre parte, una il clero, la 2.a nostri zentilomeni, la
terza, Ihoro, su la qual viveno, hanno dal 14 in qua
sempre pagato le angario, da ducati 150 milia. Ilem,
quelli padoani non hanno exercitio, e di lanificio è
disfata, e dii subsidio ultimale posto, restano a pa-
gar, di ducati X milia, per la impossibilità, ducati
4000 ; et che vociano meter la vita, ma non potino ;
e il Monte di la Pietà e zudei hanno pegni di più di
100 fameie; et infine disse, padoani haver dà prin-
cipio a questa terra, et è povera al presente ; pre-
gando la Signoria nostra non volesse cargarli, per-
chè non ponno; et che era 600 benefici] dii clero, la
più parte in nostri eie.
Veneno li oratori veronesi, per numero 5, et 53G *
prima parlò alcune parole el marchese Lunardo Ma-
laspina, come erano mandati de qui a dolersi di la
parte di soldi 5 per le raxon dirà domino Andrea
de Pelegrini, eliam orator. El qual comenzò a par-
lar, e fu assa’ longo, e disse assa’ raxon, di la ine-
qualità di la parte, et era contra li privilegi] Ihoro
abuti in aquisitione; poi il veronese è tre miliona di
campi, longo mia 60, 34 largo, la più parte campa-
gna el monti, di qual 0 si traze ; poi è angarizado
assai, sì che non poleno pagar; et disse, per li exti-
mi si potria, ma per li campi mai si vederia la veri-
tà, e in tre anni non si faria la mexuration, e li me-
suradori veleno un ducato al zorno, sì che ariano
clopia spesa. Ilem, disse di livelli, chi dia pagar o
chi à ’l direto o ver 1’ utile eie. Poi disse, li panni
si soleva far a Verona valeria ducati 18 in 20, bora
vai ducati 14 la prima, e si vende a termene eie. Et
in conclusioni disse molte cosse, excusando quella
terra a tal imposition; e dii subsidio sono debiti du-
cati 3000, licei el camerlengo habi fato il tutto, ma
non hanno ; comemorò la daia di le lanze, dii 44 fu
posta, lumen fo ditto durante bello col ducha Phi-
lippe, et usque in hodiernum la pagano; e disse
molte angarie in diverssi tempi pagate per Ihoro, e
quello patino a la guerra di Ferara, per il ducha di
Calabria, e a quella di tedeschi ; concludendo, è con-
tra li soi privilegi], e non ponno pagar, pregando la
Signoria voglij acetar la loro scusa.
Et cussi, come ditti oratori erano alditi, senza
farli altra risposta, el principe li disse andasseno
fuori ; prima fo li padoani, et poi essi veronesi. Et
fo terminato consultar, e risponderli.
Da Asola, di sier Andrea Gridi, provedador, di
ultimo. Come, ricevuto la parte di soldi 5 per cam-
po, e chiamato quelli citadini, terminò far quello fo-
rano Brexa ; e manda una Intera li scrisseno bre-
 
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