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1397

MCCCCCI, FEBBRAIO.

1398

60. Ilem, quanto a la teiera, debbi dar favor al rc-
scatar la dona di sier Gabriel Venier, è a Coron, per
li ducati 211 mandati; risponde, farà el possibile;
et è assa’ zorni intese, esso sier Gabriel Venier esser
morto. Item, scrive come era recluto con l’armada
lì a li Guardiani, per andar a Santa Maura, poi in
le aque di Corfù. Zton, la nave, mandò za assa’ zorni
in Candia per vini e formazi, non è venuta, ma, zonta
541 * la sarà, vederà di reussir dii tutto, e li darà a li so-
pracomiti a conto dii credito Ihoro. Ilem, manda la
nota di vini tolseno li spagnoli al Zante ; avisa dii
zonzer lì una caravella, vien da Traili, con miera 85
biscoto e stara 1020 di orzo; lauda quel proveda-
dor da Traili, per la solicitudine sua, e sier Antonio
da cha’ da Pcxaro, qxbondam sier Lunardo, ma non
à il modo di pagarli ; li à foto letere eie. Ilem, il bi-
scoto da Venecia è perfectissimo, e di tal pan ga-
ìioti si contentano. Da Coroni nulla ha ; crede pro-
cieda per le provenze usa.
Dal Zonchio, di sier Hironimo Pixani, proveda-
dor di l’ armada, date in galia, a di 4, hore 6‘ di
note. Avisa il zonzer eri lì la nave, patron Piero da
Liesna, e intese la nuova di F aquisto di la Zcfalo-
nia, et ricevete miara 25 biscoto, stara 500 fermen-
to, orzo stara 100, schaloni 30, et ducati 200 in uno
gropo, et in do barili tornesi ducati 200; si duol
sono pochi, per esser ivi più di 200 stratioti che
moreno da fame; et è cavali 100, di qual ne mo-
rello in mezo la strada ; eliam il populo muor da
fame ; non sa chome governarsi ; et il zeneral dete
licentia a sier Francesco di Mezo, sopracomito, vadi
a lui. Ilem, ogni dì turchi vien lì, di e note, a dar
fastidio a quel Iodio, sì che stanno con pericolo ; e
quel Iodio volze tre mia, e ha 4 galie mal conditio-
nate e in bordine, sì che voria averne altre 6 galie.
Ilem, dì e note fanno la guarda e lavorano, sì che
sono i aseni del diavolo ; e in castello è mal in bor-
dine, e quel provedador à lassà brusar li mantelieti,
civiere e lanze ; e lui, Pixani, à simplice comissiom
dal zeneral ; perhò convitti laser, ma si F havesse,
faria eie. Ilem, ozi à fato impichar uno rebello tra-
ditor, chiamato Polo Stillano da F Archadia, qual à
fato grandissimi danni, e fo causa di la perdeda di
Modon e Maronada ; et fu preso la note passata da
alcuni nostri stratioti, e menato li al Zonchio con
imo suo compagno; et inteso da molti testemonij,
lui havia taia su la vita da li rectori di Modon, el
qual portava biava al bassà di la Morea, sì che lo
castigò come el meritava. Ilem, replicha li cavali di
stratioti moreno da fame in mezo la strada, e le
aurine di le galie sono tute amalade, e la guarda dii

castello è grande, è nudo di ogni ben, sì che non
sa che dir.
Da Corphù, dii baylo el capelanio e provedador, 542
di 17. Come le galie di viazi zonseno lì a dì 16, et
starano lì fin el zeneral li dagi ordine. Ilem, F ar-
mata yspana, a dì 8, tolse licentia per ritornar in
Sicilia, et F altro dì capitò li el governador di Co-
tron, veniva di F armata con una barza e do cara-
velle, e andava in Sicilia per vituarie. Eliam capitò
lì do barzoti con vituarie, venivano di Sicilia e an-
dono a la volta di F armata, sì che sperano non harà
più sinistro de vituarie. Ilem, Ihoro à spazà gripi
con vituarie a F armata, a dì 14 expedi el maran,
patron Antonio da la Riva, con miara 209 biscoto,
venuto da Venecia, e monition. Eliam, expedì una
cara vela venuta da Tram', con sfera 1020 orzo e
miara 83 Vs di biscoto; et eri eliam zonse la mar-
chiana, patron Marchesin Gorteler, expedita da Traili
con stera 1690 tormento, forano biscoti. Ilem, per
le galie ricevetèno letere zercha li syndici; ànno exe-
qui lo eie., e li manderà il processo, et una letera
per li cai, examini Jacomo Coltrili sopra la materia.
Dice dito Jacomo è andato a la Zefalonia. Per F altra
letera, à ricevuto li ducati 900 per pagar li prò vi-
sionati di castelli, e doman li darà la paga; qualli
sono mal contenti, e hano expedito il secretano con
gripo a F armata, videlicel quel domino Francesco
Floriano, voi dir.
De li dilli, di 22. Eri zonse de lì X galie grosse,
con sier Jacomo Venier, capetanio, qual in quella
note si leverà con galie 3 per Brandizo, per ordine
abuto dal zeneral ; e te altre vano con te galie di via-
zi ; manda letere dii zeneral, e hanno inteso il zon-
zer in arma’ dii biscoto ; e, ozi terzo di, spazono una
naveta di biscoto da Trani, la qual eri, per vento,
la tornò im porto, sì che aspeta tempo; Ihoro aten-
deno a te fabriche, et è fornita la scarpa versso il
porto con el torion contiguo, el qual, per esser grosso
olirà misura e luto pieno, à consumà assa’ piere e
calzine, e à manzà do calchare. Ilem, da drio di Ca-
stel Novo, al monte di San Sydro, era una eminen-
tia di saxo vivo, che fé va quasi uno bastion a lo ini-
micho, e si poteva per mar montar sul monte;
F hanno fato dirupar fino a raso aqua; et eliam den-
tro la citadella non si resta dirupar el saxo vivo.
Laudano sier Marco Antonio Gontarini, provedador
dii castello ; et era cussi a Castel Vechio, versso el
vescoado, adeo si poteva da drio via andar a te porte
dii castello, hanno fato levar ditto saxo, e limi redu-
rano tutti i murari dal turioni et scarpa a la centa,
principiata per il Coltrim ; la qual serà el Calo Ca-
 
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