MCCCCCI, MARZO.
1516
l’Istria e Dalmalia eie., principiando dai lochi non
si arma questo anno, e se li mandi li danari, e co-
messo a li provedadori sora le cosse di mar la exe-
cution. Sier Jacomo Cabrici, savio ai ordeni, messe
fosseno tolti solum dove non si arma questo anno
galie, per non impedir quello. Andò le parte: 17
dii Cabrici, 124 dii resto. Et fu presa.
Fu posto per Ihoro savij, di 42 capi di stratioti
numero 550 è in Frinì, redurli in 8, da esser balo-
tadi in colegio ; e si fazi la mostra di altri. Vadi do
savij a terra ferma a Mestre, et a ciò la Signoria
non sia difraudà, mete pene non sia fameglij eie.
Fo opinion di sier Piero Marcello, qual, messa dita
parte, intrò avogador di comun. Ave 14 di no, 105
di sì.
Fu posto per li ditti certa letera a sier Piero
Marcello, provedador di Casal Mazor, zercha il ben
vicinar con madona Antonia di Gonzaga, et cussi
al vescovo di Mantoa, e darsi li homeni ad invicem
fanno mal et delieti su hambi teritorij, ut in ea.
Bave 4 di no. E fu presa.
Fu posto per Ihoro, li zenthilomeni nostri pagi
a li governadori li soldi 5 per campo, in termine,
con dom ; et il conscio mormorò. Et volendo esser
contradita, si tolseno zoso eie.
Fu posto, per nui 4 savij ai ordeni, una parte
con optimo esordio, di premiar li tre sopracomiti,
videlicet Alexandro di Goti, da Corfù, e Francesco
Chachuri, introno in Modon col socorsso, et Jaco-
mo de Barbis da Liesna, fo im Modon a 1’ asedio ;
qualli tutti fono presi da’ turchi, feriti et riscatati ;
videlicet, dar ad Alexandro di Goti la capetaniaria di
F ixola di Corfù, come haveva et possedeva suo
barba, Lunardo di Goti. Item, a quel di Otranto
F oficio di la bardella et di la doana di Otranto, vai
ducati 30 a 1’ anno, et ducati 15 al mexe di provi-
sion a la camera di Padoa, fino si provedi di qual-
che officio equivalente. Item, a quel di Liesna du-
cati 15 di provision a la camera, ut supra; et que-
sto in vita Ihoro ; et sia questo fato inmune di ogni
angaria personal di Liesna. Item, futi tre siano pre-
tendi a tutti, volendo andar sopracomiti. Item, li
sia pagato il Ihoro avanzo di ogni danar di la Si-
gnoria in contadi, acciò possino viver e vestirssi,
et siano per il principe fati cavalieri, et vestiti di
una veste d’ oro, ad exempla aliorum. Item, a Ni-
colò di Liesna, fo cornilo di la galia di Liesna, et suo
fiol, presi da’ turchi a Modon, e riscatati per ducali
70, li sia dà di esser armiraio a Liesna il padre, poi
el fio, con provision di ducati 3 al mexe per uno,
da la camera de lì. Item, siano exempti di ogni an-
garia personal eie. Parlò, perchè la vuol i tre quarti,
sier Alvise Mocenigo, savio ai ordeni, et sapientis-
sime narrò li meriti Ihoro, adeo li savij dii conscio
et di tera ferma introno in oppinion con nui. Andò
la parte : 12 di no, 139 di sì. E fo presa.
Di Arbe, di sier Alexandro Contarmi, conte.
Come mandò a dimandar al conte Anzolo di Fran-
gipani li 100 homeni promessi di metcr su la galia
Loredana. Et li risponde per sue letere, qual man-
dò de qui 1’ autenticha, è contento etc.
Da Ferara, dii marchese, di 4. Si duol di pro-
vedadori dii sai, non li dà sai, et li scriveno di da-
nari. Prega la Signoria fi fazi dar dii sai.
Fu posto per fi consieri certo salvo conduto a
Tomà Nicolosi per uno mexe, da poi sarano zonte
qui le galie di viazi ; et questo su la persona, cussi
contentando la più parte di creditori. Fo presa.
A dì 9 marzo. In colegio non fo il principe. 586
Veneno fi governadori de l’intrade in materia di
dacij, quali mancha ad incantar, et non si trova
quello è soliti ad affidar. Et consultato in colegio,
fo terminato cometerli fazi il meglio per la Signoria.
Vene sier Hironimo Donado, dotor, va orator al
re di 'romani ; et parlato di la sua expeditiom, et
vadi a Udeno a trovar il colega.
Da Milam, di Vicenzo Guidato, secretano, di 5.
Come monsignor di Chiamonte fi ha dito, haver
auto ordine dii roy di far retenir tre capi di sol-
dati, fonno su le nave armate a Zenoa ; e li disse
credeva non poter far, perchè erano in Romagna
col ducha Valentino. À scrito al roy li mandi a di-
mandar ; e, venuti, li retenirà. Item, monsignor di
Aiegra et Rubertet, capetanij dii re, è in campo
dii ditto ducha ; qual Rubertet noviter il re ge 1’ à
concesso con 100 lanze. Item, si aspeta a Milan,
passà meza quaresema, el Cardinal Roani. Item, che
francesi hanno tolto in la camera li beni mobeli et
stabeli di domino Erasmo Brascha, è governador a
Trieste ; e questo per esser stà con li altri con il
signor Lodovico ne la rebelion eie. Item, a dì 4 zon-
se lì domino Francesco Bernardin Visconte, qual
non à reputatici! da’ milanesi, e mancho da’ francesi ;
si starà quieto. Item, dimanda danari per suo spe-
xe; et li fo scrito a Brexa li mandi ducati 100 etc.
Da Ferara, dii vicedomino, di 4. Come à nova,
el ducha Valentinoys per tuta la setimana presente
va a campo con lo exercito a Faenza, et al primo
dii mexe fé la mostra di francesi a Granarci, e a Vi-
telozo, a Russi, à persone 5000. Item, lì a Ferara si
dice, la Signoria fa cavalchar zente e stratioti a Ra-
vena ; lui è amalato, si scusa si non avisa il vero.
1516
l’Istria e Dalmalia eie., principiando dai lochi non
si arma questo anno, e se li mandi li danari, e co-
messo a li provedadori sora le cosse di mar la exe-
cution. Sier Jacomo Cabrici, savio ai ordeni, messe
fosseno tolti solum dove non si arma questo anno
galie, per non impedir quello. Andò le parte: 17
dii Cabrici, 124 dii resto. Et fu presa.
Fu posto per Ihoro savij, di 42 capi di stratioti
numero 550 è in Frinì, redurli in 8, da esser balo-
tadi in colegio ; e si fazi la mostra di altri. Vadi do
savij a terra ferma a Mestre, et a ciò la Signoria
non sia difraudà, mete pene non sia fameglij eie.
Fo opinion di sier Piero Marcello, qual, messa dita
parte, intrò avogador di comun. Ave 14 di no, 105
di sì.
Fu posto per li ditti certa letera a sier Piero
Marcello, provedador di Casal Mazor, zercha il ben
vicinar con madona Antonia di Gonzaga, et cussi
al vescovo di Mantoa, e darsi li homeni ad invicem
fanno mal et delieti su hambi teritorij, ut in ea.
Bave 4 di no. E fu presa.
Fu posto per Ihoro, li zenthilomeni nostri pagi
a li governadori li soldi 5 per campo, in termine,
con dom ; et il conscio mormorò. Et volendo esser
contradita, si tolseno zoso eie.
Fu posto, per nui 4 savij ai ordeni, una parte
con optimo esordio, di premiar li tre sopracomiti,
videlicet Alexandro di Goti, da Corfù, e Francesco
Chachuri, introno in Modon col socorsso, et Jaco-
mo de Barbis da Liesna, fo im Modon a 1’ asedio ;
qualli tutti fono presi da’ turchi, feriti et riscatati ;
videlicet, dar ad Alexandro di Goti la capetaniaria di
F ixola di Corfù, come haveva et possedeva suo
barba, Lunardo di Goti. Item, a quel di Otranto
F oficio di la bardella et di la doana di Otranto, vai
ducati 30 a 1’ anno, et ducati 15 al mexe di provi-
sion a la camera di Padoa, fino si provedi di qual-
che officio equivalente. Item, a quel di Liesna du-
cati 15 di provision a la camera, ut supra; et que-
sto in vita Ihoro ; et sia questo fato inmune di ogni
angaria personal di Liesna. Item, futi tre siano pre-
tendi a tutti, volendo andar sopracomiti. Item, li
sia pagato il Ihoro avanzo di ogni danar di la Si-
gnoria in contadi, acciò possino viver e vestirssi,
et siano per il principe fati cavalieri, et vestiti di
una veste d’ oro, ad exempla aliorum. Item, a Ni-
colò di Liesna, fo cornilo di la galia di Liesna, et suo
fiol, presi da’ turchi a Modon, e riscatati per ducali
70, li sia dà di esser armiraio a Liesna il padre, poi
el fio, con provision di ducati 3 al mexe per uno,
da la camera de lì. Item, siano exempti di ogni an-
garia personal eie. Parlò, perchè la vuol i tre quarti,
sier Alvise Mocenigo, savio ai ordeni, et sapientis-
sime narrò li meriti Ihoro, adeo li savij dii conscio
et di tera ferma introno in oppinion con nui. Andò
la parte : 12 di no, 139 di sì. E fo presa.
Di Arbe, di sier Alexandro Contarmi, conte.
Come mandò a dimandar al conte Anzolo di Fran-
gipani li 100 homeni promessi di metcr su la galia
Loredana. Et li risponde per sue letere, qual man-
dò de qui 1’ autenticha, è contento etc.
Da Ferara, dii marchese, di 4. Si duol di pro-
vedadori dii sai, non li dà sai, et li scriveno di da-
nari. Prega la Signoria fi fazi dar dii sai.
Fu posto per fi consieri certo salvo conduto a
Tomà Nicolosi per uno mexe, da poi sarano zonte
qui le galie di viazi ; et questo su la persona, cussi
contentando la più parte di creditori. Fo presa.
A dì 9 marzo. In colegio non fo il principe. 586
Veneno fi governadori de l’intrade in materia di
dacij, quali mancha ad incantar, et non si trova
quello è soliti ad affidar. Et consultato in colegio,
fo terminato cometerli fazi il meglio per la Signoria.
Vene sier Hironimo Donado, dotor, va orator al
re di 'romani ; et parlato di la sua expeditiom, et
vadi a Udeno a trovar il colega.
Da Milam, di Vicenzo Guidato, secretano, di 5.
Come monsignor di Chiamonte fi ha dito, haver
auto ordine dii roy di far retenir tre capi di sol-
dati, fonno su le nave armate a Zenoa ; e li disse
credeva non poter far, perchè erano in Romagna
col ducha Valentino. À scrito al roy li mandi a di-
mandar ; e, venuti, li retenirà. Item, monsignor di
Aiegra et Rubertet, capetanij dii re, è in campo
dii ditto ducha ; qual Rubertet noviter il re ge 1’ à
concesso con 100 lanze. Item, si aspeta a Milan,
passà meza quaresema, el Cardinal Roani. Item, che
francesi hanno tolto in la camera li beni mobeli et
stabeli di domino Erasmo Brascha, è governador a
Trieste ; e questo per esser stà con li altri con il
signor Lodovico ne la rebelion eie. Item, a dì 4 zon-
se lì domino Francesco Bernardin Visconte, qual
non à reputatici! da’ milanesi, e mancho da’ francesi ;
si starà quieto. Item, dimanda danari per suo spe-
xe; et li fo scrito a Brexa li mandi ducati 100 etc.
Da Ferara, dii vicedomino, di 4. Come à nova,
el ducha Valentinoys per tuta la setimana presente
va a campo con lo exercito a Faenza, et al primo
dii mexe fé la mostra di francesi a Granarci, e a Vi-
telozo, a Russi, à persone 5000. Item, lì a Ferara si
dice, la Signoria fa cavalchar zente e stratioti a Ra-
vena ; lui è amalato, si scusa si non avisa il vero.