653 Mccccc,
per sier Lucha Triim, synicho, e fo preso di retenir
in quarantia criminal, atento li 40 messe in uno bos-
solo per F altro. Et sier Lucha Trun, synico, li rispo-
se. Et ditto sier Piero Morexini messe che 0 fusse
fato, fin la venuta di sier Bernardo Zustignan, cape-
tanio e vice ducha, e li consieri. Et andò la parte: 8
non sincere, 13 di no, 49 per il Trun. La 2.a volta:
3 non sincere, 10 di no, 57 dii Trum. Et nihil cap-
tum. Ergo è ben preso.
Noto, è sta trova 1’ altro eri uno homo morto,
senza testa e senza braze ; non si sa chi ’l sia. É cossa
assa’ strania.
Da poi disnar fo pregadi. Non fo il principe, et
leto le letere.
Da Rimano, dii secretano, di 16 et 17 ,D\ la
febre à quel signor, e di la morte dii conte Antonio,
fradello dii ducha d’ Urbim. Il signor sta mal, e la
moglie e il signor manda la depositiom di sua mano
a 1’ orator suo, di Andrea Sponaldo, citadim de lì.
Qual, havendo fato retenir la moglie e fìoli, con salvo
conduto vene e dipose di plano, havia con li foca-
lissiti rebelli di Belmonte concluso prender il signor
e la moglie questo zugno, quando erano a Coriano ;
ma, scoperto e venuto dentro, voleva venir a la
porta di Santo Andrea con le zente dii ducha Valen-
tines, per haver la terra ; et per tanto dimanda la
Signoria nostra sij contenta di mandarli uno prove-
260 dador, homo di autorità, e li sia dà danari ; et manda
la copia di la excomunichatiom. 7fem,da Cesena, mis-
sier Polidoro Tiberti hessendo in chiesia di Santo
Agustim, missier Nicolò da Bagno et Marco Cassino,
foraussiti, qualli erano intrati, dubitando, si parlino.
E in le caxe erano fanti, adeo Cesena è in remor.
Fu posto per sier Polo Querini, sier Vetor Dol-
fim, sier Berti Loredam, cai di 40, far per grani
conseio uno castelam a Cremona, per do mam di ele-
tion e la bancha, con li modi fo electo sier Piero
Donado, et il salario. Item, far de costerò uno camer-
lengo sollo, con il salario ha uno vi è al presente,
per 4 man di eletiom. Ave 8 di no. Et fu presa. Et
cussi fu poi fato primo castelan sier Berti Loredam,
cao di 40; et camerlengo sier Nicolò Ballastro, fra-
dello di sier Andrea, fo preso a Modon.
Fu posto per li ditti cai di 40, far per eletiom im
pregadi uno provedador a Charavazo, con ducati
300, per eletion di la bancha et do man di eletiom
Item, uno castelan lì a Charavazo, con ducati 20 al
mexe ; et uno provedador a Trevi, che Ihoro lo ve-
leno pagar, con ducati 300 a 1’ anno. Ave 4 di no.
Fu posto per li consieri, cai, savij grandi e terra
ferma, dar a Hironimo di Melze, atento lo letere di '
AGOSTO. 654
monsignor di Lucion, quello havia, qual per li pro-
vedadori nostri fo confiscato come rebclli. Et sier
Lorenzo di Prioli, fo avogador, volse parlar; ma
Vene zoso. E sier Christofal Moro, fo provedador in
campo, parlò, dicendo questo era castelan in Trezo
per il ducha, e non si volse render a le nostre zente.
Et andò la parte : 60 di no, 100 de sì. Et 0 fu preso,
perchè voi li do terzi dii conseio.
Fu posto d’acordo, per tutti li savij, scriver a
l’orator nostro in Franza, debbi ringratiar la regia
majestà dii licentiar di oratori turchi, e ditto assa’
mal di quel Jachus, orator di rodiani. Et ditta parte
ave 4 di no.
Fu leto la letera si scrive in Hongaria a li oratori,
per sier Domenego Bolani, consier, sier Piero Ca-
pello, sier Polo Pixani, el cavalier, savio a terra fer-
ma, et Jo, Mario Sanudo, savio ai ordeni, come ho
scripto per avanti, di reformar li capitoli ; e a F in-
contro il resto di savij, di avisarli di questi oratori
turchi, licentiati per il roy etc. Ne la qual opinion, poi
fo disputata, intrai. Or, primo parlò sier Domenego
Bollani, el consier, fo longo e fastidioso; fé cinque
parte. Et li rispose sier Lunardo Loredam, procura-
tor, savio dii conseio, qual volse poner de indusiar, e
d’ acordo fu messo d’indusiar a doman, atento sier
Lorenzo di Prioli sopra ditto andò in renga per
parlar.
Questi sono quatro di pregadi, fo cavadi a l’ofì-
cio di diexe savij, in luogo di quelli inanellavano,
zoo : sier Francesco Duodo, sier Maximo Valier, sier
Marco Dandolo, dotor, cavalier, e sier Bernardo
Donado.
Rotulus dominorum artistarum anni 260
prcesentis 1500.
Dominus magister Gabriel Zerbus, ad ordina-
riam theoricae medicinse.
Dominus magister Petrus Trapolinus » »
Dominus magister Johannes ab Aquila ad ordi-
nari am practicae.
Dominus magister Hieronymus de Verona » »
Dominus Honofrius Fontana, ad extraordinariam
theoricae.
Dominus Philippus Pomodoro » »
Dominus Bernardinus Speronus, ad extraordina-
riam practicae.
Dominus Victor Maripetro » »
Dominus Constantius Gabinatus, ad cyrugiam.
Dominus Antonius de Savona » »
Johannes Benedictus de Monte Bodio, ad tertium
Avicennae.
per sier Lucha Triim, synicho, e fo preso di retenir
in quarantia criminal, atento li 40 messe in uno bos-
solo per F altro. Et sier Lucha Trun, synico, li rispo-
se. Et ditto sier Piero Morexini messe che 0 fusse
fato, fin la venuta di sier Bernardo Zustignan, cape-
tanio e vice ducha, e li consieri. Et andò la parte: 8
non sincere, 13 di no, 49 per il Trun. La 2.a volta:
3 non sincere, 10 di no, 57 dii Trum. Et nihil cap-
tum. Ergo è ben preso.
Noto, è sta trova 1’ altro eri uno homo morto,
senza testa e senza braze ; non si sa chi ’l sia. É cossa
assa’ strania.
Da poi disnar fo pregadi. Non fo il principe, et
leto le letere.
Da Rimano, dii secretano, di 16 et 17 ,D\ la
febre à quel signor, e di la morte dii conte Antonio,
fradello dii ducha d’ Urbim. Il signor sta mal, e la
moglie e il signor manda la depositiom di sua mano
a 1’ orator suo, di Andrea Sponaldo, citadim de lì.
Qual, havendo fato retenir la moglie e fìoli, con salvo
conduto vene e dipose di plano, havia con li foca-
lissiti rebelli di Belmonte concluso prender il signor
e la moglie questo zugno, quando erano a Coriano ;
ma, scoperto e venuto dentro, voleva venir a la
porta di Santo Andrea con le zente dii ducha Valen-
tines, per haver la terra ; et per tanto dimanda la
Signoria nostra sij contenta di mandarli uno prove-
260 dador, homo di autorità, e li sia dà danari ; et manda
la copia di la excomunichatiom. 7fem,da Cesena, mis-
sier Polidoro Tiberti hessendo in chiesia di Santo
Agustim, missier Nicolò da Bagno et Marco Cassino,
foraussiti, qualli erano intrati, dubitando, si parlino.
E in le caxe erano fanti, adeo Cesena è in remor.
Fu posto per sier Polo Querini, sier Vetor Dol-
fim, sier Berti Loredam, cai di 40, far per grani
conseio uno castelam a Cremona, per do mam di ele-
tion e la bancha, con li modi fo electo sier Piero
Donado, et il salario. Item, far de costerò uno camer-
lengo sollo, con il salario ha uno vi è al presente,
per 4 man di eletiom. Ave 8 di no. Et fu presa. Et
cussi fu poi fato primo castelan sier Berti Loredam,
cao di 40; et camerlengo sier Nicolò Ballastro, fra-
dello di sier Andrea, fo preso a Modon.
Fu posto per li ditti cai di 40, far per eletiom im
pregadi uno provedador a Charavazo, con ducati
300, per eletion di la bancha et do man di eletiom
Item, uno castelan lì a Charavazo, con ducati 20 al
mexe ; et uno provedador a Trevi, che Ihoro lo ve-
leno pagar, con ducati 300 a 1’ anno. Ave 4 di no.
Fu posto per li consieri, cai, savij grandi e terra
ferma, dar a Hironimo di Melze, atento lo letere di '
AGOSTO. 654
monsignor di Lucion, quello havia, qual per li pro-
vedadori nostri fo confiscato come rebclli. Et sier
Lorenzo di Prioli, fo avogador, volse parlar; ma
Vene zoso. E sier Christofal Moro, fo provedador in
campo, parlò, dicendo questo era castelan in Trezo
per il ducha, e non si volse render a le nostre zente.
Et andò la parte : 60 di no, 100 de sì. Et 0 fu preso,
perchè voi li do terzi dii conseio.
Fu posto d’acordo, per tutti li savij, scriver a
l’orator nostro in Franza, debbi ringratiar la regia
majestà dii licentiar di oratori turchi, e ditto assa’
mal di quel Jachus, orator di rodiani. Et ditta parte
ave 4 di no.
Fu leto la letera si scrive in Hongaria a li oratori,
per sier Domenego Bolani, consier, sier Piero Ca-
pello, sier Polo Pixani, el cavalier, savio a terra fer-
ma, et Jo, Mario Sanudo, savio ai ordeni, come ho
scripto per avanti, di reformar li capitoli ; e a F in-
contro il resto di savij, di avisarli di questi oratori
turchi, licentiati per il roy etc. Ne la qual opinion, poi
fo disputata, intrai. Or, primo parlò sier Domenego
Bollani, el consier, fo longo e fastidioso; fé cinque
parte. Et li rispose sier Lunardo Loredam, procura-
tor, savio dii conseio, qual volse poner de indusiar, e
d’ acordo fu messo d’indusiar a doman, atento sier
Lorenzo di Prioli sopra ditto andò in renga per
parlar.
Questi sono quatro di pregadi, fo cavadi a l’ofì-
cio di diexe savij, in luogo di quelli inanellavano,
zoo : sier Francesco Duodo, sier Maximo Valier, sier
Marco Dandolo, dotor, cavalier, e sier Bernardo
Donado.
Rotulus dominorum artistarum anni 260
prcesentis 1500.
Dominus magister Gabriel Zerbus, ad ordina-
riam theoricae medicinse.
Dominus magister Petrus Trapolinus » »
Dominus magister Johannes ab Aquila ad ordi-
nari am practicae.
Dominus magister Hieronymus de Verona » »
Dominus Honofrius Fontana, ad extraordinariam
theoricae.
Dominus Philippus Pomodoro » »
Dominus Bernardinus Speronus, ad extraordina-
riam practicae.
Dominus Victor Maripetro » »
Dominus Constantius Gabinatus, ad cyrugiam.
Dominus Antonius de Savona » »
Johannes Benedictus de Monte Bodio, ad tertium
Avicennae.