1209
MCCCCC, DECEMBRE.
1210
Et il colegio ceduto a consultar, vene 1’ orator
dii papa, dicendo el Cardinal non si contenta di la
risposta, et si scrivi a Roma, et se li dagi le letere a
soa signoria reverendissima, le voi mandar lui etc.
Da poi disnar, poi gran conscio, fo pregadi, et
leto queste letere :
Da Riva, di sier Piero Foscolo, provedador, di
16. Come la dieta di Bolzan è fornita, et fu fata in
execution di le diete fate in Yspurch e in Norim-
bergi, et concluso li zentilomeni, citadini et inona-
sterij pagine a raxom di do e meza per 100, di
476 quanto hanno de intrada ordinaria, et li fameglij,
stanno con altri a salario, pagano uno carantam per
raynes hanno di salario; item li zenthilomeni, citadini
e monasterij hanno intrada, per ogni 400 raynes de
intrada ordinaria, debano tener in campo uno homo
a cavalo armato ; et li contadini e artisli debano pa-
gar caranlani 7 per fuogo, et li ditti contadini e arti-
sti, per ogni 400 fuogi, debino mandar in campo
uno fante ; e questa colleta si pagi ogni anno fin al
termine di 6 anni, per far guerra al turcho, e conira
certi altri che sono contra a le raxom di l’imperio ;
et a Santa Maria Ceriola tutti habino prepara la parte
li aspeta, e consignada a uno che sarà mandato per
lo imperio, cussi li danari chome li homeni; e che
quasi tutti li milanesi, erano a Archo e Trento, sono
andati a Bolzan ; e si dice la Signoria nostra ha bona
intelligentia col prefalo re di romani.
Da Zara, di sier Piero Sagredo, conte, et sier
Jacomo da Molin, dotar, capetanio, di 23 novem-
brio. Chome, a di 16 ditto, 400 cavali de’turchi ha-
veano corsso sul conta’ di Sibinicho, e preso 40 ani-
me et 2000 animali ; e il zorno drio li cavali di stra-
tioti e homeni dii conta’, ussiti, fono asaltati da’ tur-
chi posti in arguaito, e preso stratioti 4 e Alvixe
Tavelich con alcuni pedoni sibinzani. Ilem, essi reo-
fori laudano molto sier Jacomo Manolesso, qual, hes-
sendo venuto il suo cambio, era rimasto provedador
di stratioti, a Ihoro pregierie, et, non havendo alcun
salario limitado, aricordano se li provedi acciò ri-
mangi.
De li ditti, di primo di l’instante. Chome haveano
tolto ad imprestedo ducati 229, e dato ducati uno
per fante, acciò non si partine, e, non li mandando
la paga per le feste, si partirano. Item, hano rice-
vuto la nostra letera se li scrive, e trata in Nona
con Schender bassa ; esso conte cavalcha lì, e dice
edam in Lavrana à tratado. Ilem, li dacij non si poi
alitar, et quello si dava per lire 1000, hora non si
trova lire 200. e la terra sta ben.
Da Verona, di sier Paronimo Zorzi, el cavalier,
podestà. Avisa di la venuta quel zorno lì dii conte di
Pitiano ; li andò contra a la porta, e il capetanio a li
confini dii teritorio. Item, à aviso, a Bolzan esser sta
portato artilarie, e di la conclusion di la dieta, quasi
ut supra, et che ’l re voi romper a Milan, e far un
ducha di caxa severinescha etc.
Da poi leto le letere, sier Zorzi Pixani, dotor et
cavalier, andò in renga, excusandossi non poter an-
dar a la legatiom di Hongaria, perchè sarà carnifice
di suo padre etc. ; e alegò certa leze dii 40. E per li
consieri fo posto di acetar la sua scusa, qual voi i do
terzi. Ave una non sincera, 62 di no, 65 di sì, et 0
preso. Iter am andò : ave ninna non sincera, 57 di
no, 79 di la parte. Et nulla fu preso. Et vedendo
cussi, el predito tolse termine a risponder la mati-
na ; et poi aceto. Et in questa sera andò a visitar el
Cardinal.
Fu posto per tutti li savij, che a li cavali dii Car-
dinal, sono a Mestre, li sia pagà le spexe, ch’è zercha
ducati 80. Item, scriver a Trevixo li fazi le spese
per questo passar. Ave 12 di no. E poi per colegio
fo scrito a Mestre, li prepari im palazo, e li fazi le
spexe nel passar.
Fu posto per uni, savij ai ordeni, atento non si
potrà haver più di galie 5 in Candia da armar, li sia
mandato 6 arsilij, e li patroni siano fati per nui,
justa il consueto, et mandarli molte cosse rechiedeno
essi rectori ; comesso la execution a li provedadori,
executori, toglij li danari di la Signoria, senza altra
balotation in colegio. soto pena etc. Ave 0 et 0, il
resto di la parte.
Fu posto per nui, savij ai ordeni, farii primo 476*
pregadi uno patroni di la nave picola, acciò la soli-
ci li, con i modi e conditiom fu eleto sier Andrea
Contarmi, ma non livri soldo fino non fazi velia di
sora porto. Bave 15 di no, il resto di la parte. E fo
presa.
Fu posto per nui, ut supra, certa parte di expe-
dir il noncio di Famagosta, e scriver a quelli rectori,
mantegni et observi li privilegij concessi a’ famago-
stani etc., ut in ea. Ave 4 di no.
Fu posto per tutti li savij, di scriver a l’orator
nostro a Roma la dechiaratiom più aperta a la ri-
sposta fata al Cardinal, a le 4 cosse scrite di sopra eie.
Et sier Lunardo Grimani, savio a terra ferma, messe
voler star su quello era preso ; solum dir di li tre
anni. Et contradixe, non si digi 100 milia ducati
expresse: Li rispose sier Piero Duodo, savio a terra
ferma. Poi parlò sier Alvise di Prioli, è di pregadi,
quondam sier Piero, procurator, che si digi di le
galie voi armar etc. Andò la parte : 4 non sincere,
MCCCCC, DECEMBRE.
1210
Et il colegio ceduto a consultar, vene 1’ orator
dii papa, dicendo el Cardinal non si contenta di la
risposta, et si scrivi a Roma, et se li dagi le letere a
soa signoria reverendissima, le voi mandar lui etc.
Da poi disnar, poi gran conscio, fo pregadi, et
leto queste letere :
Da Riva, di sier Piero Foscolo, provedador, di
16. Come la dieta di Bolzan è fornita, et fu fata in
execution di le diete fate in Yspurch e in Norim-
bergi, et concluso li zentilomeni, citadini et inona-
sterij pagine a raxom di do e meza per 100, di
476 quanto hanno de intrada ordinaria, et li fameglij,
stanno con altri a salario, pagano uno carantam per
raynes hanno di salario; item li zenthilomeni, citadini
e monasterij hanno intrada, per ogni 400 raynes de
intrada ordinaria, debano tener in campo uno homo
a cavalo armato ; et li contadini e artisli debano pa-
gar caranlani 7 per fuogo, et li ditti contadini e arti-
sti, per ogni 400 fuogi, debino mandar in campo
uno fante ; e questa colleta si pagi ogni anno fin al
termine di 6 anni, per far guerra al turcho, e conira
certi altri che sono contra a le raxom di l’imperio ;
et a Santa Maria Ceriola tutti habino prepara la parte
li aspeta, e consignada a uno che sarà mandato per
lo imperio, cussi li danari chome li homeni; e che
quasi tutti li milanesi, erano a Archo e Trento, sono
andati a Bolzan ; e si dice la Signoria nostra ha bona
intelligentia col prefalo re di romani.
Da Zara, di sier Piero Sagredo, conte, et sier
Jacomo da Molin, dotar, capetanio, di 23 novem-
brio. Chome, a di 16 ditto, 400 cavali de’turchi ha-
veano corsso sul conta’ di Sibinicho, e preso 40 ani-
me et 2000 animali ; e il zorno drio li cavali di stra-
tioti e homeni dii conta’, ussiti, fono asaltati da’ tur-
chi posti in arguaito, e preso stratioti 4 e Alvixe
Tavelich con alcuni pedoni sibinzani. Ilem, essi reo-
fori laudano molto sier Jacomo Manolesso, qual, hes-
sendo venuto il suo cambio, era rimasto provedador
di stratioti, a Ihoro pregierie, et, non havendo alcun
salario limitado, aricordano se li provedi acciò ri-
mangi.
De li ditti, di primo di l’instante. Chome haveano
tolto ad imprestedo ducati 229, e dato ducati uno
per fante, acciò non si partine, e, non li mandando
la paga per le feste, si partirano. Item, hano rice-
vuto la nostra letera se li scrive, e trata in Nona
con Schender bassa ; esso conte cavalcha lì, e dice
edam in Lavrana à tratado. Ilem, li dacij non si poi
alitar, et quello si dava per lire 1000, hora non si
trova lire 200. e la terra sta ben.
Da Verona, di sier Paronimo Zorzi, el cavalier,
podestà. Avisa di la venuta quel zorno lì dii conte di
Pitiano ; li andò contra a la porta, e il capetanio a li
confini dii teritorio. Item, à aviso, a Bolzan esser sta
portato artilarie, e di la conclusion di la dieta, quasi
ut supra, et che ’l re voi romper a Milan, e far un
ducha di caxa severinescha etc.
Da poi leto le letere, sier Zorzi Pixani, dotor et
cavalier, andò in renga, excusandossi non poter an-
dar a la legatiom di Hongaria, perchè sarà carnifice
di suo padre etc. ; e alegò certa leze dii 40. E per li
consieri fo posto di acetar la sua scusa, qual voi i do
terzi. Ave una non sincera, 62 di no, 65 di sì, et 0
preso. Iter am andò : ave ninna non sincera, 57 di
no, 79 di la parte. Et nulla fu preso. Et vedendo
cussi, el predito tolse termine a risponder la mati-
na ; et poi aceto. Et in questa sera andò a visitar el
Cardinal.
Fu posto per tutti li savij, che a li cavali dii Car-
dinal, sono a Mestre, li sia pagà le spexe, ch’è zercha
ducati 80. Item, scriver a Trevixo li fazi le spese
per questo passar. Ave 12 di no. E poi per colegio
fo scrito a Mestre, li prepari im palazo, e li fazi le
spexe nel passar.
Fu posto per uni, savij ai ordeni, atento non si
potrà haver più di galie 5 in Candia da armar, li sia
mandato 6 arsilij, e li patroni siano fati per nui,
justa il consueto, et mandarli molte cosse rechiedeno
essi rectori ; comesso la execution a li provedadori,
executori, toglij li danari di la Signoria, senza altra
balotation in colegio. soto pena etc. Ave 0 et 0, il
resto di la parte.
Fu posto per nui, savij ai ordeni, farii primo 476*
pregadi uno patroni di la nave picola, acciò la soli-
ci li, con i modi e conditiom fu eleto sier Andrea
Contarmi, ma non livri soldo fino non fazi velia di
sora porto. Bave 15 di no, il resto di la parte. E fo
presa.
Fu posto per nui, ut supra, certa parte di expe-
dir il noncio di Famagosta, e scriver a quelli rectori,
mantegni et observi li privilegij concessi a’ famago-
stani etc., ut in ea. Ave 4 di no.
Fu posto per tutti li savij, di scriver a l’orator
nostro a Roma la dechiaratiom più aperta a la ri-
sposta fata al Cardinal, a le 4 cosse scrite di sopra eie.
Et sier Lunardo Grimani, savio a terra ferma, messe
voler star su quello era preso ; solum dir di li tre
anni. Et contradixe, non si digi 100 milia ducati
expresse: Li rispose sier Piero Duodo, savio a terra
ferma. Poi parlò sier Alvise di Prioli, è di pregadi,
quondam sier Piero, procurator, che si digi di le
galie voi armar etc. Andò la parte : 4 non sincere,