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https://doi.org/10.11588/diglit.3403#0033
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Ammettendo dunque questa ristaurazione, non può dubitarsi che il
torso del museo catanese, siccome con bel senno artistico argomentava
da' panneggiamenti il Rezzonico, siasi appartenuto ad una statua im-
periale, e quindi resta soltanto a conoscere qual Cesare ella volesse rap-
presentare. Su di che avendo confrontati con ogni diligenza i tratti della
fisonomia del nostro simulacro con le medaglie, e co' busti del museo
Pio-Clementino riportati dal chiar. Visconti (45), saremmo in forse di
assomigliarlo o ad Augusto, o a Cocceio Nerva; ma avendo riguardo
al breve regno di quest'ultimo, che non oltrepassò due anni, nei
quali la storia non rammenta alcun tratto che lo rannodi alla no-
stra città, non sorge alcun motivo da supporre che i Catanesi ab-
bian voluto innalzargli una statua. All' incontro poi grandissimi fu-
rono i benefìci che Augusto nel lungo corso del suo impero largì a
Catana, che per opera di lui, dallo stato di miseria e di abbiezione
in cui era caduta, tornò a primeggiare di popolo e di fortuna fra
le città siciliane. E quindi ogni argomento concorre a mostrare che
il simulacro da noi esposto, debbasi ad Augusto piuttosto che ad
altro imperadore attribuire.
Tavola XVIII.
Frammenti architettonici e sculture del museo di Biscari.
Fra gli oggetti preziosi che si contengono in questo museo, ne
abbiamo prescelti taluni, perchè riferibili a' monumenti da noi de-
scritti, o perchè stimati di maggior considerazione.
La fig. ia mostra un capitello composito di terra cotta. La fig. 2a
un mezzo busto di marmo bianco clamidato con corona di alloro,
nel quale, siccome abbiamo più sopra accennato, riconoscono alcuni
il Genio di Catana. La fìg. 3a un mezzo busto di tufo calcare com-
patto, lavorato alla maniera eginetica. La fig. [\ presenta un archi-
trave scolpito con eleganza, che per le sue ampie dimensioni di-
mostra di essere appartenuto ad un edificio vastissimo. Le fìg. 5a e
5a offrono alcuni ornamenti e proffìli di terra cotta dipinti. La fìg. 6a
ci dà una testa di Medusa di terra cotta, simile nella forma alla
selinuntina (Ved. il voi. 2° di quest' opera tav. xxvi). La fìg. ya
dà altra testa di marmo pario , di stile eginetico. La fìg. 8a final-
mente offre un bassorilievo di marmo assai logoro, rinvenuto nel
teatro.
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Ammettendo dunque questa ristaurazione, non può dubitarsi che il
torso del museo catanese, siccome con bel senno artistico argomentava
da' panneggiamenti il Rezzonico, siasi appartenuto ad una statua im-
periale, e quindi resta soltanto a conoscere qual Cesare ella volesse rap-
presentare. Su di che avendo confrontati con ogni diligenza i tratti della
fisonomia del nostro simulacro con le medaglie, e co' busti del museo
Pio-Clementino riportati dal chiar. Visconti (45), saremmo in forse di
assomigliarlo o ad Augusto, o a Cocceio Nerva; ma avendo riguardo
al breve regno di quest'ultimo, che non oltrepassò due anni, nei
quali la storia non rammenta alcun tratto che lo rannodi alla no-
stra città, non sorge alcun motivo da supporre che i Catanesi ab-
bian voluto innalzargli una statua. All' incontro poi grandissimi fu-
rono i benefìci che Augusto nel lungo corso del suo impero largì a
Catana, che per opera di lui, dallo stato di miseria e di abbiezione
in cui era caduta, tornò a primeggiare di popolo e di fortuna fra
le città siciliane. E quindi ogni argomento concorre a mostrare che
il simulacro da noi esposto, debbasi ad Augusto piuttosto che ad
altro imperadore attribuire.
Tavola XVIII.
Frammenti architettonici e sculture del museo di Biscari.
Fra gli oggetti preziosi che si contengono in questo museo, ne
abbiamo prescelti taluni, perchè riferibili a' monumenti da noi de-
scritti, o perchè stimati di maggior considerazione.
La fig. ia mostra un capitello composito di terra cotta. La fig. 2a
un mezzo busto di marmo bianco clamidato con corona di alloro,
nel quale, siccome abbiamo più sopra accennato, riconoscono alcuni
il Genio di Catana. La fìg. 3a un mezzo busto di tufo calcare com-
patto, lavorato alla maniera eginetica. La fig. [\ presenta un archi-
trave scolpito con eleganza, che per le sue ampie dimensioni di-
mostra di essere appartenuto ad un edificio vastissimo. Le fìg. 5a e
5a offrono alcuni ornamenti e proffìli di terra cotta dipinti. La fìg. 6a
ci dà una testa di Medusa di terra cotta, simile nella forma alla
selinuntina (Ved. il voi. 2° di quest' opera tav. xxvi). La fìg. ya
dà altra testa di marmo pario , di stile eginetico. La fìg. 8a final-
mente offre un bassorilievo di marmo assai logoro, rinvenuto nel
teatro.
..Iran trasco
tènia di Ca
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