Overview
Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
tuaria benanche, i simulacri degl'Indi mostrano
un raddoppiamento di membra non mai osser-
vato nell' Egitto : dond'è che jmentre la rigi-
dezza dell'indiche figure devesi interamente at-
tribuire all'imperizia degli artisti, quella del-
l'egizie è accompagnata da tali circostanze, che
palesano ad evidenza esser meno l'effetto della
loro inabilità, che di quelle leggi immutabili,
che vietavano agli scultori di variare le forme
e le attitudini originarie de' loro simulacri, in
un paese in cui, siccome il linguaggio scritto
era simbolico, così stimavasi importantissimo,
che nel tratto di tempo successivo la varietà
delle forme non ne rendesse il senso oscuro ed
inintelligibile.

(2) DIod. lib. I, cap. 43—Ilcrod. I, pagi-
na 6|. Dicono che i primi abituri degli Egizi'
erano intrecciati di canne e canape; 0 quest'ul-
timo ci fa conoscere che gli Egizi scarseggia-
van di legne per bmeiare (Herod. lib. V. e. 7).

( >°4)

(3) Le più antiche tradizioni su' primi abita-
tori della Grecia ci mostran l'intera sua super-
ficie coverta da' Pelasgi. Da ciò nacque che
questi vennero da molti riguardati come un
popolo auloelono, che aveasi avuto origine nel
Peloponneso , e particolarmente nell'Argolidc.

Altri poi, supponendo che il genere umano
fosse nato in quella pianura, che dirigendosi da
Oriente ad Occidente divide l'Asia in due parti
ineguali, si fanno a credere, che in un' epoca
oseurissima, la quale perdesi nella notte de' tem-
pi, una sconosciuta catastrofe, o forse la sovrab-
bondanza delle genti, avesse determinati i po-
poli che abitavano fra il Ponto Eusino ed il
mar Caspio , a ricercare successivamente no-
velle dimore nelle regioni occidentali. Seguendo
dunque la loro ipotesi, le contrade che dal ììo-
rislene si stendono alla Propontide, sarebbero
state quelle ove queste orde di barbari discese
dall'alta Asia, si fossero dapprima stabilite , e
che quindi parte di essi innoltrandosi nnggior-
mente verso occidente, si fosse fermata su' monti
Caspi, che perciò appunto divennero la culla
delle nazioni europee. Seguendo un tal sistema,
fu da quei monti che in appresso l'Epiro, ossia
la parte occidentale della Grecia, e l'Italia rice-
vettero le loro popolazioni, mentre che altre tri-
bù de'medesimi popoli rimontando la riva di-
ritta del Danubio, vi lasciaron le loro colonie,
e quindi valicato il Reno e trapassati i Pirenei,
non si fermarono, se non quando l'oceano pose

peregn-

uri termine insormontabile alle loro
nazioni.

Altre tribù poi venule in seguito dal Cauca-
so, dirigendosi dalle boccilo del Danubio verso
il mezzogiorno, giùnsero alla Propontide, ove
1' aspetto ridente del paese situato al di là del
mare, le indusse a valicarlo e a stabilirsi nelle
fertili valli dell'Asia Minore; e di tal numero
furono i Jon'i, i Bitin'i, i Frisei ed ì Nisei. E
Menccrate d'Elea, citato da Strabonc (lib. XIII,
§ 3) , dice che tutta la costi in appresso ap-
pellata Jonia, fu occupata da' Pelasgi.

Altre tribù dipoi restaron tra il Danubio e il
Dnieper, e furon conosciute col nome di Cim-
meri' , e di Tauri ; e finalmente una di questo
tribù, e son questi i Pelasgi, avanzandosi verso
il mezzogiorno si stabilì nelle montagne della
Tessaglia e della Beozia, che dal nome di quei
popoli venne appellata Pelasgìa , d'onde si
stese nella penisola che in appresso divenne fa-
mosa sotto la denominazione di Peloponneso.
E così si spiega naturalmente l'esistenza simul-
tanea di una doppia Pclasgia, l'una al setten-
trione dell'Istmo, e l'altra nella parte più me-
ridionale della Grecia.

Comunque sia di ciò , ambo questi sistemi
convengono nel medesimo fatto, cioè che i Pe-
lasgi siano stati i primi abitatori della Grecia
(Vedi Geinoz, Escher, sur l'orìg. des Pelas-
ges, Dans Ics Meni, de V Academ. des In-
script. eie, voi. XIV, pag. i&j.).

Anche sulla derivazione di questo nome sono
diverse le opinioni de' dotti.M.C. Offredo Muller
fra gli altri (Gesch. Ilellcniselier Slaemme und
Slaedle voi. I, pag. i25) crede ch'egli provenga
dall'antica parola apyos, che conservossi nel dia-
letto della Macedonia e della Tessaglia , e si-
gnifica una pianura, e da I7sAj>, o Yls\a ,
io sono, io abito, ed è radicale di IToXis, città.

(4) Ce qui distingue l'archileclure grecque
de toules Ics aulres archileclures, e' est ce
syslcme d' imilalion el de proporlion qu o/t
irouve éminemmcìil empreint dans l' ordre
dorique. Ce caraclère est tellement propre
à celle archileclure, quii en esl le distin-
lif special ; el ce caraclère résulle de l'i-
milalion qui fui falle des premières con-
struclions en bois , ou des cabanes primili-
ves. Quatremère-do-Quincy, Dici, d' Archilecl.
V. Dorique pag. 239.

(ìi) Vi ha di quelli i qu ili vorrebbero meno-
 
Annotationen