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L A M A R E M M A.

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UN CAMPAGNUOLO DELLA MAREMMA.

LA MAREMMA


aremma e malaria sono due concetti talmente conformi, che chi dice 1’una pensa
involontariamente l’altra. Singolare contrasto tra il presente e il passato, singolare de-
cadimento di una terra, che vide già un’ epoca di splendore tale, che a trenta secoli

di lontananza ne ammiriamo ancora con stupefazione gli avanzi. Imperocché qui, dove oggi il
terreno impaluda e l’acqua imputridisce nelle pozzanghere, e una magra e scarsa vegetazione ri-
copre il suolo e non basta a dissipare gli effetti perniciosi delle esalazioni di tante acque sta-
gnanti ; qui, dove è impossibile all’ uomo abitare durante 1’ estate, e da dove friggono tutti ai
primi caldi, riparando nella montagna sanese per evitare le terribili febbri, - qui visse già e
prosperò un popolo, che portò a straordinaria altezza il proprio incivilimento, qui ebbero sede
gli Etruschi, qui spesseggiavano le loro città cinte di granitiche mura, che oggi ancora ammi-
riamo, qui infine la densa e laboriosa popolazione aveva saputo recare a mirabile perfezione il
lavoro de’ campi, e la terra si allietava di biade e di frutta, e non c’era soggiorno più salubre
di questo.
Come avvenne questo tramutamento ? Gli Etruschi erano stati soggiogati dai Romani, le

‘Dall’^lpi alì’Etna.

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