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https://doi.org/10.11588/diglit.8286#0097
76 Delle Antichità et'Er colano,
mente comuni ai Greci , e ai Romani . Avevano i
primi de'voli, mutazioni, e decorazioni, come le no-
ftre ; e tra i Romani satiamo, che un Attore, il qua-
le rappresentava il volo d' Icaro , vi riuseì troppo ,
poiché andò a cadere ai piedi di Nerone, e lo spruz-
zb del suo [angue.
Tre Gallerie erano innalzate runa sopra dell' altra,
non già perpendicolarmente, ma in forma, che il loro
muro inferiore appoggiandosi contro i gradini serviva
di portico per entrare nel Teatro, e per collocarvisi.
La parte superiore era la sola , che soffe coperta, per-
chè era desiinata alle Donne. Finalmente quefto ma-
gnifico edifìcio era interiormente incrosiato dei più. bei-
marmi dell' Antichità, arricchito di colonne, e di sa-
tue, esistenti ancora la più parte nei loro luoghi, e co-
sì ben conservate, che sacile sarebbe siato il resiituirle
in tutta la sua persezione.
Qualunque precauzione per altro Jiasi preja, per co-
no sere il piano , nel quale fi cava per darne qui un'
idea, non pojfiamo pero ajficurare, che le dimenfioni
fìano insallibilmente ficure. Jl Teatro non fi e potuto
vedere, che a parte a parte ; onde U di lui parti non
sono fiate vifìbili, che succcjsivamente ; avvegnaché per
votarne una, conveniva riempire l'altra; ed ora ap-
pena se ne pub vedere la metà.
E ciò basti quanto alla preserite osservazione, non
essendo mio intento per adello di deserivere gli anti-
chi Teatri, dopo tanti Uomini illustri, che ne han
tavellato, e ne han portato i dilegni. Dirò solatncn-
te3 che le piccole statue, e colonne, che si trovaro-
no , indicano similmenre gli ornamenti del Podio ,
dallo stess'o Vitruvio deserirti (i). Finalmente com-
pian-
(i) Vedi del Teatro Olimpico del Palladio , Discorso di
, Gio: Montanari in Vicenza'1733. Bocchi Teatro di Adria . Guaz,
zeli Anfiteatro Aretino, nelle Òpere dell'Accademia di Corte».
mente comuni ai Greci , e ai Romani . Avevano i
primi de'voli, mutazioni, e decorazioni, come le no-
ftre ; e tra i Romani satiamo, che un Attore, il qua-
le rappresentava il volo d' Icaro , vi riuseì troppo ,
poiché andò a cadere ai piedi di Nerone, e lo spruz-
zb del suo [angue.
Tre Gallerie erano innalzate runa sopra dell' altra,
non già perpendicolarmente, ma in forma, che il loro
muro inferiore appoggiandosi contro i gradini serviva
di portico per entrare nel Teatro, e per collocarvisi.
La parte superiore era la sola , che soffe coperta, per-
chè era desiinata alle Donne. Finalmente quefto ma-
gnifico edifìcio era interiormente incrosiato dei più. bei-
marmi dell' Antichità, arricchito di colonne, e di sa-
tue, esistenti ancora la più parte nei loro luoghi, e co-
sì ben conservate, che sacile sarebbe siato il resiituirle
in tutta la sua persezione.
Qualunque precauzione per altro Jiasi preja, per co-
no sere il piano , nel quale fi cava per darne qui un'
idea, non pojfiamo pero ajficurare, che le dimenfioni
fìano insallibilmente ficure. Jl Teatro non fi e potuto
vedere, che a parte a parte ; onde U di lui parti non
sono fiate vifìbili, che succcjsivamente ; avvegnaché per
votarne una, conveniva riempire l'altra; ed ora ap-
pena se ne pub vedere la metà.
E ciò basti quanto alla preserite osservazione, non
essendo mio intento per adello di deserivere gli anti-
chi Teatri, dopo tanti Uomini illustri, che ne han
tavellato, e ne han portato i dilegni. Dirò solatncn-
te3 che le piccole statue, e colonne, che si trovaro-
no , indicano similmenre gli ornamenti del Podio ,
dallo stess'o Vitruvio deserirti (i). Finalmente com-
pian-
(i) Vedi del Teatro Olimpico del Palladio , Discorso di
, Gio: Montanari in Vicenza'1733. Bocchi Teatro di Adria . Guaz,
zeli Anfiteatro Aretino, nelle Òpere dell'Accademia di Corte».