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Vignola; Danti, Egnazio [Komm.]
Le Dve Regole Della Prospettiva Pratica Di M. Iacomo Barozzi Da Vignola — Rom, 1611 [Cicognara, 810B]

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https://doi.org/10.11588/diglit.8207#0029
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CO'i COMM. DI M. EGNATIO DANTI
dell'angolo OL, lòtto ii quale è vifta la grar.de7.7a CL, nè seguirà, che quel-
le gradezze,che lòtto maggior angoli son vcdute,maggiori ci apparifchino.Ec
però gli (pirici varcali nell'occhio dalla grandezza de gli angoli comprendono
& la grandezza delle cose,& anco la distanza nelle cose note. Perciò che essen-
do nuto,che gl huomini sor.o quali tutti d'vna gradezza,& se gli spiriti visuali
vedranno due huomini socto angoli dileguali , diranno , che quello che sotto
maggior angolo si vede, è più vicino , & che quell'altro è più lontano : 8c che,
parimente quelle cose,che lòtto angoli vguali si veggono,ci apparirono vgua
li, & quelle che sotto minori angoli,minori. Et à quello proposito veegasi
quanto è dimostrato alla prop. 19, doue anco si conoseerd, che quelle cole che
sotto il medesimo angolo ci apparirono , sono da noi viste vguali, ancorché
tra di loro nano realmente disuguali.
SVPPQSITIONE DECIMA,
Quelle cose che si veggono sotto più angoli, si veggono più dipinta-
mente^,,
La distintione delle colè nasee dalla diuisione delle parti di essa . Et però se
k 8ja"dczz* AC> fusse veduta solamente sotto l'angolo ABC, non si vedreb-
be dirutamente quello che è, fra l'A , & la C. Ma se da altri raggi saranno
formati altri angoli nel punto B, con essi si vedrà la grandezza A C , nc'punti
P^u distintamente.


^P E F QH

S V P P o s

I T I

ONE XI.



, Quelle cose, che da più alti raggi sono vedute,piu alte ci apparifeono, &
quelle che da più hajjiraggi sono vedute , paiono più bajfe.
Nella prefcnte sigura chiaramente si seorge , che l'occhia diseerne la disife;
renza dell'altezza & battezza delle cose , secondo la disserenza dell altezza &
battezza de'raggi visuali. La onde supponendo, che la linea BO, sia 1 Or-izon-
te,8c la BZ, sia sopra di elso alzata ad angoli rettisico che l'altezza Z, ci ap-
parirà maggiore,che la D, & la D.maggiore dellaG,essendo che il raggia vi-
suale O Z, che dalla Z, vi all'occhio O, è più alto,che non è il raggio OD, #
l'O D, che non è l'O G. Et di qui nasee, che standoTocehio nel mtzo della te-
sta d'vna loggia, come sarebbe nel corridore di Belvedere , & mirando 1 altra
testa, gli parrà, che la volta si abballi, & che'l palmento s'innalzi a poco a
poco quanto piu/si allontana dall'occhio ; di modo che le cose alte pare che 11
abbassino,& le basse s'innalzino,secondo che i raggi visuaU sono più alti.o più
bassi. Et per ciò nel, digradare i piani, vedremo che le linee parallele u vanno
a congiugnere al punto . onde se'l corridore di Beluederc si ftendesse grande-
mente più in lungo , parrebbe che nella sine la volca toccasse il palamento ,
Auuertendo, che quei raggi si dicono enere più alti, o più baffi, che tono più,
o meno lontani dal pauimento,o dall'Orizonte. Sia la AB,il pavimento d vna
loggia, & la CD, la volta,&; l'occhio stia nel mezo,o poco più ballò nel punto
N. Dico,che il punto F, ci apparirà più bafso del punto E, & il Ptìnt0^ ' PJS
baffo del punto A, essendo il faggio NF , più basso del raggio NE , £ ™r.\r
N A. Et cqsì parimente nella volta il punto C,ci parrà più baflo del G»« UM*
dell'H, & l'H, del D, perche il raggio NC, è più basso di NG, & NG, di NH,
& di N D. La onde la volta si andrà abballando di mano in mano , $ U pala-
mento alzando, & le due linee parallele AB, & CD, si andranno a congiugne*
te, come più chiaro vedremo nella digradationc. de'piani.
SVPPQSITIONE XII.
Quelle cose, che sono vedute da raggi „ che più piegano alla man defira, ci appariseonopiu
dcjlre, & quelle chi fon vedute da raggi > che più piegane alla sinittra 3 « apparano più si*
pijlre*


A

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