C JA N T 0
XXVI.
Perocch'altronde la Città non teme
Dell' assalto nemico offesa alcuna.
Quivi non pur l'empio Tiranno insicine
li forte vulgo, e gli asfaldati aduna ;
Ma chiama ancor alle fatiche estreme
Fanciulli, e vecchi Y ultima fortuna.
E van questi portando ai più gagliardi
Calce 3 solfo , bitume , e sa di , e dardi.
XXVII.
E di macchine, e d'arme han pieno avante
Tutto quel muro, a cui soggiace il piano,
E quinci in forma d'orrido gigante
Dalla cintola in su sorge il Soldano ;
Quindi tra' merli il minaccioso Argante
Torreggia, e discoperto é di lontano:
E in su la Torre altilsima angolare
Sovra tutti Clorinda eccelsa appare. , [
XXVIII.
A costei la faretra, e 1 grave incarco
Delle acute quadrella al tergo pende.
Ella già nelle mani ha preso F arco,
E già lo stral v'ha su la corda, e'1 tende:
E disiosa di ferire al varco
La bella arciera i suoi nemici attende.
Tal già credean la vergine di Delo
Tra l'alte nubi saettar dal cielo.
xxix.
Scorre più sotto il Re canuto appiede
Dall' una all' altra porta, e 'n su le mura
Ciò che prima ordinò, cauto rivede ,
E i dìfensor conforta e ralsicura.
E qui gente rinforza, e là provvede
Di maggior copia d'arme, e'1 tutto cura.
Ma se ne van le afflitte madri al tempio
A ripregar nume bugiardo, ed empio.
XXVI.
Perocch'altronde la Città non teme
Dell' assalto nemico offesa alcuna.
Quivi non pur l'empio Tiranno insicine
li forte vulgo, e gli asfaldati aduna ;
Ma chiama ancor alle fatiche estreme
Fanciulli, e vecchi Y ultima fortuna.
E van questi portando ai più gagliardi
Calce 3 solfo , bitume , e sa di , e dardi.
XXVII.
E di macchine, e d'arme han pieno avante
Tutto quel muro, a cui soggiace il piano,
E quinci in forma d'orrido gigante
Dalla cintola in su sorge il Soldano ;
Quindi tra' merli il minaccioso Argante
Torreggia, e discoperto é di lontano:
E in su la Torre altilsima angolare
Sovra tutti Clorinda eccelsa appare. , [
XXVIII.
A costei la faretra, e 1 grave incarco
Delle acute quadrella al tergo pende.
Ella già nelle mani ha preso F arco,
E già lo stral v'ha su la corda, e'1 tende:
E disiosa di ferire al varco
La bella arciera i suoi nemici attende.
Tal già credean la vergine di Delo
Tra l'alte nubi saettar dal cielo.
xxix.
Scorre più sotto il Re canuto appiede
Dall' una all' altra porta, e 'n su le mura
Ciò che prima ordinò, cauto rivede ,
E i dìfensor conforta e ralsicura.
E qui gente rinforza, e là provvede
Di maggior copia d'arme, e'1 tutto cura.
Ma se ne van le afflitte madri al tempio
A ripregar nume bugiardo, ed empio.