I
c là n r o
XCVIII.
Dagli lor tu : che se mai gli occhi gira
L/ anima bella alle sue belle spoglie -,
Tua pietate e mio ardir non avrà in ira,
Ch'odio o sdegno là su non si raccoglie.
Perdona ella il mio fallo : e sol respira
In questa speme il cor fra tante doglie.
Sa eh' empia è sol la mano : e non l'è noja,
Che , s' amando lei vissi, amando i' moja.
xcix.
Ed amando morrò : felice giorno,
Quando che sia $ ma più felice molto,
Se come errando or vado a te d'intorno,
Àllor sarò dentro al tuo grembo accolto.
Faccian F anime amiche in Ciel soggiorno ;
Sia l'un cenere e y altro in un sepolto :
Ciò che'1 viver non ebbe abbia la morte.
O ( se sperar ciò lice ) altera sorte !
c.
Confusamente li bisbiglia intanto
Del caso reo nella rinchiusa terra.
Poi s'accerta, e divulga: e in ogni canto
Della Città smarrita il romor erra
Mirto di gridi, e di femmineo pianto:
Non altramente, che se presa in guerra
Tutta mini : e '1 foco, e i nemici empj
Volino per le case, e per i tempj.
ci.
Ma tutti gli occhi Arsete in se rivolve,
Miserabil di gemito e d'aspetto.
Ei, come gli altri, in lagrime non solve
Il duol, che troppo è d'indurato affetto -y
Ma i bianchi crini suoi d'immonda polve
Si sparge, e brutta, e fiede il volto e'1 petto.
Or mentre in lui volte le turbe sono,
Và in mezzo Argante, e parla in cotal mono.
c là n r o
XCVIII.
Dagli lor tu : che se mai gli occhi gira
L/ anima bella alle sue belle spoglie -,
Tua pietate e mio ardir non avrà in ira,
Ch'odio o sdegno là su non si raccoglie.
Perdona ella il mio fallo : e sol respira
In questa speme il cor fra tante doglie.
Sa eh' empia è sol la mano : e non l'è noja,
Che , s' amando lei vissi, amando i' moja.
xcix.
Ed amando morrò : felice giorno,
Quando che sia $ ma più felice molto,
Se come errando or vado a te d'intorno,
Àllor sarò dentro al tuo grembo accolto.
Faccian F anime amiche in Ciel soggiorno ;
Sia l'un cenere e y altro in un sepolto :
Ciò che'1 viver non ebbe abbia la morte.
O ( se sperar ciò lice ) altera sorte !
c.
Confusamente li bisbiglia intanto
Del caso reo nella rinchiusa terra.
Poi s'accerta, e divulga: e in ogni canto
Della Città smarrita il romor erra
Mirto di gridi, e di femmineo pianto:
Non altramente, che se presa in guerra
Tutta mini : e '1 foco, e i nemici empj
Volino per le case, e per i tempj.
ci.
Ma tutti gli occhi Arsete in se rivolve,
Miserabil di gemito e d'aspetto.
Ei, come gli altri, in lagrime non solve
Il duol, che troppo è d'indurato affetto -y
Ma i bianchi crini suoi d'immonda polve
Si sparge, e brutta, e fiede il volto e'1 petto.
Or mentre in lui volte le turbe sono,
Và in mezzo Argante, e parla in cotal mono.