C U N T 0
XXVI.
Fine alfin porto al vagheggiar, richiede
A lui commiato, e'1 bacia, e si diparte.
Ella per uso il dì n'esce, e rivede
Gli affari suoi, le lue magiche carte.
Egli rimari y eh' a lui non si concede
Por orma, o trar momento in altra parte:
E tra le fere spazia, e tra le piante,
Se non quanto è con lei, romito amante»
xxvn.
Ma quando l'ombra co' silenzj amici
Rappella ai furti lor gli amanti accorti ,
Traggono le notturne ore felici
Sotto un tetto medesmo entro a quegli orti.
Or poiché volta a più severi uficj
Lasciò Armida il giardino, e i suoi diporti $
I duo, che tra i cespugli eran celati,
Scoprirli a lui pomposamente armati*
XXVIII.
Qual feroce dertrier ch'ai faticoso
Onor dell' arme vincitor sia tolto :
E lascivo marito in vii riposo
Fra gli armenti, e ne' palchi erri disciolto -y
Se '1 della o suon di tromba, o luminoso
Acciar, colà torto annitrendo è volto 5
Già già brama l'arringo, e l'uom sui dorso
Portando, urtato riurtar nel corso,
xxix.
Tal si fece il Garzon, quando repente
Dell'arme il lampo gli occhi suoi percolTe.
Quel sì guerrier, quel sì feroce ardente
Suo spirto a quel fulgor tutto si seosse :
Benché tra gli agi morbidi languente,
E tra i piaceri ebbro e sopito ei folte.
Intanto Ubaldo oltra ne viene, e'1 terso
Adamantino seudo ha in lui converso.
XXVI.
Fine alfin porto al vagheggiar, richiede
A lui commiato, e'1 bacia, e si diparte.
Ella per uso il dì n'esce, e rivede
Gli affari suoi, le lue magiche carte.
Egli rimari y eh' a lui non si concede
Por orma, o trar momento in altra parte:
E tra le fere spazia, e tra le piante,
Se non quanto è con lei, romito amante»
xxvn.
Ma quando l'ombra co' silenzj amici
Rappella ai furti lor gli amanti accorti ,
Traggono le notturne ore felici
Sotto un tetto medesmo entro a quegli orti.
Or poiché volta a più severi uficj
Lasciò Armida il giardino, e i suoi diporti $
I duo, che tra i cespugli eran celati,
Scoprirli a lui pomposamente armati*
XXVIII.
Qual feroce dertrier ch'ai faticoso
Onor dell' arme vincitor sia tolto :
E lascivo marito in vii riposo
Fra gli armenti, e ne' palchi erri disciolto -y
Se '1 della o suon di tromba, o luminoso
Acciar, colà torto annitrendo è volto 5
Già già brama l'arringo, e l'uom sui dorso
Portando, urtato riurtar nel corso,
xxix.
Tal si fece il Garzon, quando repente
Dell'arme il lampo gli occhi suoi percolTe.
Quel sì guerrier, quel sì feroce ardente
Suo spirto a quel fulgor tutto si seosse :
Benché tra gli agi morbidi languente,
E tra i piaceri ebbro e sopito ei folte.
Intanto Ubaldo oltra ne viene, e'1 terso
Adamantino seudo ha in lui converso.