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C \A N T 0(X
CXIV.
Chiede: o Va ir in, qui come giungi, e quando
E tu chi sei, medica mia pietosa ?
Ella fra lieta e dubbia, sospirando,
Tinse il bel volto di color di rosa.
Saprai, rispose, il tutto, or (te'l comando,
Come medica tua) taci, e riposa.
Salute avrai: prepara il guiderdone.
Ed al suo capo il grembo indi suppone.
cxv.
Pensa intanto Vafrin, come all' ostello
Agiato il porti anzi più fosca sera :
Ed ecco di guerrier giunge un drappello.
Conosce ei ben, che di Tancredi è schiera.
Oliando affrontò il Circa Ilo, e per appello
Di battaglia chiamollo, insieme egli era.
Non segui lui, perdi' ei non volse allora,
Poi dubbioso il cercò della dimora.
ex Vii
Seguian molti altri la medesma inchieda ;
Ma ritrovarlo avvien che lor succeda.
Delle stesse lor braccia elsi han conterrà
Quali una sede , ov' ei s'appoggi, e sieda .
Disse Tancredi allora : adunque resta
Il valoroso Argante ai corvi in preda ?
Ah per Dio non si lasci > e non si frodi
O della sepoltura, o delle lodi.
ex VII.
Nessuna a me col buslo esangue e muto
Riman più guerra, egli morì qual forte:
Onde a ragion gli è quell'onor dovuto,
Che solo in terra avanzo è della morte.
Così da molti ricevendo ajuto
Fa che'l nemico suo dietro si porte.
Vafrino al fianco di colei si pose,
Siccome uom suole alle guardate cose.
 
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