CU M N T 0
CXXII.
Ben rimirò la fuga: or da lui chiede
Pietà, che n'abbia cura, e cortesia.
E gli sovvien , che si promise in fede
Suo cavalier, quando da lei partia.
Si drizza ov'ella fugge, ov'egli vede
Il piè del palafren segnar la via.
Giunge ella intanto in chiusa opaca chioslra
Ch'a solitaria morte atta si moslra.
CXXIII.
Piacquele assai che 'il quelle valli ombrose
L'orme sue erranti il caso abbia condutte.
Qui scese del deilriero, e qui depose
E l'arco, e la faretra, e l'armi tutte:
Arme infelici, disse, e vergognose,
Ch'usciste fuor della battaglia aseiutte,
Qui vi depongo: e qui sepolte state,
Poiché l'ingiurie mie mal vendicate.
CXX1V.
Ah, ma non fia che fra tant' armi e tante
Una di sangue oggi si bagni almeno?
S'ogn'altro petto a voi par di diamante,
Oserete piagar femminil feno;
In questo mio che vi fia nudo avante,
I pregi vostri e le vittorie sieno.
Tenero ai colpi è questo mio $ ben sallo
Amor, che mai non vi saetta in fallo.
cxxv.
Dimostratevi in me (ch'io vi perdono
La pallata viltà) forti, ed acute:
Misera Armida, in qual fortuna or sono,
Se sol posso da voi sperar saiute !
Poich' ogn' altro rimedio è in me non buono
Se non sol di ferute alle ferute;
Sani piaga di stral piaga d'Amore:
E sia la morte medicina al core.
CXXII.
Ben rimirò la fuga: or da lui chiede
Pietà, che n'abbia cura, e cortesia.
E gli sovvien , che si promise in fede
Suo cavalier, quando da lei partia.
Si drizza ov'ella fugge, ov'egli vede
Il piè del palafren segnar la via.
Giunge ella intanto in chiusa opaca chioslra
Ch'a solitaria morte atta si moslra.
CXXIII.
Piacquele assai che 'il quelle valli ombrose
L'orme sue erranti il caso abbia condutte.
Qui scese del deilriero, e qui depose
E l'arco, e la faretra, e l'armi tutte:
Arme infelici, disse, e vergognose,
Ch'usciste fuor della battaglia aseiutte,
Qui vi depongo: e qui sepolte state,
Poiché l'ingiurie mie mal vendicate.
CXX1V.
Ah, ma non fia che fra tant' armi e tante
Una di sangue oggi si bagni almeno?
S'ogn'altro petto a voi par di diamante,
Oserete piagar femminil feno;
In questo mio che vi fia nudo avante,
I pregi vostri e le vittorie sieno.
Tenero ai colpi è questo mio $ ben sallo
Amor, che mai non vi saetta in fallo.
cxxv.
Dimostratevi in me (ch'io vi perdono
La pallata viltà) forti, ed acute:
Misera Armida, in qual fortuna or sono,
Se sol posso da voi sperar saiute !
Poich' ogn' altro rimedio è in me non buono
Se non sol di ferute alle ferute;
Sani piaga di stral piaga d'Amore:
E sia la morte medicina al core.