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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 16.1913

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Fasc. 1
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Ozzòla, Leandro: Le rovine romane nella pittura del XVII e XVIII secolo, [1]: Appunti
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https://doi.org/10.11588/diglit.24140#0041

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LE ROVINE ROMANE NELLA PLTTURA DEL XVLL E XVIII SECOLO

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come il Veronese amava, la sua scena nell’architettura, e per accordarla con le figurine romane
finse monumenti e ruderi romani.

Con questo quadro (fig. i), che si può ritenere della seconda metà del cinquecento, siamo
entrati nel vero dominio del nuovo genere pittorico. "

La via percorsa dall’altra corrente, quella paesistica, per arrivare alla pittura di rovine, non

Fig. io — (Nicolaes) Claes P. Berchem : Paesaggio con Rovine
Monaco, Pinacoteca.

presenta una maggiore chiarezza di origini. Con ogni probabilità tale arte fu ispirata dal desiderio
veristico di rendere quello che oggi si chiama il colore locale di Roma e dei suoi dintorni.

1 L’avanzo del maggiore edifizio che si vede in
questo quadro pare una rovina ideale del Pantheon.
Il quadro è stato attribuito allo Schwartz solo recen-
temente : in ogni modo è opera della seconda metà
del 1500.

2 Citiamo qui qualche altro esempio di quadri di
architetture. Cominciamo dai due famosi del quattro-

cento, attribuiti a Fra Carnevale, nella Galleria B ar-
dermi di Roma (nn. 97 e 103). Altri sono nella Gal-
leria di Vienna (nn. 724-727), attribuiti a H. V. Rede-
man de Vives (1527-1604 circa). Sono grandi prospet-
tive architettoniche, classiche e gotiche, di gusto ba-
rocco. L’intonazione generale è grigia senza forti
giuochi d’ombra ; le figurine sul gusto del Veronese.

L'Arte. XVI, 2.
 
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