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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 16.1913

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Fasc. 2
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Bullettino bibliografico
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https://doi.org/10.11588/diglit.24140#0191

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BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO

Storia dell’arte in generale, Documenti, ecc.

13. Bacci (Peleo), Documenti toscani per la Storia
dell’Arte, volume II, con 14 illustrazioni, in-8°, pa-
gine 185.

L’A. pubblica questo secondo volume di documenti i quali
anziché toscani dovrebbero dirsi, come quelli interessanti del
i° volume, pistoiesi perchè illustrano cose d’arte che sono
a Pistoia e artisti che vi lavorarono. In diversi capitoli egli
accoglie il frutto delle proprie indagini e pubblica in appen-
dice ad ognuno di essi le carte che seppe trarre dalla di-
menticanza nello spoglio da lui fatto dagli archivi della gra-
ziosa città toscana. Il volume si inizia con uno studio su
Coppo di Marcovaldo, già pubblicato in questa rivista (anno
terzo, 1900, fase. I-V) con qualche aggiunta di nuove no-
tizie e di una nuova ipotesi, che è quella di identificare
Meliore che firmò un polittico della Galleria di Parma,
come quel « Megliore dipintore, populi sancti Jacobi tra le
fosse » ricordato così nel libro di Montaguti, combattente fra
i Fiorentini nella nota battaglia Segue una serie di docu-
menti da cui risulta che il reliquario del legno della croce,
nella cattedrale pistoiese, fu compiuto non dal solo Romolo
di Senuccio fiorentino (del quale si legge il nome sul pie-
distallo con la data 1379 e per questo va ritenuto ideatore
dell’opera), ma anche da Filippo di Andrea di Puccino e
Andrea di Pietro Braccini nel volgere di tempo fra il 1379
e il 1383. Intorno ad alcuni graduali del duomo di Pistoia
pubblica il B. i ricordi relativi alla loro scrittura e alle
miniature appartenenti a diversi artefici; perciò meritavano
da parte dell’A. una indagine più accurata dello stile di
queste miniature che, per conoscerne gli autori, assumono
importanza notevole. Questi graduali furono alluminati sei
anni dopo che furono scritti e notati (1463) e ad uno stesso
minio collaborarono, come risulta dai documenti, talvolta
due maestri : uno fornì il disegno, un altro lo colorì.

Il quarto studio si riferisce al musaico già nell’abside della
cattedrale pistoiese rappresentante Cristo che ascende al
cielo circondato dagli angeli e dai due protettori di Pistoia:
i santi Zenone e Jacopo, mosaico distrutto nel 1599. A net-
tarlo ed acconciarlo — la notizia era del tutto inedita _

fu chiamato nel 1493 Domenico Ghirlandaio che ebbe a col-

laboratore il fratello David, Baldino Baldinello, un Raffaello
pittore fiorentino, e Jacopo identificabile con Jacopo del
Tedesco e Iacopo detto l’Indaco ricordati i due ultimi dal
Vasari come allievi di lui.

11 quinto studio contiene la storia del fonte battesimale
del duomo di Pistoia con nuovi documenti dai quali appare
che gli operai si rivolsero dapprima, per mezzo di Ventura
Vitoni, a Benedetto da Maiano che diede il disegno nel 1497
ma non ebbe tempo di compiere il lavoro perchè mori ; e
a questi successe Andrea Fanucci da Fiesole che aveva ter-
minato l’opera il 1499 insieme a Jacopo del Mazza.

Il B. crede che a questi appartenga la sola parte decorativa
e che il Fanucci abbia seguito i disegni del da Maiano; di
che dubitiamo, perchè l’insieme architettonico — pure Va-
lendosi di elementi già in uso — non ha raffinate eleganze
quattrocentesche ma proporzioni degne del '500. In ultimo
sono pubblicate le carte che riguardano la lunetta e la volta
sopra l’ingresso della cattedrale pistoiese: quei lavori allo-
gati ad Andrea della Robbia nel 1515, furono eseguiti e
messi a posto dal maestro stesso, del quale stanno a rias-
sumere la lunga produzione d’arte; non dagli aiuti nè dal
figlio Giovanni, nome che pronunziò il Bode parlando della
lunetta.

Rallegrandoci che tanto nuovo contributo di notizie ine-
dite contengano i già rovistati archivi di Pistoia, è da au-
gurarsi che ogni città della Toscana abbia ricercatori ap-
passionati e studiosi come il Bacci ha mostrato e mostra di
essere. (w. s.).

14. Errerà (Isabella), Dictionnaire répertoire des
peintres. — Hachette, 1913, Paris, Boulevard S. Ger-
mani, 79.

Scopo dell’opera è stato di raccogliere in un solo vo-
lume, manuale, tutti i nomi conosciuti dei pittori dall’anti-
chità al 1882.

Di essi ci vengono indicati da questo dizionario la data
della nascita, quella della morte, gli anni in cui hanno ope-
rato, il paese di origine E un dizionario dello Zani ridotto
in un volume ed aumentato di nomi.

Naturalmente l’A; non ha fatto ricerche personali; tuttavia
è molto utile la sua pubblicazione agli studiosi, avendo essa
 
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