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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 16.1913

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Fasc. 1
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Ozzòla, Leandro: Le rovine romane nella pittura del XVII e XVIII secolo, [1]: Appunti
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https://doi.org/10.11588/diglit.24140#0045

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LE ROVINE ROMANE NELLA RITE ERA DEL XVII E XVIII SECOLO

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cile riscontrarne l’autenticità. Sono opere dalle tinte grigio-marrone monotone e dalle figure
classicheggianti. 1

Al Dughet è attribuito un paesaggio con rovine nella galleria Harrach di Vienna (n. 171).

Fig. 14 - Jan Glauber: Paesaggio con ruderi. Madrid, Prado.

Il paese è d’una tinta grigio-verdastra; e un triangolo di luce si riflette sulle rovine di tinta
grigio-violacea.Il * 2

1 La figura di questo artista, come pittore del nostro
genere, è rimasta troppo nell’ombra perchè si possa
tentare anche un semplice profilo, che non rischi di
essere fantastico : almeno allo stato delle conoscenze
odierne. Ad ogni modo noi propendiamo ad ascrivere
a lui il quadro già citato del Museo Vittoria e Alberto
di Londra (C. A. I. 22) rappresentante delle rovine
con figure di giovani, vestiti alla classica, che studiano
e copiano le rovine. La mancanza delle carnagioni

rossastre di Nicola, la poca fantasia dell’aggruppa-
mento architettonico, il colore verdastro grigio e mar-
rone chiaro delle rovine ci fa escludere il maestro e
pensare al discepolo.

2 Nel quadro si vedono, a destra, tre colonne do-
riche, nel mezzo un rudero e un colonnato dorico.

Allo stesso artista è ascritto un paese con la Tomba
di Cecilia Metella nella Pinacoteca di Vienna (n. 585).
 
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