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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 16.1913

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Fasc. 1
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Marangoni, Matteo: Mostra di diksegni del Baroccio agli Uffizi
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https://doi.org/10.11588/diglit.24140#0099

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MOSTRA DI DISEGNI DEI BAROCCIO AGLI UFFIZI

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namento del Baroccio dalla fresca e sentita idea pri-
mitiva.

Questo mutamento a scapito della verità e della
semplicità che il Baroccio fa spesso nel trasportare i
suoi pensieri dalla carta al dipinto si riscontra non
solo in motivi secondari o inapprezzabili, ma, come
vedemmo, in parti di capitale importanza, come nelle
figure intere che generalmente nella esecuzione gli ven-
gono più tozze e meno spontanee : verrebbe fatto di
pensare che tutto quel complicato processo di prepa-
razione del dipinto — che ha veramente qualche cosa
di troppo pedantesco e artificioso — anziché giovare
stancasse e raffreddasse la spontanea e fresca visione
del pittore ammanierandola.

Di questa sua eccessiva incontentabilità se ne hanno
pur qui le prove. È qui che si vede con che pazienza
egli disegnasse i nudi di tutte le figure prima di ve-
stirle e come non contento le facesse anche al con-
trario rovesciando l’intera scena; e come poi ne stu-
diasse le vesti a parte e talora un solo partito di
pieghe. Ecco i nudi che sono serviti per la figura della
Madonna della Misericordia di Urbino ; quelli ancora
perla Vergine nella Annunciazione della Vaticana, per
cui ha fatto piuttosto posare un uomo che far di maniera
e lì presso gli studi di panneggiato per le vesti che
dovranno ricoprirle ; ecco i bei nudi per le figure del
San Francesco nel Perdono di San Francesco a questa
chiesa di Urbino (11406) e per una delle figure che
sorreggono i lembi del lenzuolo nella Deposizione nel
Sepolcro di Sinigallia (11411) che saranno poi nei
dipinti celati sotto una valanga tormentosa di pieghe ;
gli studi per la Madonna di Santa Lucia al Louvre,
dove la stessa scena è rovesciata varie volte fino a
che al delicato artista non risulti più la minima di-
scordanza di linea o di equilibrio.

il Baroccio, pittore dal temperamento raffinato, fe-
mineo, inarrivabile nel rappresentare la grazia e l’ele-
ganza col suo pennello morbidissimo che sembra ac-
carezzare le carni «pasciute di rose», era nato per
esprimere questi aspetti della vita. Egli però mostra
di non sentire, di non poter rappresentare il dramma :
tutto al più sa rendere episodi pietosi di dolore calmo
e rassegnato come, ed egregiamente, il sonatore di
ghironda nella Madonna del Popolo degli Uffizi, o
il San Girolamo della Borghese. Quando vuol rappre-
sentare il dramma e agitarvi i suoi personaggi tradisce
lo sforzo e la sua tecnica azzimata e civettuola pare
ancor più accusarne la discordanza e l’effetto mancato ;
basti ricordare la Deposizione di Perugia, dove le due

Marie si agitano teatralmente e una di esse par quasi
volersi gettare sulla Vergine inveendo.

Per tutti questi aspetti la figura del Baroccio si
presenta come quella di un pittore dotato di eccel-

Fig. 2 — F. Baroccio :

Partic. della « Vocazione di Sant’Andrea »
Bruxelles - (Fotografia Perazzo).

lenti qualità esteriori destinate a sedurre la vista, a
cattivare i sensi più che lo spirito ; di un artista più
piacevole che commovente, più raffinato che sincero,
più fantasioso che umano.

Eppure dopo aver visto i suoi disegni anche questo
giudizio si attenua: e se pur resta in noi il rammarico
che il Baroccio spesso non sappia col procedere del
lavoro conservare la schietta ispirazione del primo
momento, d’altra parte la rivelazione di un più sem-
plice e profondo aspetto del suo spirito che i disegni
ci offrono è una delle più grate sorprese che ci pos-
siamo da lui aspettare.

Matteo Marangoni.
 
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