CHIESE DELLA SECONDA META DEL CINQUECENTO IN ROMA
io i
dignità; ed è peccato che nessuna delle sue opere maggiori sia rimasta completa a darci
la misura del suo ingegno e quasi a costituire l’ultimo anello di tutto un periodo che ormai
si evolveva verso altre tendenze. Non è completa Santa Maria di Monserrato, poi mutata
e falsata nel secolo successivo, non lo è San Giacomo in Augusta, di cui certo a lui non
chè le scarse notizie che ce ne offre il Baglioni (op.
cit., pag. 48) non bastano per darcene una precisa
cognizione. Eppure lo troviamo nell’Accademia di San
Luca nel 1594 (cfr. Mtssirtni, op. e loc. cit.) come
uno dei maggiorenti dell’architettura, accanto a Gia-
como Della Porta. Notizia aneclottica interessante che
lo riguarda è quella d’esser lui stato lo scopritore, in
occasione dei restauri in Santa Pudenziana, del gruppo
del Laocoonte. (Cfr. G. Celio, Memoria dei nomi
degli artefici, Napoli, 1638,. pag. 81),
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dignità; ed è peccato che nessuna delle sue opere maggiori sia rimasta completa a darci
la misura del suo ingegno e quasi a costituire l’ultimo anello di tutto un periodo che ormai
si evolveva verso altre tendenze. Non è completa Santa Maria di Monserrato, poi mutata
e falsata nel secolo successivo, non lo è San Giacomo in Augusta, di cui certo a lui non
chè le scarse notizie che ce ne offre il Baglioni (op.
cit., pag. 48) non bastano per darcene una precisa
cognizione. Eppure lo troviamo nell’Accademia di San
Luca nel 1594 (cfr. Mtssirtni, op. e loc. cit.) come
uno dei maggiorenti dell’architettura, accanto a Gia-
como Della Porta. Notizia aneclottica interessante che
lo riguarda è quella d’esser lui stato lo scopritore, in
occasione dei restauri in Santa Pudenziana, del gruppo
del Laocoonte. (Cfr. G. Celio, Memoria dei nomi
degli artefici, Napoli, 1638,. pag. 81),