LE ROVINE ROALANE NELLA PLTTURA DEL XVLL E XVL1L SECOLO
125
Nonostante il Buti sia fiorito in Roma, il suo stile è più affine a quello del Codagora
che all’arte del Ghisolfi ; specialmente per la mancanza della ricchezza coloristica, che abbiamo
notato nel fondatore della scuola. Infatti le sue tele presentano una tinta generale unica, mar-
rone verdolina, con un cielo grigio pallido ; e le colonne conservano le proporzioni esagerata-
mente allungate.1
Chiudiamo la serie degli artisti di questa scuola con i nomi di alcuni pittori posteriori
Fig. 27 — Antonio e G. P. Gaspari : Portico cPOttavia. Roma, Galleria Nazionale antica.
al Tannini e pedissequi imitatori del maestro, C. M. Griffoni e Giovanni Gerolamo Ser-
vandone 2
1 Vogliamo qui citare un quadro del paesista Andrea
Locatelli (1660-1741), che non rientra propriamente
nel genere, ma lo sfiora molto da vicino. Rappresenta
una costruzione romana con macchiette e si trova nella
Galleria Harrach di Vienna. 11 quadro ha importanza
per mostrare come il Locatelli, imitatore di Claudio
Lorenese, sia stato poi imitato dal Pannini, nella colo-
razione azzurrognola e nel gusto delle figurine.
2 Del Griffoni si conservano nel Museo di Marsiglia
due quadri (un. 727, 728), tutti e due intitolati « Ro-
vine d’un tempio». Il primo è la copia d’un ovale del
Pannini della Pinacoteca di Napoli. Questo però è ret-
tangolare : la colorazione è quella panniniana, ma più
monotona e opaca. L’altra tela è il riscontro della prima
e pare di invenzione originale. Vi è rappresentato un
« cicerone », che sta spiegando appoggiato a una lastra
decorata d’una quadriga in bassorilievo. Ha lo stesso
stile e la stessa colorazione dell’altra.
Del francese Giovanni Gerolamo Servandoni (Lyon
1695-Parigi 1766) rammentiamo un grande quadro di
Rovine, che si vede nella Biblioteca dell’École des
Beaux Arts di Parigi. È dipinto nella maniera del
Pannini, ma con minore trasparenza di tinte e mag-
giore dispersione di effetti di luce. Le figurine sono
eseguite a forti colori oleografici senza sfumature. Nel
mezzo del quadro si vede una grande arcata in rovina.
125
Nonostante il Buti sia fiorito in Roma, il suo stile è più affine a quello del Codagora
che all’arte del Ghisolfi ; specialmente per la mancanza della ricchezza coloristica, che abbiamo
notato nel fondatore della scuola. Infatti le sue tele presentano una tinta generale unica, mar-
rone verdolina, con un cielo grigio pallido ; e le colonne conservano le proporzioni esagerata-
mente allungate.1
Chiudiamo la serie degli artisti di questa scuola con i nomi di alcuni pittori posteriori
Fig. 27 — Antonio e G. P. Gaspari : Portico cPOttavia. Roma, Galleria Nazionale antica.
al Tannini e pedissequi imitatori del maestro, C. M. Griffoni e Giovanni Gerolamo Ser-
vandone 2
1 Vogliamo qui citare un quadro del paesista Andrea
Locatelli (1660-1741), che non rientra propriamente
nel genere, ma lo sfiora molto da vicino. Rappresenta
una costruzione romana con macchiette e si trova nella
Galleria Harrach di Vienna. 11 quadro ha importanza
per mostrare come il Locatelli, imitatore di Claudio
Lorenese, sia stato poi imitato dal Pannini, nella colo-
razione azzurrognola e nel gusto delle figurine.
2 Del Griffoni si conservano nel Museo di Marsiglia
due quadri (un. 727, 728), tutti e due intitolati « Ro-
vine d’un tempio». Il primo è la copia d’un ovale del
Pannini della Pinacoteca di Napoli. Questo però è ret-
tangolare : la colorazione è quella panniniana, ma più
monotona e opaca. L’altra tela è il riscontro della prima
e pare di invenzione originale. Vi è rappresentato un
« cicerone », che sta spiegando appoggiato a una lastra
decorata d’una quadriga in bassorilievo. Ha lo stesso
stile e la stessa colorazione dell’altra.
Del francese Giovanni Gerolamo Servandoni (Lyon
1695-Parigi 1766) rammentiamo un grande quadro di
Rovine, che si vede nella Biblioteca dell’École des
Beaux Arts di Parigi. È dipinto nella maniera del
Pannini, ma con minore trasparenza di tinte e mag-
giore dispersione di effetti di luce. Le figurine sono
eseguite a forti colori oleografici senza sfumature. Nel
mezzo del quadro si vede una grande arcata in rovina.