DIPINTI INEDITI DI SI MONE MARTINI
Fig. 3 — Simone Martini : San Martino
Assisi, Basilica Inferiore, Cappella di San Martino.
devono i cartoni della vetrata nella Cappella di san Ludovico. Della stessa mano è la figura
sovrastante dell’altro santo che tiene in una mano il libro e la penna, appoggiando l’altra al
mento in atto di riflettere. La santa che viene ultima, è così rovinata da non permettere giu-
dizi. Nello sguancio centrale vedesi san Martino (fig. 3) indubbiamente di Simone, testa piena
di vita nello sguardo e di sentimento; seguono un santo vescovo ed un Pontefice, anch’essi
di mano del maestro, al quale forse spettano anche il giovane vescovo (fig. 4) che tiene con
una mano la palma del martirio e con l’altra si appoggia al pastorale e i due altri santi, in
abito episcopale pur essi, che completano la serie centrale, Lo strombo della vetrata destra
è occupato da sei figure di monaci, di cui le più belle possiamo qui fortunatamente presen-
tare ai lettori. Sant’Antonio abate (fig. 5) nobile e severa testa di vecchio dalla barba lunghis-
1 È forse San Girolamo, come può dedursi dalla 2 A. Venturi, La Pittura Italiana nel ’3°°, pa-
grande somiglianza della testa con quella del santo gina 604.
Dottore della vetrata destra.
nome del personaggio, ora cancellato o illeggibile, come pure è caduto l’oltremare sul quale
campeggiavano le lettere d’oro, lasciando scoperto il rossiccio della preparazione. Cominciando
a sinistra, vien primo un santo cardinale (fig. 1) col manto purpureo foderato di pelliccia, dai
corti capelli crespi e dai lineamenti di moro, modellato con forza quale soltanto Simone poteva
dargli ; 1 sopra lui, due sante assai belle e di mano pur del maestro, al quale non spetta certa-
mente l’esecuzione del santo giovane e imberbe (fig. 2) che ripete un tipo più volte trattato
da Simone, ma qui reso con poca castigatezza di segno e con grande durezza di contorni da
quell’aiuto del Martini, già notato da Adolfo Venturi negli altri affreschi della Cappella2 e
riconoscibile sopra tutto per l’esagerata lunghezza dei volti ; è lo stesso artefice al quale si
Fig. 3 — Simone Martini : San Martino
Assisi, Basilica Inferiore, Cappella di San Martino.
devono i cartoni della vetrata nella Cappella di san Ludovico. Della stessa mano è la figura
sovrastante dell’altro santo che tiene in una mano il libro e la penna, appoggiando l’altra al
mento in atto di riflettere. La santa che viene ultima, è così rovinata da non permettere giu-
dizi. Nello sguancio centrale vedesi san Martino (fig. 3) indubbiamente di Simone, testa piena
di vita nello sguardo e di sentimento; seguono un santo vescovo ed un Pontefice, anch’essi
di mano del maestro, al quale forse spettano anche il giovane vescovo (fig. 4) che tiene con
una mano la palma del martirio e con l’altra si appoggia al pastorale e i due altri santi, in
abito episcopale pur essi, che completano la serie centrale, Lo strombo della vetrata destra
è occupato da sei figure di monaci, di cui le più belle possiamo qui fortunatamente presen-
tare ai lettori. Sant’Antonio abate (fig. 5) nobile e severa testa di vecchio dalla barba lunghis-
1 È forse San Girolamo, come può dedursi dalla 2 A. Venturi, La Pittura Italiana nel ’3°°, pa-
grande somiglianza della testa con quella del santo gina 604.
Dottore della vetrata destra.
nome del personaggio, ora cancellato o illeggibile, come pure è caduto l’oltremare sul quale
campeggiavano le lettere d’oro, lasciando scoperto il rossiccio della preparazione. Cominciando
a sinistra, vien primo un santo cardinale (fig. 1) col manto purpureo foderato di pelliccia, dai
corti capelli crespi e dai lineamenti di moro, modellato con forza quale soltanto Simone poteva
dargli ; 1 sopra lui, due sante assai belle e di mano pur del maestro, al quale non spetta certa-
mente l’esecuzione del santo giovane e imberbe (fig. 2) che ripete un tipo più volte trattato
da Simone, ma qui reso con poca castigatezza di segno e con grande durezza di contorni da
quell’aiuto del Martini, già notato da Adolfo Venturi negli altri affreschi della Cappella2 e
riconoscibile sopra tutto per l’esagerata lunghezza dei volti ; è lo stesso artefice al quale si