IL TESORO SACRO DEL DUOMO DI VERO LI ED I SUOI CIMELI
201
Gli spazi liberi fra gli Evangelisti e la figura centrale sono coperti ed ornati da intrecci di
viticci che, sviluppandosi in spire, presentano fiori cruciformi e foglioline d’edera.
La figura dell’Agnello compare assai presto come centro decorativo nel rovescio delle
croci,1 essendo uno dei più antichi simboli della iconografia cristiana: ne è difatti ornata la
croce offerta dall’ imperatore Giustino alla chiesa di San Pietro, uno degli oggetti più note-
voli delia basilica Vaticana e che risale al secolo va. 2
La ornamentazione di viticci, che qui compare come una innovazione, è invece un vecchio
trovato di simili lavori provenienti da Bisanzio: difatti viticci assai simili a quelli della nostra
Croce della chiesa di San Feudo (dritto)
(Fotografia Franchi de’ Cavalieri).
Croce della chiesa di San Leucio (rovescio)
(Fotografia Can. Quattro Ciocchi).
croce coprono una stauroteca di San Giovanni in Laterano, da me già ricordata; 3 e fogliami
più ricchi, ma che pur ricordano le rigide volute dei viticci, s’incontrano nella stessa croce
dell’imperatore Giustino.4
Assai facilmente l’oggetto esaminato appartiene al secolo XIV : non manca difatti nelle
linee generali della faccia anteriore qualche ricordo della primitiva maniera rozza onde sono
ornati simili cimeli del vicino Abruzzo appartenenti a quel secolo. Questa opinione mi pare
anche confortata dal fatto che al lavoro a sbalzo è aggiunta qualche parte fusa, come le mani
del Cristo, secondo l’uso che cominciò allora appunto a diffondersi, ed il Redentore, pur essendo
1 Su questo simbolo e sul suo significato si trat-
tiene il già ricordato card. Borota nel De Cru.ce Ve-
titerna, pagg. cui e civ, e più ancora nel De Cruce
Vaticana, pagg. 36 e segg.
2 Borgia, De Cruce Vaticana ; Melani, op. cit.
voi. I, tav. XVII.
3 De Nicola, in Bollettino d’Arte del Ministero
della P. I., 1909, n. 1.
4 La presenza di questi viticci può essere spiegata
con le stessa mistica analogia fra l’uva e la Chiesa,
derivante da alcuni passi del Vangelo, con la quale
vengono spiegati altri simili motivi decorativi che si
incontrano su monumenti cristiani. Vedi Nibby, Ana-
lisi Stor.-Top. della carta dei dintorni di Roma per
la decorazione della chiesa di Santa Costa?iza ; vedi
pure Melani, op. cit., voi. I, pag. 200.
L'Arte. XVI, 26.
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Gli spazi liberi fra gli Evangelisti e la figura centrale sono coperti ed ornati da intrecci di
viticci che, sviluppandosi in spire, presentano fiori cruciformi e foglioline d’edera.
La figura dell’Agnello compare assai presto come centro decorativo nel rovescio delle
croci,1 essendo uno dei più antichi simboli della iconografia cristiana: ne è difatti ornata la
croce offerta dall’ imperatore Giustino alla chiesa di San Pietro, uno degli oggetti più note-
voli delia basilica Vaticana e che risale al secolo va. 2
La ornamentazione di viticci, che qui compare come una innovazione, è invece un vecchio
trovato di simili lavori provenienti da Bisanzio: difatti viticci assai simili a quelli della nostra
Croce della chiesa di San Feudo (dritto)
(Fotografia Franchi de’ Cavalieri).
Croce della chiesa di San Leucio (rovescio)
(Fotografia Can. Quattro Ciocchi).
croce coprono una stauroteca di San Giovanni in Laterano, da me già ricordata; 3 e fogliami
più ricchi, ma che pur ricordano le rigide volute dei viticci, s’incontrano nella stessa croce
dell’imperatore Giustino.4
Assai facilmente l’oggetto esaminato appartiene al secolo XIV : non manca difatti nelle
linee generali della faccia anteriore qualche ricordo della primitiva maniera rozza onde sono
ornati simili cimeli del vicino Abruzzo appartenenti a quel secolo. Questa opinione mi pare
anche confortata dal fatto che al lavoro a sbalzo è aggiunta qualche parte fusa, come le mani
del Cristo, secondo l’uso che cominciò allora appunto a diffondersi, ed il Redentore, pur essendo
1 Su questo simbolo e sul suo significato si trat-
tiene il già ricordato card. Borota nel De Cru.ce Ve-
titerna, pagg. cui e civ, e più ancora nel De Cruce
Vaticana, pagg. 36 e segg.
2 Borgia, De Cruce Vaticana ; Melani, op. cit.
voi. I, tav. XVII.
3 De Nicola, in Bollettino d’Arte del Ministero
della P. I., 1909, n. 1.
4 La presenza di questi viticci può essere spiegata
con le stessa mistica analogia fra l’uva e la Chiesa,
derivante da alcuni passi del Vangelo, con la quale
vengono spiegati altri simili motivi decorativi che si
incontrano su monumenti cristiani. Vedi Nibby, Ana-
lisi Stor.-Top. della carta dei dintorni di Roma per
la decorazione della chiesa di Santa Costa?iza ; vedi
pure Melani, op. cit., voi. I, pag. 200.
L'Arte. XVI, 26.