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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 16.1913

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Fasc. 3
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Scaccia-Scarafoni, Camillo: Il tesoro sacro del duomo di Veroli es i suoi cimeli medioevali, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24140#0236

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2Ò2

CAMILLO SCACCIA SCARABONI

rappresentato ancor vivo, presenta i piedi sovrapposti e fermati da un unico chiodo. Non è
facile per altro poter affermare da quale scuola possa derivare questo lavoro : se questo cimelio
non manca di qualche ricordo di simili lavori dovuti agli argentieri d’Abruzzo, pure non
potrebbe affermarsi di scuola abruzzese : il Cristo è troppo rigido, la modellazione è eccessi-
vamente marcata, mentre quelle primitive croci abbruzzesi presentano il Cristo ripiegato sulle
gambe, col corpo fortemente reclinato. 1 E poiché non mancano ricordi di oreficeria umbra
nella decorazione di viticci e modellature marcate che risentono della maniera di orafi mar-

Croce di Santa Maria de’ Franconi
''Fot. Franchi de’ Cavalieri).

chigiani, credo poter congetturare che questo lavoro debba attribuirsi ad un mediocre artefice
locale, al cui lavoro vari elementi hanno contribuito.

Dalla chiesa di Santa Maria de’ Franconi deriva una bella ed armonica croce processionale,
sulla quale non mi tratterrò essendo già stata oggetto di un mio piccolo studio.2 Venuta però
a far parte, per un giusto desiderio del nostro vescovo, del tesoro della cattedrale vuole qui
essere ricordata.

Anch’essa, nella sua forma tradizionale ad estremità trilobate, presenta nel dritto il Cristo
crocifisso in mezzo a quattro figure di Santi collocate negli estremi delle braccia e nel rovescio
fra gli emblemi degli Evangelisti porta nel centro l’immagine di Maria e del Figlio sorpresi

1 Vedi Balzano, L’Arte abruzzese, Bergamo, 1910, 2 Un nuovo artista sulrnonese in una croce proces-

sionate di Veroli, in Ausonia, annò VI, MCMXI.

pagg. 70-77-
 
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