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MARIO SALMI
Siraone e Niccolò e a Jacopo di Cini (Cione) che la finì; e con il già citato polittico eli Londra,
ma imprudente sarebbe fare un nome. Si tratta di un orcagnesco assai tardo, un po’ debole
di modellato, cui mancano caratteristiche personali evidenti e tali che possano determinarlo.
Nella pieve di Romena in Casentino abbiamo trovata un’opera che mostra somiglianze evidenti
c n un orcagnesco conosciuto: Giovanni del Biondo. E un trittico di cui manca la parte laterale
destra, immune da restauri ma in stato di conservazione miserando : rappresenta la Vergine
col vispo Putto intento ad afferrare un uccellino, circondati da due angeli e da S. Paolo e da
Fig. 3 — Annunciazione. Prato, San Spirito.
S. Pietro che presenta il committente inginocchiato. Nella cuspide si vede 1 Eterno; nello
sportello rimastoci S. Giovanni Battista, S. Antonio Abate dietro ai quali un Santo vescovo
e nella cuspidetta l’angelo annunziante.1 Notiamo specialmente nel S. Paolo un certo influsso
senese non strano in Giovanni del Biondo che in Siena si trova iscritto fra i pittori nel i39^i
ma l’esecuzione materiale e piatta e le forme slargate fanno pensare questa tavola, che il
pittore mandò nella regione d’onde ebbe origine, in gran parte opera di bottega.
1 II Beni, Guida ili. del Casentino, Firenze, Bem-
porad, 3a ediz., pag. 242, attribuì la tavola ad ignoto
e vi lesse in basso le parole : Questa tavola ha fatto
fare pievano Jacopo di Mandriole per rimedio :.
anno Domini MCCCLXXXVI, parole ora indecifrabili.
2 Cfr. Franchi A. in Riv. d’Arte senese, III (1907),
pag. 4 ; Gamba C. e. Poggi G. in Riv. d’Arte, V (1907),
pagg. 22 e 26.
MARIO SALMI
Siraone e Niccolò e a Jacopo di Cini (Cione) che la finì; e con il già citato polittico eli Londra,
ma imprudente sarebbe fare un nome. Si tratta di un orcagnesco assai tardo, un po’ debole
di modellato, cui mancano caratteristiche personali evidenti e tali che possano determinarlo.
Nella pieve di Romena in Casentino abbiamo trovata un’opera che mostra somiglianze evidenti
c n un orcagnesco conosciuto: Giovanni del Biondo. E un trittico di cui manca la parte laterale
destra, immune da restauri ma in stato di conservazione miserando : rappresenta la Vergine
col vispo Putto intento ad afferrare un uccellino, circondati da due angeli e da S. Paolo e da
Fig. 3 — Annunciazione. Prato, San Spirito.
S. Pietro che presenta il committente inginocchiato. Nella cuspide si vede 1 Eterno; nello
sportello rimastoci S. Giovanni Battista, S. Antonio Abate dietro ai quali un Santo vescovo
e nella cuspidetta l’angelo annunziante.1 Notiamo specialmente nel S. Paolo un certo influsso
senese non strano in Giovanni del Biondo che in Siena si trova iscritto fra i pittori nel i39^i
ma l’esecuzione materiale e piatta e le forme slargate fanno pensare questa tavola, che il
pittore mandò nella regione d’onde ebbe origine, in gran parte opera di bottega.
1 II Beni, Guida ili. del Casentino, Firenze, Bem-
porad, 3a ediz., pag. 242, attribuì la tavola ad ignoto
e vi lesse in basso le parole : Questa tavola ha fatto
fare pievano Jacopo di Mandriole per rimedio :.
anno Domini MCCCLXXXVI, parole ora indecifrabili.
2 Cfr. Franchi A. in Riv. d’Arte senese, III (1907),
pag. 4 ; Gamba C. e. Poggi G. in Riv. d’Arte, V (1907),
pagg. 22 e 26.